Secondo il dossier Stop Pesticidi nel piatto 2025 di Legambiente, su 4.682 campioni di alimenti, il 48 per cento contiene residui di sostanze chimiche.
L’aglio fresco è, come quello secco, ricco di prodigiosen virtù extranutrizionali antisettiche, antibatteriche, antibiotiche, rinforzanti del sistema immunitario
I bulbi di aglio da consumare fresco si raccolgono in giugno e luglio, quando le foglie cominciano a seccare. La tradizione vuole che le varietà di aglio da consumarsi fresche siano quelle che si conservano con meno facilità, perché più delicate e precoci. Sono le varietà rosa, il Rosa primaticcio, il Rosa napoletano, il Rosso di Sulmona e il Rosa di Agrigento, caratterizzate appunto, dal bulbo di colore rosa. Si coltiva nei terreni leggeri, che permettono al bulbo di ingrossarsi agevolmente.
L’aglio da mangiar fresco va sbucciato con un coltellino e aggiunto crudo alle insalate: in questo modo manterrà integre le sue sostanze attive, aromatizzando con delicatezza. Il suo sapore, infatti è meno piccante di quello dell’aglio secco, ma più ricco d’aroma. Ricorda che il bulbo va schiacciato prima dell’uso e poi condito subito con un buon olio extravergine di oliva: le sue preziose essenze volatili saranno così potenziate e non andranno disperse. Le sue foglie (la parte più tenera), non vanno gettate ma aggiunte alle insalate e alle pietanze, in quanto supervitaminiche (sono una miniera di vitamina A e C).
L’aglio fresco è, come quello secco, ricco di prodigiose virtù extranutrizionali antisettiche, antibatteriche, antibiotiche, rinforzanti del sistema immunitario, anticancro, regolatrici della pressione sanguigna e antinfarto. Il suo consumo giornaliero, soprattutto in abbinamento ai legumi, è formidabile per abbassare il tasso di colesterolo nel sangue. Si trova in commercio lavorato a mazzetti di tre bulbi, con tutta la parte verde delle foglie.
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