La città governata dalla sindaca Anne Hidalgo sta per approvare un nuovo Piano climatico che prevede oltre 300 ettari di nuove aree verdi.
Come stanno le Galapagos dopo lo sversamento di petrolio
Lo scorso 22 dicembre una chiatta che trasportava oltre 2.000 litri di carburante si è rovesciata alle Galapagos.
Le Galapagos, recenti isole di formazione vulcanica al largo della costa dell’Ecuador, sono caratterizzate da un’elevata presenza di specie endemiche e hanno contribuito ad ispirare la teoria dell’evoluzione di Charles Darwin. Questo sperduto e fragile paradiso naturale, patrimonio dell’Unesco e meta turistica sempre più ambita, ha rischiato di venire gravemente compromesso lo scorso 22 dicembre, quando una chiatta si è rovesciata causando lo sversamento in mare di 2.200 litri di gasolio.
Emergency teams are racing to contain a 600-gallon oil spill near the #Galápagos Islands.
The islands are home to over 2,000 unique species. pic.twitter.com/F3TK1F6QZE
— AJ+ (@ajplus) 23 dicembre 2019
Lo sversamento di gasolio il 22 dicembre alle Galapagos
Durante le operazioni di carico dell’imbarcazione, una gru è crollata facendo a sua volta cadere il container che stava sollevando sulla piccola chiatta chiamata Orca, facendola affondare. L’incidente è avvenuto nel porto dell’isola di San Cristobal, l’isola più orientale dell’arcipelago.
Leggi anche: Galapagos, tornano le iguane sull’isola di Santiago, reintrodotte dopo 200 anni
Le rassicurazioni delle autorità dell’Ecuador
Il potenziale grave disastro ambientale sarebbe stato scongiurato grazie alla tempestiva attivazione dei protocolli d’emergenza per contenere la fuoriuscita di carburante. Per limitare la diffusione del gasolio sono state realizzate barriere di contenimento, utilizzati panni assorbenti e attuate una serie di azioni per mitigare i possibili effetti. Lo ha dichiarato il ministro dell’Ambiente dell’Ecuador, Raul Ledesma, spiegando che la fuoriuscita è sotto controllo grazie alle “azioni immediate” intraprese dal governo e all’impiego della marina.
La preoccupazione dell’Unesco
Nonostante le rassicurazioni, il centro del Patrimonio mondiale dell’umanità dell’Unesco ha espresso la propria preoccupazione per il potenziale impatto ambientale della fuoriuscita di gasolio. “Siamo sollevati dal rapido intervento delle squadre di emergenza ecuadoriane e speriamo che questo spiacevole incidente non abbia alcun impatto sul valore universale eccezionale del sito o, più in generale, sulle diverse specie marine che vivono nell’area. Rimarremo comunque vigili e ci terremo in contatto con le autorità per monitorare la situazione”, ha dichiarato Mechtild Rössler, direttore del centro del Patrimonio mondiale.
L’impatto sulla biodiversità delle Galapagos
“È orribile che una fuoriuscita di carburante sia avvenuta in uno dei grandi tesori ecologici del pianeta – ha commentato Kristen Monsell, avvocato del Center for biological diversity -. Gli idrocarburi indugiano negli ecosistemi costieri per anni, uccidendo la fauna selvatica e frammentando le catene alimentari, ed è impossibile ripulirli”. Per capire l’effettivo impatto dell’incidente sulla fauna occorrerà comunque del tempo.
Leggi anche: La moria di cuccioli di delfino nel Golfo del Messico è colpa del petrolio
Una catastrofe analoga, ma di portata decisamente maggiore, avvenne nel 2001, quando nelle acque che circondano l’isola di San Cristóbal finirono circa 150mila litri di gasolio. In seguito a quel disastro la popolazione di iguane marine dell’isola di Santa Fe diminuì drasticamente, passando da 10mila a 25mila individui.
Siamo anche su WhatsApp. Segui il canale ufficiale LifeGate per restare aggiornata, aggiornato sulle ultime notizie e sulle nostre attività.
Quest'opera è distribuita con Licenza Creative Commons Attribuzione - Non commerciale - Non opere derivate 4.0 Internazionale.
Tre organizzazioni ambientaliste incassano una storica vittoria contro il governo del Sudafrica: l’espansione del carbone va fermata.
Il rapporto dell’Ispra mostra neanche nel 2023 ci sono stati miglioramenti nella cura del territorio: si continua a cementificare a spron battuto.
Per motivi politici, il governo della Norvegia rinvia l’assegnazione delle licenze per le estrazioni minerarie nei fondali marini.
Un studio ha anticipato di nuovo le previsioni sullo scioglimento pressochè totale del ghiaccio nel mare più settentrionale della pianeta.
Dove sposteremo gli italiani quando saranno loro i migranti climatici? Da questa domanda nasce il libro “Migrare in casa” di Virginia Della Sala.
La capitale dell’Arabia Saudita, Riad, ospita la sedicesima Conferenza mondiale delle Nazioni Unite sulla desertificazione, la Cop16.
I paesi che stanno negoziando un trattato giuridicamente vincolante sull’inquinamento da plastica hanno detto che se ne riparlerà nel 2025.
Il 28 novembre a Nuuk è atterrato il primo volo diretto internazionale. Un evento storico che ha acceso un dibattito sui rischi del turismo di massa.