Hawaii, il vulcano Mauna Loa è tornato a eruttare

Il Mauna Loa, il vulcano più grande del mondo, dopo 38 anni di inattività è tornato ad eruttare. Danni all’importante stazione di monitoraggio della CO2

Ci troviamo sulla caldera Moku‘āweoweo, nel Parco nazionale dei vulcani alle Hawaii. Sono le 23:30 di domenica 27 novembre. Il Mauna Loa, il più grande vulcano al mondo, ha iniziato a eruttare. Era dal 1984 che non succedeva. Sono giorni che il flusso di lava scende lungo i suoi pendii e si avvicina sempre di più alla Daniel Inoue Highway, la strada che collega da est a ovest l’isola di Hawaii. I monitoraggi sismici dell’Us geological survey stanno osservando alti tassi di terremoti nelle fessure attualmente attive (aperture della crosta da dove fuoriesce il magma), e questo significa che la fuoriuscita di lava non si sta arrestando. Le fessure attive sono presenti nella parte nordest, mentre dalla caldera e dalla zona sudovest le fuoriuscite si sono fermate.

Lava Mauna Loa
Flusso di lava dalla zona di frattura nord-est di Mauna Loa ©USGS

Il Mauna Loa, il vulcano più grande del mondo

Con un’area di 5.271 chilometri quadrati, il primato di vulcano più grande del mondo è suo di diritto. Per dare un’idea dell’estensione basti pensare che il vulcano più grande d’Europa, il nostro Etna, ha un’area di circa 1.190 chilometri quadrati. Le caratteristiche di questo incredibile vulcano sono racchiuse nel suo nome. Mauna Loa, nella lingua indigena hawaiana, significa montagna lunga. Infatti, se consideriamo la sua forma, questo vulcano viene definito a scudo, poiché si estende più in larghezza che in altezza – come uno scudo, appunto. Questa forma è il risultato delle eruzioni ti tipo effusivo, dove il magma poco viscoso fuoriesce lentamente, e scorre lungo i pendii poco ripidi. Per ricollegarci a qualcosa di più familiare, l’Etna è uno stratovulcano – o vulcano a cono (come vediamo nella forma) – e presenta delle eruzioni esplosive che, al contrario, sono molto viscose e ricche di gas.

Sono passati 38 anni dall’ultima eruzione

Dal 1843 ha eruttato circa 33 volte e la più devastante è stata quella del 1950, quando la lava raggiunse la città costiera di Ho’ōpūloa, distruggendo case e strade. L’ultima eruzione invece risale a 38 anni fa, quando per fortuna i flussi di lava arrivarono a cinque chilometri dalla città di Hilo. In quest’ultima eruzione, durata ben 22 giorni, vennero emesse in atmosfera 15mila tonnellate di anidride carbonica al giorno, quasi quanto viene emesso da 2.400 suv in un anno. Nel corso del tempo l’intensificarsi di terremoti intorno al vulcano ha sempre indicato l’incombenza di un’eruzione. Come da copione, proprio nelle ultime settimane i vulcanologi stavano registrando un aumento dell’attività del Mauna Loa, con dozzine di piccoli, e poco profondi, terremoti vicini alla vetta. E così è stato, il Mauna Loa ha eruttato.

Mauna Loa eruzione
Mappa dei flussi eruttivi del Mauna Loa aggiornata al 1 dicembre ©USGS

Il Mauna Loa e le emissioni di C02

Può sembrare strano, ma la cima del vulcano più grande del mondo è il posto ideale per misurare la quantità di anidride carbonica in atmosfera. Soprattutto grazie alla sua posizione isolata, lontana dalle principali fonti di inquinamento. Così nel 1958 è stato costruito il Mauna Loa Observatory. Il contributo più importante è stato dato da Charles David Keeling, chimico statunitense e inventore della curva di Keeling, il grafico che mostra l’accumulo di anidride carbonica in atmosfera, sulla base proprio delle misurazioni continue effettuate dall’osservatorio. Grazie a queste osservazioni abbiamo visto come in sessant’anni la concentrazione di CO2 in atmosfera è passata da 310 ppm alle 420 ppm attuali. Purtroppo, a causa di quest’ultima eruzione, i dispositivi di misurazione hanno smesso di raccogliere dati. La lava ha fatto saltare sia la corrente, che teneva accesa la strumentazione, sia bloccato le vie d’accesso all’osservatorio. “Questo è un grosso problema, poiché è lo strumento principale per la comprensione della crisi climatica in corso”, ha affermato Ralph Keeling, figlio di Charles, preoccupato dalla situazione più che altro perché non si sa ancora quando tornerà disponibile.

Se avete pensato che probabilmente le eruzioni sono tra i responsabili dei cambiamenti climatici, figuriamoci poi l’eruzione del più grande vulcano al mondo quanti gas può emettere in atmosfera, vi sbagliate. Secondo diversi studi, le emissioni complessive di tutti i vulcani presenti sulla Terra rappresentano meno dell’1 per cento della CO2 emessa da noi esseri umani. Quindi non cerchiamo di scaricare le colpe su chi non le ha.

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