La città governata dalla sindaca Anne Hidalgo sta per approvare un nuovo Piano climatico che prevede oltre 300 ettari di nuove aree verdi.
Le Hawaii vietano le creme solari dannose, per proteggere la barriera corallina
Al fine di proteggere le proprie coste e la barriera corallina, il governo delle Hawaii ha approvato una legge che mette al bando le creme solari che contengono oxybenzone e octinoxate, due composti chimici conosciuti anche come ossibenzone e octyl methoxycinnamate. Questi elementi, presenti nella maggior parte di creme solari attualmente in commercio, si sono
Al fine di proteggere le proprie coste e la barriera corallina, il governo delle Hawaii ha approvato una legge che mette al bando le creme solari che contengono oxybenzone e octinoxate, due composti chimici conosciuti anche come ossibenzone e octyl methoxycinnamate. Questi elementi, presenti nella maggior parte di creme solari attualmente in commercio, si sono rilevati dannosi per la flora e la fauna marina che rendono le Hawaii un paradiso turistico unico al mondo. Il governatore dello stato, il democratico David Ige, ha approvato una legge che entrerà in vigore da gennaio 2021 e impedirà la vendita di prodotti contenenti i due ingredienti in questione.
Leggi anche: Creme solari per bambini, come scegliere quelle green
Quali sono gli elementi tossici presenti nell’oceano
Negli anni i due elementi chimici sono stati trovati nella barriera corallina hawaiana e nelle spiagge di Waimea Bay, Hanauma Bay e Waikiki Beach nonché nella baia della capitale Honolulu e nella riserva naturale di Ahihi-Kīnau nell’isola di Maui. Come riportato dal governo locale, “oxybenzone e octinoxate, presenti in varie creme solari in vendita, hanno avuto un impatto negativo significante nell’ambiente marino delle Hawaii e nel suo ecosistema”. Si stima che almeno 14mila tonnellate di lozioni solari finiscano in mare ogni anno.
#Hawaii is set to ban certain types of sunscreen https://t.co/FerJidVdJT #environment pic.twitter.com/lT8wSJWUNr
— World Economic Forum (@wef) 15 maggio 2018
Lo studio sugli effetti delle creme solari dannose per l’ambiente
Uno studio del 2015, pubblicato sulla rivista Archives of environmental contamination and toxicology, ha scoperto che le sostanze chimiche in questione hanno vari effetti negativi sul corallo, incluso l’aumento del tasso di mortalità e un rallentamento del suo sviluppo. Inoltre questi elementi sbiancano i coralli, togliendo loro quel tipico colore rossastro che li ha resi un’attrazione turistica per secoli. Lo studio ha anche scoperto che entrambe le sostanze chimiche possono indurre la “femminilizzazione” nei pesci maschi adulti e aumentare le malattie riproduttive nelle creature marine, dai ricci di mare ai pesci pappagallo fino alle specie di mammiferi come la foca monaca hawaiana. Le sostanze chimiche possono anche indurre cambiamenti comportamentali nei pesci e avere un impatto sulle molte specie in via di estinzione che si trovano nelle acque delle Hawaii, comprese le tartarughe marine.
Creme solari, solo una soluzione di facciata?
Non sono mancate le critiche dopo l’annuncio di Ige del bando per le creme solari dannose, che inizierà fra tre anni. L’American chemistry council, che riunisce studiosi e aziende che utilizzano sostanze chimiche nei prodotti in commercio, ha sottolineato come l’esposizione al sole sia un problema per gli esseri umani, che quindi hanno bisogno di protezioni dai raggi. Per fortuna però, sono già presenti sugli scaffali dei negozi delle creme senza i due elementi tossici. La ditta Edgewell Personal Care, ad esempio, è una di quelle che offre creme solari senza oxybenzone e octinoxate e in futuro altri produttori potranno seguire il suo esempio, utilizzando sostanze biodegradabili come l’ossido di zinco e il biossido di titanio, che garantiscono protezione senza il problema dell’inquinamento.
Siamo anche su WhatsApp. Segui il canale ufficiale LifeGate per restare aggiornata, aggiornato sulle ultime notizie e sulle nostre attività.
Quest'opera è distribuita con Licenza Creative Commons Attribuzione - Non commerciale - Non opere derivate 4.0 Internazionale.
Tre organizzazioni ambientaliste incassano una storica vittoria contro il governo del Sudafrica: l’espansione del carbone va fermata.
Il rapporto dell’Ispra mostra neanche nel 2023 ci sono stati miglioramenti nella cura del territorio: si continua a cementificare a spron battuto.
Per motivi politici, il governo della Norvegia rinvia l’assegnazione delle licenze per le estrazioni minerarie nei fondali marini.
Un studio ha anticipato di nuovo le previsioni sullo scioglimento pressochè totale del ghiaccio nel mare più settentrionale della pianeta.
Dove sposteremo gli italiani quando saranno loro i migranti climatici? Da questa domanda nasce il libro “Migrare in casa” di Virginia Della Sala.
La capitale dell’Arabia Saudita, Riad, ospita la sedicesima Conferenza mondiale delle Nazioni Unite sulla desertificazione, la Cop16.
I paesi che stanno negoziando un trattato giuridicamente vincolante sull’inquinamento da plastica hanno detto che se ne riparlerà nel 2025.
Il 28 novembre a Nuuk è atterrato il primo volo diretto internazionale. Un evento storico che ha acceso un dibattito sui rischi del turismo di massa.