Il secondo produttore al mondo sigla una decisione storica. Ma gli allevamenti avranno tempo fino al 2034 per chiudere.
In Polonia c’è una foresta storta cresciuta così nel corso dei decenni. Ma solo in apparenza il fenomeno è naturale. Le ipotesi sui motivi reali per cui i tronchi sono curvi sono molte.
È stata soprannominata “foresta storta”, crooked forest, e si trova in Polonia, poco fuori il paese di Nowe Czarnowo. È un bosco di un centinaio di alberi, perlopiù pini, piantati negli anni Trenta del Novecento. La loro caratteristica è proprio quella di essere cresciuti tutti con il tronco curvo con la concavità rivolta verso Nord “come in una sorta di inchino”.
Le ipotesi sui motivi per cui questi alberi sono cresciuti così sono tante e nessuna è ufficiale: “Dalle anomalie gravitazionali alle variazioni del clima. Alcune ipotesi sono anche molto fantasiose, come quella di qualcuno che, volendo evitare che ci si perdesse, avrebbe appositamente incurvato le piante nella direzione che indica il Nord”, racconta Carlo Migliore del sito di meteorologia 3Bmeteo.com.
La più affascinante, per Migliore, “chiama in causa la battaglia finale della Seconda guerra mondiale, quando nel 1945 un’unità di carri armati sovietici diretti verso Berlino, avrebbe attraversato la foresta e schiacciato al suolo queste giovanissime conifere che tuttavia non sarebbero morte e successivamente avrebbero ripreso a crescere raddrizzandosi gradualmente”.
La foresta storta, però, potrebbe essere stata creata dall’uomo volutamente. I contadini avrebbero voluto curvare i tronchi affinché crescessero della forma adatta per poi fornire legni per la costruzione di barche e mobili. Un’invenzione e una tradizione interrotte, questa volta sì, per lo scoppio del secondo conflitto mondiale che avrebbe impedito ai contadini “di finire il lavoro, lasciandoci questa peculiare foresta che vediamo e viviamo ancora oggi”.
Siamo anche su WhatsApp. Segui il canale ufficiale LifeGate per restare aggiornata, aggiornato sulle ultime notizie e sulle nostre attività.
![]()
Quest'opera è distribuita con Licenza Creative Commons Attribuzione - Non commerciale - Non opere derivate 4.0 Internazionale.
Il secondo produttore al mondo sigla una decisione storica. Ma gli allevamenti avranno tempo fino al 2034 per chiudere.
Piogge torrenziali hanno colpito numerose nazioni asiatiche, provocando inondazioni catastrofiche. Si cercano ancora centinaia di dispersi.
Un report di Greenpeace denuncia il modello politico-economico della Russia: un intreccio di estrattivismo, autoritarismo e guerra che distrugge l’ambiente, con pesanti ripercussioni sull’ecosistema globale.
Con l’ultima revisione del Pnrr, i fondi stanziati per le Cer passano da 2,2 miliardi a poco meno di 800 milioni: preoccupazione tra gli addetti ai lavori.
Ecomondo 2025 racconta una transizione ecologica che avanza tra innovazione, dati e confronti, mostrando come il cambiamento riguardi già la vita di tutti.
Grande novità nella Giornata per l’eliminazione della violenza sulle donne. Ma salta il voto sul consenso libero, senza il quale è violenza sessuale.
Nella notte è uscita una nuova bozza che fa crollare le speranze. 30 paesi scrivono alla presidenza che è inaccettabile.
Insieme all’associazione Io non ho paura del lupo scopriamo questo grande predatore e come la convivenza tra la specie e le attività umane è possibile.
Un rapporto pubblicato dal Wwf mette in luce quali sono le cause economiche della deforestazione in Amazzonia.
