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In prima linea durante la pandemia, combattente e portatrice di amore, la donna è madre Terra e lo ricordiamo nella Giornata internazionale a lei dedicata.
L’8 marzo, si festeggia la Giornata internazionale della donna. E nell’anno della Covid-19 va ricordato che proprio le donne sono state in prima linea nella lotta contro la pandemia, dimostrando la propria natura battagliera, la grande forza e resistenza di fronte alle circostanze più complesse. Infatti, in percentuale, sono state le donne maggiormente impegnate nelle strutture ospedaliere e nel settore sanitario o nell’affrontare silenziosamente, tra le mura casalinghe, il doppio ruolo di madri e professioniste, tra smart working e cura dei figli e della famiglia o impiegate nell’insegnamento a distanza.
Il Parlamento europeo oggi dedica un momento per celebrare e festeggiare la donna proprio per l’impegno dimostrato in questo anno così difficile. La donna si può identificare nella madre Terra per la sua forte predisposizione alla cura del benessere degli altri, alla capacità di accoglienza e di emancipazione. La donna può mostrare una via per la crescita perché capace, attraverso l’amore, di creare percorsi di rispetto e tutela di tutte le cose.
Ed è l’amore la strada per guardare oltre i limiti delle parole, dei pregiudizi, degli stereotipi, senza bisogno di prendere e pretendere. Fin dalla preistoria esiste un legame tra la Terra e la figura femminile. Nelle civiltà arcaiche la donna era amata e onorata, associata alla madre Terra, generatrice di vita e potente forza della natura. La madre Terra, come la donna, rappresenta la madre dell’umanità che con i suoi frutti provvede al sostentamento dei suoi figli. La grande madre è una divinità femminile presente in quasi tutte le mitologie, rappresenta la Terra e il femminile come mediatore tra l’umano e il divino, simbolo della natura e della spiritualità: il suo potere è in tutte le forme di vita.
Ma nel mondo le donne sono state troppo spesso vittime di violenze da parte degli uomini: dallo stupro, alle percosse, fino all’omicidio. Donne deturpate nella bellezza e nella dignità. Lockdown e restrizioni di quest’anno di pandemia purtroppo hanno portato a un incremento della violenza domestica. Anche la Terra è stata violata, sfruttata e maltrattata e oggi non riesce più a reggere i ritmi degli irresponsabili comportamenti umani. Speriamo di avere imparato qualcosa da questo momento così difficile. Pensavamo di essere i padroni del Pianeta, ma siamo solo ospiti e dovremmo esserne custodi. Sarebbe ora di prenderne consapevolezza e cambiare le cose.
“La parità di genere non è solo un diritto umano fondamentale, ma la condizione necessaria per un mondo prospero, sostenibile e in pace”: il quinto degli Obiettivi di sviluppo sostenibile sanciti dall’Agenda 2030. La donna può e deve essere protagonista di questo cambiamento, con nuovi orizzonti per sé e per il Pianeta. Ce lo insegnano la giovane Greta e tutte le donne determinate che nella storia, come oggi, hanno combattuto e vinto molte battaglie. Oggi occorre un nuovo paradigma che tenga conto anche della visione femminile, dell’impatto sociale ed economico, di un modello di sviluppo sostenibile e solidale basato sul rispetto dei diritti umani, della salvaguardia dell’ambiente, della Madre Terra. Le azioni sono specchio dei pensieri. Per un futuro migliore per tutti e per le nuove generazioni.
Questa sera alle ore 21:00 si tiene un grande evento in musica per celebrare la Giornata internazionale della donna.
Un cast di oltre 30 artisti internazionali che vede la partecipazione anche di Simona Roveda, direttrice editoriale e comunicazione di LifeGate. Tra gli altri, la pop star Paul Young con i suoi Los Pacaminos, Chris Jagger (fratello di Mick Jagger dei Rolling Stones), l’ex chitarrista di Bob Dylan Larry Campbell, Thom Chacon, Alberto Fortis, Baccini, Filippo Graziani, Joe Bastianich, Roy Paci, l’attrice Donatella Finocchiaro e moltissimi altri.
Un viaggio alla scoperta dell’universo femminile, tra canzoni e parole, organizzato dal festival Storie di cortile nato 5 anni fa con l’obiettivo di portare musica e storytelling nelle corti dei paesi della Brianza dove spesso le piazze sono rotatorie e parcheggi. In poco tempo il festival si è allargato a più province e quest’anno per la prima volta uscirà dalla Lombardia con una tappa a Piombino e una a Catania.
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