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Essere Animali ha lanciato una campagna per chiedere al famoso programma di cucina di non utilizzare più ricette a base di foie gras, il fegato di anatra e oca ottenuto con l’alimentazione forzata degli animali.
Convincere MasterChef a non accettare né proporre più piatti base di foie gras sarebbe un grande risultato. Che ci piaccia o no, oltre a fornire intrattenimento il programma contribuisce a formare la cultura alimentare di migliaia di persone. Magari nei prossimi anni assisteremo ad una versione restaurata di MasterChef, con un aumento di ricette a base vegetale. D’altronde, sarebbe bello se i programmi culinari della televisione tenessero maggiormente conto delle preoccupazioni globali sull’impatto ambientale della produzione di carne e, perché no, del fatto che questa sia il prodotto dell’inevitabile, o meglio evitabile, uccisione di animali.
Ma ciò che chiediamo ora a MasterChef è di non utilizzare più foie gras, presente in alcune puntate delle scorse edizioni. Per produrlo gli animali sono sottoposti a sofferenze fuori dal comune. Subiscono un trattamento che ricorda una forma di tortura medioevale: l’alimentazione forzata. In Francia, paese simbolo del foie gras, il processo si chiama gavage, che significa ingozzamento. Essere Animali è riuscita a filmarlo mandando un infiltrato negli allevamenti. Anatre e oche, spesso rinchiuse in minuscole gabbie dove non riescono nemmeno ad aprire le ali, vengono forzate ad ingerire enormi quantità di cibo tramite un tubo che viene bruscamente inserito nella loro gola. In pochi giorni il fegato si ammala e può raggiungere dieci volte il peso di un organo sano, rendendo per questi animali doloroso persino respirare.
Dopo la diffusione dell’indagine l’organizzazione è riuscita a mettere il foie gras #ViaDagliScaffali da quasi tutti i supermercati della grande distribuzione italiana: Pam Panorama, Eataly, Conad, Esselunga, Gruppo Selex, Md spa, Lidl, Crai, Bennet, Realco Sigma e Tigros, si sono unite a Coop che aveva già scelto autonomamente di non vendere più foie gras.
Leggi anche: Anche Esselunga dice no al foie gras, grazie all’indagine di Essere Animali
Un’eventuale presa di posizione di MasterChef lancerebbe un importante messaggio contro queste crudeltà. Le basi per una simile decisione ci sarebbero tutte. Anche il comitato scientifico veterinario dell’Unione europea ha definito l’alimentazione forzata “gravemente lesiva del benessere animale” e in molti paesi del mondo, Italia compresa, produrre foie gras è illegale. Non lo è però importarlo o venderlo, ma anche sotto questo aspetto il mondo sta cambiando. È di pochi giorni fa la notizia che in California tornerà in vigore il divieto di vendere foie gras, dopo uno scontro legale con l’associazione di produttori durato anni.
MasterChef può ignorare questa campagna, continuando a mostrare preparazioni a base di foie gras a milioni di italiani, o può con una piccola scelta contribuire ad un grande cambiamento.
È possibile firmare una petizione e partecipare all’evento Facebook che invita a lanciare appelli ai giudici, gli chef stellati Antonino Cannavacciuolo, Joe Bastianich, Bruno Barbieri e Giorgio Locatelli, ma anche a Sky e alla Endemol Shine Italy, rispettivamente piattaforma televisiva e società di produzione del programma. Nei prossimi mesi seguiranno altri eventi di protesta che accompagneranno tutta l’ottava edizione del cooking show più importante della tv italiana.
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