Sabato 20 aprile Torino ha celebrato la Giornata della Terra. A raccontare l’evento sono gli studenti di NextJournalist, il progetto LifeGate rivolto ai giornalisti del futuro.
Filippine, una balena muore con 40 chilogrammi di plastica nello stomaco
Una balena è morta di stenti nelle Filippine. Aveva ingoiato talmente tanta plastica da non essere più in grado di alimentarsi.
Una balena è stata ritrovata morta su una spiaggia delle Filippine. A provocare il decesso è stata la fame: nello stomaco dell’animale sono stati ritrovati 40 chilogrammi di rifiuti di plastica.
Dead whale washed up in Philippines had 40kg of plastic bags in its stomach https://t.co/aBCUh5gHdy
Marine biologists horrified to find 16 rice sacks and multiple shopping bags inside Cuvier’s beaked whale pic.twitter.com/YlI5ngfgmC— Svein T veitdal (@tveitdal) 19 marzo 2019
Uno dei peggiori casi degli ultimi anni
Le associazioni ecologiste hanno denunciato quello che ritengono essere uno dei peggiori casi ma i registrati negli ultimi anni. E hanno puntato il dito contro l’inquinamento degli oceani e, in particolare, quello della nazione asiatica. Le Filippine, infatti, sono considerate uno degli stati che maggiormente contribuisce al mondo alla produzione di rifiuti di plastica, a causa soprattutto dell’uso massiccio di prodotti usa e getta.
Leggi anche: Filippine, il terrore sotto Duterte nella testimonianza di un missionario italia
Soltanto alcune settimane fa – riporta il quotidiano francese 20 Minutes – l’organizzazione non governativa Global Alliance for Incinerator Alternative ha pubblicato un rapporto scioccante sulla quantità di oggetti di tale materiale utilizzati nell’arcipelago. Soltanto le buste di plastica utilizzate sono pari a 60 milioni all’anno. Ciò in barba alla legge locale, che sulla carta sarebbe particolarmente stringente, ma che non viene in realtà applicata.
Scopri l’iniziativa LifeGate PlasticLess, un mare di idee contro un oceano di plastica
“La balena era troppo debole per nuotare”
A farne le spese sono non soltanto le balene ma anche le tartarughe marine e altre specie acquatiche. Il cetaceo ritrovato morto aveva lo stomaco talmente pieno di plastica da non essere più in grado di alimentarsi. I pescatori locali avevano persino tentato di riportare in mare l’animale, inutilmente: “Non era in grado di nuotare, era troppo debole”, ha raccontato un testimone all’agenzia Afp.
A whale that washed up in the southern Philippines died after swallowing 40kg of plastic bags https://t.co/CrigrRlZUX
— Sky Ocean Rescue (@SkyOceanRescue) 18 marzo 2019
Non si tratta del primo caso di questo genere: alla fine del 2018, un capodoglio è stato ritrovato morto in Indonesia con sei chili di rifiuti in plastica nello stomaco, di cui 115 bicchieri. In Thailandia, invece, una balena morta dopo aver ingoiato più di 80 busta di plastica.
Siamo anche su WhatsApp. Segui il canale ufficiale LifeGate per restare aggiornata, aggiornato sulle ultime notizie e sulle nostre attività.
Quest'opera è distribuita con Licenza Creative Commons Attribuzione - Non commerciale - Non opere derivate 4.0 Internazionale.
La centrale termoelettrica di Monfalcone sarà smantellata. Ma Legambiente critica il progetto di riconversione: “È in linea con la tradizione fossile”.
L’amministrazione americana sceglie di proteggere l’Alaska dall’espansione dell’industria petrolifera e mineraria.
Fare pressione sui governi affinché si arrivi ad una diminuzione del 60 per cento entro il 2040 è l’imperativo della Giornata della Terra, giunta oggi alla 54esima edizione.
L’uso dei sottoprodotti dell’agricoltura nei mangimi animali può permettere un risparmio ecologico e una via diversa per l’ecosostenibilità ambientale.
Torna il 19 e 20 aprile lo sciopero globale per il clima, che in Italia vede coinvolte 25 città. Giovani in piazza anche per Gaza.
I lavori del ponte sullo stretto di Messina dovrebbero iniziare a dicembre 2024 e concludersi nel 2032. Ma i cittadini si ribellano.
L’Agenzia per la protezione dell’ambiente ha imposto di rimuovere quasi del tutto alcuni Pfas dall’acqua potabile negli Stati Uniti.
La Corte europea per i diritti dell’uomo dà ragione alle Anziane per il clima: l’inazione climatica della Svizzera viola i loro diritti umani.