Un’analisi allarmante del Pesticide action network Europe ha rivelato la presenza di Tfa, derivato dei Pfas, in moltissimi alimenti.
Lo conferma la Relazione sullo stato della green economy, realizzata dalla Fondazione per lo Sviluppo Sostenibile e presentata a Rimini nella giornata di apertura degli Stati Generali della Green Economy 2015.
C’è un Italia che ha superato la crisi, che esporta e che ha buone prospettive per gli anni a venire. È l’Italia della green economy e di tutte quelle aziende che hanno scelto l’economia sostenibile come business. Una fotografia dell’attuale situazione scattata dall’ultima Relazione sullo stato della green economy e realizzata dalla Fondazione per lo Sviluppo Sostenibile.
Presentata a Rimini nella giornata inaugurale di Ecomondo e in quella di apertura degli Stati Generali della Green Economy 2015, il rapporto svela lo stato dell’arte della green economy in Italia. “Questa Relazione fa toccare con mano la consistente dimensione ormai raggiunta dalle imprese green”, ha dichiarato Edo Ronchi, del consiglio nazionale della Green Economy. “Sono numerose, sono innovative e hanno saputo meglio delle altre reagire alla crisi: nel 2014 hanno anche vinto la gara di fatturato ed export rispetto alle aziende dell’economia tradizionale”.
Il rapporto divide le aziende tra quelle che producono beni o servizi ambientali, definite come “core green”, e quelle che hanno adottato modelli green di gestione, le imprese “go green”, nei quattro macro settori economici: industria, agricoltura, edilizia, commercio-servizi.
Guardando ai numeri, le imprese green in Italia risultano essere sono il 42 per cento sul totale, suddivise tra il 27,5 per cento core green e il 14,5 per cento go green. L’industria è il settore con il maggior numero di imprese (440 mila imprese e 4,2 milioni di occupati nel 2014), mentre segue il settore dell’edilizia che dopo la crisi ha dovuto reinventarsi. Anche nell’agricoltura la crisi sembra aver spinto le imprese a innovare, tanto che le aziende green sono il 56,1 per cento. Seguono quelle nel settore commercio e alberghiero e quello dei servizi.
E non potevano che darsi appuntamento a Ecomondo, la fiera dedicata all’economia sostenibile, le imprese più all’avanguardia nel settore della raccolta dei rifiuti, della mobilità sostenibile, dell’agricoltura e dell’energia rinnovabile.
“Qui a Ecomondo ci sono aziende che hanno trainato e stanno trainando l’economia italiana, che producono fatturato, posti di lavoro e che esportano più di altre”, ha dichiarato il ministro dell’Ambiente Gian Luca Galletti, durante il taglio del nastro. “Ma per trainare la ripresa dobbiamo uscire dalla trappola della green economy: tutte le imprese devono essere ‘verdi’, anche quelle considerate più inquinanti. L’impresa o è verde o è condannata a rimanere indietro”.
Ma c’è un settore che è costantemente in crisi, e la tendenza non è certo incoraggiante. È quello legato alle rinnovabili: nel 2014 in Italia c’è stato un crollo del 71 per cento degli investimenti provocato dal taglio retroattivo degli incentivi. Secondo Ronchi: “Le rinnovabili, tutte, in Italia sono cresciute dal 7,2 per cento al 19,6 per cento dei consumi energetici primari, che restano comunque per il 75,1 per cento soddisfatti dai fossili. Siamo ancora molto lontani da un’economia low carbon, necessaria per far fronte alla crisi climatica”.
Siamo anche su WhatsApp. Segui il canale ufficiale LifeGate per restare aggiornata, aggiornato sulle ultime notizie e sulle nostre attività.
![]()
Quest'opera è distribuita con Licenza Creative Commons Attribuzione - Non commerciale - Non opere derivate 4.0 Internazionale.
Un’analisi allarmante del Pesticide action network Europe ha rivelato la presenza di Tfa, derivato dei Pfas, in moltissimi alimenti.
Il secondo produttore al mondo sigla una decisione storica. Ma gli allevamenti avranno tempo fino al 2034 per chiudere.
Piogge torrenziali hanno colpito numerose nazioni asiatiche, provocando inondazioni catastrofiche. Si cercano ancora centinaia di dispersi.
Un report di Greenpeace denuncia il modello politico-economico della Russia: un intreccio di estrattivismo, autoritarismo e guerra che distrugge l’ambiente, con pesanti ripercussioni sull’ecosistema globale.
Con l’ultima revisione del Pnrr, i fondi stanziati per le Cer passano da 2,2 miliardi a poco meno di 800 milioni: preoccupazione tra gli addetti ai lavori.
Ecomondo 2025 racconta una transizione ecologica che avanza tra innovazione, dati e confronti, mostrando come il cambiamento riguardi già la vita di tutti.
Grande novità nella Giornata per l’eliminazione della violenza sulle donne. Ma salta il voto sul consenso libero, senza il quale è violenza sessuale.
Nella notte è uscita una nuova bozza che fa crollare le speranze. 30 paesi scrivono alla presidenza che è inaccettabile.
Insieme all’associazione Io non ho paura del lupo scopriamo questo grande predatore e come la convivenza tra la specie e le attività umane è possibile.
