
La Scozia potrebbe emanciparsi dai combustibili fossili entro il 2030
Secondo un nuovo rapporto il Paese britannico potrebbe raggiungere l’obiettivo grazie alle rinnovabili e al risparmio energetico.
Secondo un nuovo rapporto il Paese britannico potrebbe raggiungere l’obiettivo grazie alle rinnovabili e al risparmio energetico.
Il mare fornisce la più grande materia prima, così si trasformano le alghe in energia.
In grado di alimentare una piccola azienda o un’attività commerciale, può essere installata in qualsiasi contesto urbano e produrre così 500 chilowatt di energia rinnovabile.
In Andalusia gli scarti della produzione dell’olio d’oliva vengono convertiti in calore ed elettricità.
L’impianto fornirà acqua calda sanitaria per circa 150 appartamenti dell’area. L’energia proverrà esclusivamente da fonti rinnovabili.
La cittadina dell’est dell’Australia è stata scelta per diventare la prima “ZNet town”, ovvero la prima città a generare il fabbisogno locale di energia da fonti rinnovabili.
È la centrale più grande di tutto il continente. 96 MW di energia rinnovabile tra i cui investitori figura anche Google. E non si trova all’equatore.
Il biogas prodotto con gli scarti alimentari di hotel e ristoranti del parco di divertimenti più famoso al mondo, produce energia elettrica rinnovabile.
Sfatato il sogno dell’indipendenza, la Scozia si consola con l’energia britannica. Le turbine eoliche del Regno Unito potrebbero soddisfare il 126 per cento delle fabbisogno energetico scozzese. Un buon compromesso per il battere bandiera inglese.
La svizzera Alevo ha acquistato dalla Philip Morris un impianto dove verrà realizzata un’innovativa batteria al litio per l’accumulo di energia rinnovabile.