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La vecchia centrale dell’isola sarà rinnovata e integrata con solare e sistemi di accumulo. La svolta grazie anche alle richieste della cittadinanza.
Vuole essere un esempio per tutte le isoli minori del nostro Paese, Favignana. Un nuovo progetto presentato durante il convegno “Greening The Islands Italia”, tenutosi lo scorso 27 e 28 maggio a La Maddalena, che punta a trasformare il settore energetico dell’isola siciliana.
Verrà infatti realizzata una nuova centrale ad alta efficienza energetica e a minor impatto ambientale che prenderà il posto della vecchia centrale a gasolio. Il progetto, che sarà portato a termine da Sea (Società elettrica di Favignana Spa), prevede di ricoprire il tetto dell’edificio con pannelli fotovoltaici che consentiranno di produrre circa 700 MWh all’anno di energia elettrica.
“Il progetto presentato da Sea vuole essere un esempio per tutte le isole minori italiane e non solo di come sia possibile far diventare un’isola green”, ha dichiarato Filippo Accardi, amministratore delegato di Sea. “L’esperienza ci ha insegnato che il progetto deve essere il frutto della collaborazione tra la società elettrica, l’amministrazione pubblica e i cittadini, perché solo con la partecipazione di tutti i soggetti coinvolti si potrà arrivare a centrare l’obiettivo di sostenibilità dell’isola”.
L’intervento di riqualificazione vedrà l’installazione di sistemi di accumulo di elettricità, che trasformerà il vecchio polo in una nuova centrale elettrica ibrida. Soluzione che permetterà la riduzione della dipendenza dell’isola dal gasolio. Soluzione che ha visto la luce grazie anche all’impegno della cittadinanza e dell’amministrazione pubblica, che ha spinto per la modifica del precedente progetto. Si era previsto infatti di realizzare una centrale a gasolio ex-novo.
Si tratta di un’iniziativa di più ampio respiro, perché la stessa società ha dichiarato di volersi fare promotrice della realizzazione di impianti fotovoltaici sugli edifici dell’isola. Le potenzialità della copertura fotovoltaica sull’isola si aggirano intorno agli 11 MW di potenza installata, che prevederebbe nel tempo un investimento di 25 milioni di euro. “Questa potenza sarebbe idealmente in grado di assicurare una produzione annua di energia elettrica capace di coprire l’intero fabbisogno dell’isola anche in alta stagione. Un tale processo sarà possibile solo grazie all’implementazione di una rete intelligente e sistemi di accumulo adeguati che la stessa Sea si propone di realizzare a seguito di ulteriori studi”, si legge in una nota.
È stato firmato da 36 Comuni, sparsi tra Campania, Lazio, Liguria, Puglia, Sardegna, Sicilia e Toscana, per creare un nuovo modello di sviluppo dell’economia delle isole. Una carta di intenti che vedrà le amministrazioni e le imprese impegnarsi per una collaborazione tra pubblico e privato per rilanciare le isole minori, puntando su un’economia sostenibile, dando spazio a turismo, ambiente, cultura e agricoltura. “Con questa prima edizione di Greening The Islands Italia abbiamo messo le basi per un appuntamento che si ripeterà annualmente con l’intento di monitorare l’evoluzione nel tempo de La Carta de La Maddalena e l’attuazione del nuovo modello di sviluppo di cui le isole si vogliono dotare”, ha concluso Gianni Chianetta, direttore e coordinatore scientifico di Greening The Islands.
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