
L’umanità raggiunge l’Overshoot day già il 24 luglio: per il resto del 2025 consumerà più risorse di quelle che il Pianeta può rigenerare.
Il Parlamento europeo dice no alla proposta della Commissione di rinnovare per dieci anni la licenza per l’utilizzo del glifosato, uno degli erbicidi più diffusi, in Europa. Con una mozione, purtroppo non vincolante, che ha ricevuto 355 voti a favore e 204 contrari l’assemblea degli europarlamentari ha chiesto l’eliminazione immediata del glifosato per uso domestico
Il Parlamento europeo dice no alla proposta della Commissione di rinnovare per dieci anni la licenza per l’utilizzo del glifosato, uno degli erbicidi più diffusi, in Europa. Con una mozione, purtroppo non vincolante, che ha ricevuto 355 voti a favore e 204 contrari l’assemblea degli europarlamentari ha chiesto l’eliminazione immediata del glifosato per uso domestico ed entro la fine del 2022 per quello agricolo, oltre a una valutazione dei rischi da parte della Commissione europea che dovrà essere resa pubblica. Ora però bisognerà vedere cosa succederà quando i paesi dell’Unione europea saranno chiamati a votare la proposta della Commissione, che come detto prevede invece il rinnovo della licenza (in scadenza il 15 dicembre) fino a tutto il 2027. L’Italia ha già annunciato ufficialmente che, sposando la campagna #stopglifosato, voterà contro il rinnovo. Se gli Stati membri non dovessero trovare un accordo, la palla ripasserebbe alla Commissione, che sarebbe chiamata a formulare una nuova proposta, entro un mese, oppure lasciar perdere.
Il Parlamento ha approvato #stopglifosato entro il 2022, con 355 voti favorevoli, 204 contrari e 111 astensioni. https://t.co/iIw9AtffYW pic.twitter.com/WVMIjNUfFo
— Parlamento europeo (@Europarl_IT) 24 ottobre 2017
La risoluzione mira ad avere un forte peso sul voto dei paesi membri, mettendo di fatto la Commissione, ovvero il governo dell’Ue, in minoranza: secondo gli europarlamentari l’Unione dovrebbe innanzitutto eliminare la sostanza partendo con un divieto per l’uso domestico e un divieto per quello agricolo non appena saranno a disposizione alternative biologiche (ad esempio i cosiddetti sistemi di difesa integrata) sufficienti per il controllo delle erbe infestanti, e comunque entro 5 anni. La risoluzione si basa sul fatto che, al contrario di quelli fatti dalle agenzie comunitarie per la sicurezza alimentare e per i prodotti chimici, gli studi sulla sicurezza del glifosato condotti dall’Agenzia internazionale per la ricerca sul cancro hanno lasciato aperti molti dubbi sulla sicurezza del noto pesticida. Per i deputati, inoltre, i documenti interni della Monsanto – l’azienda proprietaria e produttrice del Roundup, di cui il glifosato è la principale sostanza attiva – che sono stati resi pubblici, hanno fatto sorgere dubbi in merito alla credibilità di alcuni studi utilizzati dalla Ue ai fini della valutazione della sicurezza del glifosato.
Siamo anche su WhatsApp. Segui il canale ufficiale LifeGate per restare aggiornata, aggiornato sulle ultime notizie e sulle nostre attività.
Quest'opera è distribuita con Licenza Creative Commons Attribuzione - Non commerciale - Non opere derivate 4.0 Internazionale.
L’umanità raggiunge l’Overshoot day già il 24 luglio: per il resto del 2025 consumerà più risorse di quelle che il Pianeta può rigenerare.
Storica sentenza della Corte costituzionale: la mamma non biologica di una coppia di donne ha stessi diritti e responsabilità in ambito lavorativo.
Parigi, Copenaghen e tante altre: le città europee vogliono far tornare balneabili i propri fiumi con la rete Swimmable cities. E ci pensa anche Roma.
Il Tribunale superiore di Galizia ha obbligato le autorità statali e regionali a riparare i danni degli allevamenti intensivi della regione di A Limia.
Francesca Albanese è accusata dall’amministrazione Trump di condurre una campagna economica e politica contro Usa e Israele.
L’obiettivo è quello di colmare lacune regolatorie su tecnologie considerate strategiche per decarbonizzare l’industria, ma non mancano le criticità.
Nel luglio 1976 Seveso fu epicentro del peggior disastro ambientale mai avvenuto in Italia. Oggi un’autostrada fa riemergere ricordi e paure
Già 13 Regioni hanno emesso ordinanze anti-caldo basate sulla piattaforma Worklimate: “siesta” dalle 12.30 alle 16. E i musei diventano rifugi climatici.
A Vicenza il maxiprocesso per contaminazione da Pfas si è concluso con 140 anni di reclusione per 11 dirigenti dell’azienda Miteni, per disastro ambientale, avvelenamento delle acque e reati fallimentari. Una sentenza storica, dopo 4 anni di procedimento.