
L’umanità raggiunge l’Overshoot day già il 24 luglio: per il resto del 2025 consumerà più risorse di quelle che il Pianeta può rigenerare.
Il glifosato non riceverà più un euro. Succede in Calabria dove la giunta ha deciso di non finanziare più le aziende agricole che utilizzano l’erbicida.
La Calabria è la prima regione italiana ad aver deciso di bloccare i finanziamenti alle pratiche agricole che prevedono l’utilizzo dell’erbicida glifosato. La giunta regionale calabrese ha deciso di escludere dal piano di sviluppo rurale (Psr) le aziende agricole che utilizzano l’erbicida più “spruzzato” al mondo (con delibera n. 461/2016).
L’utilizzo e gli effetti del glifosato sulla salute e sull’ambiente hanno sollevato un dibattito che si fa, ogni giorno che passa, più acceso. Hanno addirittura messo in contrapposizione due agenzie, Iarc (International agency for research on cancer che fa capo all’Organizzazione mondiale della sanità, Oms) e Efsa (Autorità europea per la sicurezza alimentare). L’agenzia Iarc lo ha classificato come “probabile cancerogeno per l’uomo” e per questo in Europa molti partiti e associazioni stanno facendo una battaglia per la sua messa al bando. Mentre l’Istituto per la protezione e la ricerca ambientale (Ispra) lo ha definito il principale inquinante delle acque superficiali e sotterranee in Italia.
L’Unione europea, dal canto suo, non è riuscita a trovare una maggioranza per decidere se rinnovare o meno l’autorizzazione all’utilizzo del glifosato, commercializzato per la prima volta nel 1974 con il nome di Roundup da parte della Monsanto. Così la Commissione di Bruxelles ha dovuto sopperire alla mancanza dei 28 paesi europei e ha deciso di prolungare per 18 mesi, fino al 31 dicembre 2017, l’autorizzazione all’erbicida in modo unilaterale.
“Siamo fiduciosi – dice Vincenzo Vizioli, presidente dell’Associazione italiana per l’agricoltura biologica, Aiab – che sul solco della regione Calabria si muoveranno molte altre regioni. La scelta della Calabria, inoltre, rompe il fronte di omertà mantenuto da tutte le altre regioni, che invece di tutelare i consumatori e l’ambiente, si trincerano, per pavidità nei confronti della multinazionale Monsanto, dietro le scelte scellerate e piratesche dell’Unione europea”.
Lo stesso ministro dell’Agricoltura Maurizio Martina aveva dichiarato in un’intervista a LifeGate che il piano italiano è “Glifosato Zero per i prossimi anni. Abbiamo diverse possibilità che possono essere seguite in modo concreto e che possono aiutare l’Italia a prepararsi a un’eventuale uscita da questo scenario”.
La Calabria è l’esempio concreto, finalmente, della possibilità degli enti di agire in attesa dei tempi delle organizzazioni internazionali. È possibile, fin da subito, chiudere con il glifosato in Italia chiudendo il flusso di soldi che hanno favorito le pratiche agronomiche che lo prevedono.
Siamo anche su WhatsApp. Segui il canale ufficiale LifeGate per restare aggiornata, aggiornato sulle ultime notizie e sulle nostre attività.
Quest'opera è distribuita con Licenza Creative Commons Attribuzione - Non commerciale - Non opere derivate 4.0 Internazionale.
L’umanità raggiunge l’Overshoot day già il 24 luglio: per il resto del 2025 consumerà più risorse di quelle che il Pianeta può rigenerare.
Storica sentenza della Corte costituzionale: la mamma non biologica di una coppia di donne ha stessi diritti e responsabilità in ambito lavorativo.
Parigi, Copenaghen e tante altre: le città europee vogliono far tornare balneabili i propri fiumi con la rete Swimmable cities. E ci pensa anche Roma.
Il Tribunale superiore di Galizia ha obbligato le autorità statali e regionali a riparare i danni degli allevamenti intensivi della regione di A Limia.
Francesca Albanese è accusata dall’amministrazione Trump di condurre una campagna economica e politica contro Usa e Israele.
L’obiettivo è quello di colmare lacune regolatorie su tecnologie considerate strategiche per decarbonizzare l’industria, ma non mancano le criticità.
Nel luglio 1976 Seveso fu epicentro del peggior disastro ambientale mai avvenuto in Italia. Oggi un’autostrada fa riemergere ricordi e paure
Già 13 Regioni hanno emesso ordinanze anti-caldo basate sulla piattaforma Worklimate: “siesta” dalle 12.30 alle 16. E i musei diventano rifugi climatici.
A Vicenza il maxiprocesso per contaminazione da Pfas si è concluso con 140 anni di reclusione per 11 dirigenti dell’azienda Miteni, per disastro ambientale, avvelenamento delle acque e reati fallimentari. Una sentenza storica, dopo 4 anni di procedimento.