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Il portale Garden Sharing permette di affittare e campeggiare in spazi privati all’aria aperta, offrendo un’alternativa al campeggio tradizionale.
Il fallimento di un certo modello economico, basato sul consumo bulimico e sulla crescita a tutti i costi, è ormai evidente. Nuove forme di economia, meno impattanti e più attente ai reali bisogni dei consumatori, stanno cercando di rimpiazzarlo. Tra queste c’è la sharing economy, letteralmente, “economia della condivisione”, economia fondata su un modello circolare il cui valore è in costante crescita e in Europa potrebbe valere 570 miliardi di euro entro il 2025, secondo un’analisi della compagnia di consulenza PricewaterhouseCoopers. La sharing economy, secondo la definizione dell’Oxford Dictionary è “un sistema economico in cui beni o servizi sono condivisi tra individui privati, gratis o a pagamento, attraverso internet”. Esempi popolari sono BlaBlaCar, servizio per condividere viaggi e passaggi in auto, e Airbnb, che consente di scambiare la propria casa con quella di un altro utente o di affittare camere e appartamenti.
Tra le cose da condividere ci sono anche i propri spazi verdi, da questa considerazione è nato Garden Sharing, portale che consente di affittare spazi privati all’aria aperta in cui campeggiare. L’obiettivo della piattaforma, la prima di questo tipo nata in Italia, è fornire un’alternativa al campeggio tradizionale, lontano dai principali itinerari turistici di massa. “Rappresenta la giusta opportunità per chi vuole una vacanza a contatto con la natura e per chi vuole guadagnare qualcosa in più sfruttando i proprio spazi esterni”, ha spiegato Mauro Moroni, fondatore della startup nata ad Ancona nel 2017.
La piattaforma gardensharing.it permette ai proprietari, definiti Gardensharer, di pubblicare gratuitamente un annuncio per affittare il proprio spazio all’aperto ad ospiti in camper, roulotte o tenda. Attualmente il portale offre oltre quattromila spazi disponibili su tutto il territorio nazionale, le tipologie di sistemazione sono diverse: dalla piazzola in cui montare la tenda, allo spazio in cui sostare in camper o roulotte, ma anche sistemazioni pronte al soggiorno come tende già montate, yurte, camper, case di in legno e case sull’albero.
Il garden sharing, oltre ad essere un’alternativa economica al campeggio tradizionale, rappresenta soprattutto un’opportunità per uscire dalle abituali rotte turistiche, vivere un’esperienza più autentica ed entrare a contatto con le persone e le tradizioni del posto.
Attualmente grazie a Garden Sharing è possibile soggiornare in numerose località italiane, dal mare alla montagna alle città d’arte, l’obiettivo però è quello di espandersi oltre i confini nazionali. “Siamo partiti dal nostro territorio perché lo conosciamo bene, perché ci piace e perché crediamo che sia necessario farlo conoscere anche ai turisti stranieri – hanno affermato i membri di Garden Sharing. – Specialmente per loro, fino ad ora, è stato difficile trovare spazi per soddisfare il desiderio di viaggio on the road in Italia”.
Il turismo e il modo di viaggiare sono in evoluzione, se un tempo si preferivano sistemazioni più “comode” e lussuose, oggi molti viaggiatori desiderano viaggiare in modo sostenibile, per ridurre l’impatto ambientale ed entrare davvero in contatto con i luoghi visitati. Garden Sharing soddisfa queste esigenze promuovendo un nuovo modo di viaggiare che tutela l’ambiente, favorisce la socializzazione e incentiva il risparmio o la ridistribuzione del denaro.
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