
Il museo Vites, parte della rete Sud heritage, testimonia come l’incontro fra tradizione e innovazione possa favorire la sostenibilità in viticoltura.
Sarà capitato anche a voi di sentire qualcuno che si lamenta di non poter digerire aglio e cipolla.
Sarà capitato anche a voi di sentire qualcuno che si lamenta di non poter digerire aglio e cipolla. Ebbene, se si tratta di una persona sana (che non soffre di gravi disturbi digestivi) chiedetele come li cucina e insieme a che cosa li mangia. Sia l’aglio sia la cipolla, infatti, di per sé sono facilmente digeribili, purché preparati e consumati correttamente e naturalmente a patto che il nostro apparato digestivo sia sufficientemente “in ordine”.
Ad esempio la cipolla, ricchissima di enzimi digestivi, si digerisce meglio cruda che cotta perché gli enzimi vengono inattivati con la cottura; inoltre favorisce la secrezione dei succhi gastrici, venendo così in aiuto a chi soffre di ipocloridria (scarsità di acido cloridrico nello stomaco). La cipolla cruda è quindi utilissima, ad esempio, per rendere più digeribili le carni, che hanno bisogno di un ambiente gastrico particolarmente acido per essere assimilate facilmente. Devono invece fare attenzione le persone che soffrono di ipercloridria (eccessiva acidità gastrica), che in qualche caso non tollerano la cipolla neppure se è cotta.
Anche l’aglio è più digeribile crudo; come la cipolla favorisce le secrezioni gastriche e inoltre può aumentare l’assimilazione dei principi nutritivi degli alimenti fino al 10 per cento. Questo perché essendo dotato di attività antibiotica può “modulare” la flora batterica digestiva facilitando l’assorbimento di proteine, carboidrati, vitamine e minerali. Per l’aglio valgono le stesse precauzioni della cipolla: meglio evitarlo se si soffre di iperacidità gastrica.
Quello che invece rende apparentemente “indigeribili” l’aglio e la cipolla sono le lunghe cotture (ad esempio gli stufati), i soffritti, l’associazione con cibi troppo abbondanti ed eccessivamente grassi; bisogna però precisare che in questi casi è l’insieme degli alimenti consumati a non essere digerito bene, ma l’impressione che si ha è quella di non aver digerito l’aglio o la cipolla perché, essendo fortemente aromatici, se ne percepisce il sentore anche molte ore dopo aver mangiato.
Perfetta invece l’associazione di aglio e cipolla con le erbe aromatiche fresche come prezzemolo, basilico, rosmarino, origano, maggiorana, menta, timo, zenzero e così via, oppure con semi aromatici come finocchio, coriandolo, cumino, carvi (kummel), anice. Questo perché le erbe e i semi aromatici, oltre a favorire la digestione, evitano sgradevoli effetti “olfattivi” agendo come veri e propri “deodoranti” dell’alito. Oppure si può masticare a fine pasto qualche seme di cardamomo, una spezia dal profumo fresco e intensissimo, capace di domare l’alito più “infuocato”.
Siamo anche su WhatsApp. Segui il canale ufficiale LifeGate per restare aggiornata, aggiornato sulle ultime notizie e sulle nostre attività.
Quest'opera è distribuita con Licenza Creative Commons Attribuzione - Non commerciale - Non opere derivate 4.0 Internazionale.
Il museo Vites, parte della rete Sud heritage, testimonia come l’incontro fra tradizione e innovazione possa favorire la sostenibilità in viticoltura.
Colorato, di stagione, in gran parte vegetariano: dagli antipasti al dolce, ecco come abbiamo composto il nostro menù di Pasqua ideale!
Nelle scuole messicane è entrato in vigore il divieto governativo di cibo spazzatura per contrastare l’emergenza obesità nei bambini.
Secondo il World Happiness Report, la condivisione dei pasti contribuisce a un maggior benessere soggettivo e a livelli più elevati di supporto sociale.
La mancanza di uova negli Stati Uniti porta alla luce un problema importante per il sistema dell’industria alimentare. Una carenza di mercato che si dimentica degli animali.
Lo rivela uno studio che ha analizzato i dati della Corn Belt statunitense, dove si coltiva intensivamente mais ogm: i parassiti hanno sviluppato resistenza alla coltura transgenica.
Dalla gestione dell’acqua ai compost biologici innovativi, il Community learning centre di Dimmerpani è diventato un punto di riferimento per l’agricoltura resiliente. Un’esperienza di successo che parte dalle donne.
Diminuire, o escludere, le proteine animali dalla nostra alimentazione non solo fa bene ma è anche semplice.
Uno studio americano ha osservato l’associazione tra il consumo di cibi ultra-processati e il rischio di artrosi al ginocchio dovuto alla presenza di grasso accumulato nei muscoli delle cosce.