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Daphne Caruana Galizia aveva rivelato numerosi scandali di corruzione a Malta. È stata fatta saltare in aria il 16 ottobre, mentre guidava la sua auto.
Aveva appena pubblicato un nuovo articolo sul proprio blog, nel quale denunciava l’ennesimo affare di corruzione. Il pezzo è andato online alle 14.35 di lunedì 16 ottobre. Daphne Caruana Galizia, giornalista maltese, ha a quel punto chiuso il suo computer. È uscita di casa. Si è messa al volante della sua auto e ha premuto l’acceleratore per una trentina di minuti. Finché una bomba non ha fatto saltare in aria il veicolo, uccidendola sul colpo. Aveva 53 anni.
“La corruzione è ormai ovunque. La situazione è disperata”, aveva scritto poco prima la blogger, divenuta celebre a Malta per aver contribuito ad accendere i riflettori su numerosi scandali compromettenti per i politici locali. Il blog “Running Commentary”, scritto in inglese, è (era) uno dei più letti dell’isola, anche più dei giornali nazionali. Con le sue inchieste, Daphne Caruana Galizia era arrivata a toccare i vertici del proprio paese: il ministro dell’Energia, il capo di gabinetto e perfino la moglie del primo ministro Joseph Muscat sono stati sospettati di aver aperto conti bancari offshore.
#Malte Hommage à la blogueuse & journaliste Daphne Caruana Galizia assassinée lundi dans le nord de l’île #AFP [photos @mattmirabelli] pic.twitter.com/efPK4qhFXD
— Agence France-Presse (@afpfr) 17 ottobre 2017
Rivelazioni arrivate nell’ambito dello scandalo dei cosiddetti Panama Papers, archivio di file provenienti dallo studio legale Mossack Fonseca di Panama, che ha permesso di scoprire un sistema di sfruttamento planetario dei paradisi fiscali.
Il capo del governo di Malta ha sempre negato ogni addebito e affermato di essere pronto a dimettersi nel caso in cui le accuse fossero provate. Ma Daphne Caruana Galizia aveva di recente preso di mira anche il partito d’opposizione, in particolare il nuovo leader Adrian Della, sospettato dalla giornalista di possedere un conto a Jersey che sarebbe alimentato da denaro frutto di sfruttamento della prostituzione. “Era una donna intellettualmente indipendente. Si era fatta molti nemici, a volte condendo gli articoli con delle stupidaggini”, ha affermato Arnold Cassola, ex leader del partito verde maltese, secondo quanto riferito dal quotidiano francese Le Monde. La blogger era solita infatti aggiungere prese in giro sui familiari di chi finiva nel suo mirino, senza lesinare commenti sull’abbigliamento dei personaggi politici locali, e utilizzando termini a volte ai limiti dell’offesa.
Vigil for murdered journalist Daphne Caruana Galizia gets under way in #Malta pic.twitter.com/ooq0UecDP2
— Jacob Borg (@BorgJake) 16 ottobre 2017
Ma molti maltesi erano con lei: lo dimostrano le manifestazioni spontanee di chi ieri è sceso in piazza per rendere omaggio alla giornalista e denunciare ancora una volta la corruzione che imperversa sull’isola. Lo stesso Della ha commentato l’assassinio dichiarando che si tratta di una “diretta conseguenza del crollo totale dello stato e del diritto nel nostro paese”.
Il premier Muscat ha parlato da parte sua di “atto barbaro” e di “giornata nera per la nostra democrazia e la nostra libertà d’espressione”, assicurando che le forze dell’ordine faranno tutto ciò che è possibile per “individuare i responsabili e assicurarli alla giustizia”. “Ciò che è accaduto – ha commentato infine l’eurodeputato tedesco dei Verdi, assomiglia più alla Russia che all’Europa. La passione di Daphne Caruana Galizia per la verità era difficile da gestire in una società come quella di Malta”.
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