
Già 13 Regioni hanno emesso ordinanze anti-caldo basate sulla piattaforma Worklimate: “siesta” dalle 12.30 alle 16. E i musei diventano rifugi climatici.
L’Unione europea ha avviato un progetto per tutelare una specie di tartaruga palustre ligure, la Emys orbicularis ingauna, ritenuta addirittura estinta in natura fino a qualche tempo fa, e la sua parente diretta, la tartaruga palustre europea. Il motivo: la concorrenza con la “cugina” americana, altrettanto carina, ma che compete per lo stesso cibo.
L’Unione europea ha avviato un progetto per tutelare una specie di tartaruga palustre ligure, la Emys orbicularis ingauna, ritenuta addirittura estinta in natura fino a qualche tempo fa, e la sua parente diretta, la tartaruga palustre europea.
Il motivo: la concorrenza con la “cugina” americana, altrettanto carina, ma che compete per lo stesso cibo. Quando i proprietari di questa specie di tartaruga, solitamente acquistata nei negozi di animali “nostrani”, non possono più occuparsene perché diventa troppo grossa, spesso la abbandonano in natura: un atteggiamento oltre che poco etico, anche deleterio per la fauna selvatica europea.
Ecco perché Bruxelles ha deciso di cofinanziare il progetto LIFEEMYS, che prosegue il lavoro di conservazione e reinserimento coordinato da Costa Edutainment, la società che gestisce l’Acquario di Genova, in collaborazione con Arpal, Parco Montemarcello-Magra, Zoo di Pistoia e Università di Genova.
Grazie al progetto, sono già state liberate nell’area di Albenga circa settanta testuggini palustri locali l’anno scorso e una quarantina quest’anno, tutte dotate di microchip che consente di tracciarle; nel contempo, è iniziata anche la “bonifica” dalle specie straniere, aggressive e difficili da gestire. Circa 160 esemplari non autoctoni hanno infatti già trovato una nuova casa nello Zoo di Pistoia.
Siamo anche su WhatsApp. Segui il canale ufficiale LifeGate per restare aggiornata, aggiornato sulle ultime notizie e sulle nostre attività.
Quest'opera è distribuita con Licenza Creative Commons Attribuzione - Non commerciale - Non opere derivate 4.0 Internazionale.
Già 13 Regioni hanno emesso ordinanze anti-caldo basate sulla piattaforma Worklimate: “siesta” dalle 12.30 alle 16. E i musei diventano rifugi climatici.
A Vicenza il maxiprocesso per contaminazione da Pfas si è concluso con 140 anni di reclusione per 11 dirigenti dell’azienda Miteni, per disastro ambientale, avvelenamento delle acque e reati fallimentari. Una sentenza storica, dopo 4 anni di procedimento.
Il caldo non è uguale per tutti: servono soluzioni accessibili come i rifugi climatici. A Bologna ne sono stati attivati quindici in biblioteche, musei e spazi pubblici.
Riduzione delle emissioni in agricoltura, mobilità sostenibile, efficientamento degli edifici e sensibilizzazione i i pilastri. Ma ora servono i fatti.
Un nuovo murales al Gazometro sarà l’ulteriore tassello di un processo di rigenerazione che sta interessando uno dei quadranti più dinamici della Capitale.
Accordo in Senato: a decidere non sarebbe il paziente, ma un “Comitato etico”. Ma spunta una controproposta popolare che punta all’eutanasia legale.
Le forze armate pesano globabilmente per il 5,5 per cento delle emissioni, e il riarmo Nato può provocare un disastro anche dal punto di vista ambientale.
La campagna per il riconoscimento del reato di ecocidio arriva in Sardegna, dove è stata proposta una legge regionale.
Passi avanti per il Trattato sull’alto mare, stallo sulle estrazioni minerarie, tentativi di riprendere i negoziati sulla plastica: il bilancio della Conferenza Onu sugli oceani (Unoc3) che si è tenuta a Nizza dal 9 al 13 giugno.