Per la prima volta nella storia il settore delle energie rinnovabili ha superato la soglia simbolica dei 10 milioni di addetti, in tutto il mondo. Un risultato che è stato possibile raggiungere grazie ai 500mila nuovi posti di lavoro creati nel 2017, che hanno portato il totale a 10,3 milioni. A riferirlo è l’Agenzia internazionale per le energie rinnovabili (Irena), che in un rapporto intitolato “Renewable Energy and Jobs – Annual Review 2018” sottolinea come le fonti pulite rappresentino ormai più del 18 per cento del mix energetico mondiale.
Sei paesi del mondo raccolgono il 70 per cento della forza lavoro
La maggior parte dei lavoratori risulta impiegata in sei paesi del mondo: Cina, Brasile, Stati Uniti, India, Germania e Giappone. Da sole, tali nazioni, coprono infatti il 70 per cento della forza lavoro complessiva del settore. Ed è proprio sul territorio cinese che è concentrata la maggior parte degli addetti: ben 3,88 milioni di persone alla fine del 2017, in crescita del 12,1 per cento rispetto all’anno precedente. Una cifra che rappresenta il 38 per cento del totale mondiale. Ed è proprio sfruttando il forte contributo della Cina che l’Asia può risultare prima fra i continenti, concentrando sul proprio territorio circa il 60 per cento dei lavoratori.
In termini di tipologia di fonti, è il solare ad impiegare il maggior numero di persone, con circa 3,4 milioni di addetti, in crescita dell’8 per cento rispetto al 2016. La forza lavoro che si concentra nell’eolico è invece stata pari a 1,15 milioni. “Le energie rinnovabili – ha osservato Adnan Amin, direttore generale dell’Irena – sono diventate ormai un pilastro della crescita economica a basse emissioni per i governi di tutto il mondo. Le cifre relative all’incremento della forza lavoro impiegata lo confermano. E confermano anche le nostre previsioni, secondo le quali la decarbonizzazione del sistema energetico è in grado di far crescere l’economia mondiale e garantire la creazione di 28 milioni di posti di lavoro di qui al 2050”.
Le rinnovabili imprescindibili per centrare gli obiettivi dell’Accordo di Parigi
L’espansione del settore delle rinnovabili, inoltre, è fondamentale per riuscire a centrare gli obiettivi indicati dall’Accordo di Parigi sul clima, ovvero limitare la crescita della temperatura media globale a due gradi centigradi, entro la fine del secolo, rispetto ai livelli pre-industriali. Per riuscirci, secondo i calcoli dell’Irena, è necessario che la quota di energie pulite sul totale raddoppi entro il 2030. Un risultato che si potrà raggiungere solo con un deciso aumento degli investimenti nel settore.
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