
Il governo ha fatto slittare la sugar tax a gennaio 2026. Assobibe chiede la cancellazione della tassa, mentre per l’Istituto Mario Negri è necessaria e deve aumentare per essere efficace.
E’ stato individuato nei topi il gene che azzera l’istinto materno: si chiama Er alpha ed è attivo nella zona preottica mediale del cervello.
Di questi tempi, moltissime donne affrontano la maternità senza aver mai neppure preso in braccio un neonato. Ancora inesperte, spesso prive del sostegno della propria madre e della comunità femminile della famiglia d’origine, diventano bersaglio dei messaggi più disparati: consigli, avvertimenti, spauracchi, teorie… spesso contrastanti fra loro, a volte infondati.
Frastornate da tanti richiami, molte mamme dimenticano di ascoltare le voci più importanti, ovvero ciò che l’istinto materno suggerisce loro di fare e ciò che il bambino, in quel preciso momento, sta comunicando a gran voce. Spesso, nei luoghi di nascita, si legge questa frase: “i bambini sanno nascere, le donne sanno partorire“; si potrebbe però aggiungere che i bambini sanno poppare e le donne sanno allattare, poiché, per migliaia di anni, le mamme e i loro piccoli hanno avuto fiducia prevalentemente in ciò che la natura e l’istinto suggerivano loro.
E’ stato individuato nei topi il gene che azzera l’istinto materno: si chiama Er alpha ed è attivo nella zona preottica mediale del cervello. I ricercatori dell’università di Rockefeller hanno dimostrato come, manipolando questo gene, si riesce a modificare il comportamento di una madre nei confronti della prole.
L’istinto materno è iscritto nel codice genetico, ma deve essere attivato secondo alcuni scienziati, per la donna viene attivato durante la gravidanza e soprattutto nel momento del parto, subito dopo l’espulsione del feto avviene la scarica di prolattina.
L’attivazione del sentimento materno è favorita dal contatto con il figlio subito dopo il parto (in alcuni ospedali il bimbo viene lasciato ore sul seno della madre).
Oltre alla prolattina, anche l’ossitocina viene prodotta durante il parto, responsabile delle contrazioni uterine e dei riflessi di uscita del feto. Questo ormone esercita poi una forte influenza anche sul comportamento materno e sulla relazione con il bambino: è definito l’ormone dell’amore.
Questa preziosa sapienza innata continua a manifestarsi nell’istinto materno di ogni donna e nei richiami del suo bambino, ma a volte il frastuono e la medicalizzazione delle nascite moderne ne confondono la voce.
L’allattamento materno rimane il modo più semplice e naturale per iniziare e mantenere il legame madre/bambino, appagando con un solo gesto ogni necessità fisica ed emotiva di entrambi. In questo contesto, la fiducia reciproca gioca un ruolo essenziale: la mamma acquista fiducia nella propria capacità di nutrire ed accudire il proprio bambino e nell’attitudine del proprio piccolo a percepire ed esprimere i propri bisogni; il bambino si affida alla naturale competenza della sua mamma nel comprendere e soddisfare le sue necessità.
Siamo anche su WhatsApp. Segui il canale ufficiale LifeGate per restare aggiornata, aggiornato sulle ultime notizie e sulle nostre attività.
Quest'opera è distribuita con Licenza Creative Commons Attribuzione - Non commerciale - Non opere derivate 4.0 Internazionale.
Il governo ha fatto slittare la sugar tax a gennaio 2026. Assobibe chiede la cancellazione della tassa, mentre per l’Istituto Mario Negri è necessaria e deve aumentare per essere efficace.
Le indagini della Procura di Bari sollevano nuovi dubbi sulle strategie di lotta alla Xylella, mostrando gli interessi economici coltivati all’ombra della fitopatia. Ma c’è dell’altro.
Sono oltre 24mila gli allevamenti intensivi di polli e suini in Europa, molti sorti nell’ultimo decennio. Un’inchiesta ne fa la mappatura e ne denuncia le principali problematiche.
Secondo uno studio, il passaggio da una dieta tradizionale africana a una tipica del mondo occidentale globalizzato, aumenta l’infiammazione e diminuisce la risposta ai patogeni. Il passaggio inverso comporta invece benefici.
Secondo quanto osservato da ricercatori statunitensi, la dieta mediterranea ha del potenziale per contrastare i disturbi della sindrome dell’intestino irritabile.
I ricercatori dell’Istituto Ramazzini di Bologna hanno osservato un aumento dell’incidenza di tumori in diversi sedi con la somministrazione di bassi dosi di glifosato.
Rigenerazione e salute. Sono le parole chiave che è tempo di sovrascrivere a quelle attuali di impoverimento e degrado, imposte dall’agricoltura intensiva. Una sostituzione che scuote equilibri e merita attenzione.
Secondo uno studio americano sulla salute metabolica, il consumo di ceci è in grado di abbassare il colesterolo, mentre quello di fagioli neri riduce l’infiammazione.
I risultati di un progetto pilota sull’agricoltura rigenerativa mostrano i vantaggi di questo approccio rispetto all’agricoltura convenzionale. Registrando una produttività complessiva più elevata.