
Uno studio condotto in Francia indica una permanenza delle molecole dei pesticidi nei terreni maggiore rispetto a quanto finora immaginato.
Le foreste del pianeta stanno scomparendo. Colpa anche del commercio internazionale di legno. Ecco tutti i tipi di legno da non comprare, mai.
Nel Giornale della Libreria di scienze biologiche della Cardiff
University inglese, Benoit Goossens ha censito le popolazioni di
oranghi con risultati sconfortanti: “un catastrofico collasso nella
diversità genetica”: cioè, le famiglie di oranghi si
sono assottigliate tanto da non potersi quasi più
riprodurre. Le tracce di 200 individui nella foresta di Sabah, in
Malesia, dicono che ci sono dieci volte meno oranghi che in
passato. E “il rischio maggiore per la loro sopravvivenza sono il
dilagare delle piantagioni di olio di palma, il bracconaggio, la
distruzione delle foreste”.
La differenza tra ecologismo ed eco-cultura è che, dopo
aver lanciato l’allarme, noi consigliamo il da farsi. C’è un
decalogo online,
10 cose da fare per salvare le foreste: niente legno
tropicale, diffidate dei mobili etnici (il legno dell’Indonesia
è per l’80% illegale)… E occhio al parquet. I legni devono
essere certificati
FSC o
PEFC, gli standard di gestione responsabile delle
foreste.
Ecco tutti i tipi di legno che Greenpeace chiama “catastrofici”,
da evitare se vogliamo salvare le foreste, e i loro abitanti.
Problematici:
– Rovere, quercia, leccio, pioppo.
Catastrofici:
– Cedro rosso canadese
– Legni tropicali:
– Ayous (lo chiamano anche
Obeche, legno bianco-grigiastro);
– il Mogano (da America tropicale e Antille. Al
bando dal 2000, le compagnie continuano a cacciarlo in Amazzonia) e
mogano africano;
– Jatobà, Cabreuva dorada
(la Cabreuva incenso – nota anche come Afrormosia Rio – è
estinta proprio a causa del mercato del parquet);
– Tek (per cui sono state distrutte le foreste
pluviali della Birmania);
– Merbau e Kwila (usati ancora
per parquet!);
– Shorea (Red Meranti e Red Balau, erano i giganti
del sud est asiatico, arrivavano fino a 70 metri d’altezza);
– il Ramino (l’assalto alle foreste indonesiane
sta causando la fine dei primati, è vietato in Indonesia,
ora viene importato illegalmente dalla Malesia);
– i legni pesanti e robustissimi
dell’Azobè, Bongossi,
Ekki e Ironwood;
– tutti i legni africani: l’Okoumè;
Dossiè, Frakè,
Paduk, Kotibè,
Tanganica e Noce tanganica,
Kosipo e Moabi,
Aniegrè (tutti provengono da foreste
primarie africane).
Quest'opera è distribuita con Licenza Creative Commons Attribuzione - Non commerciale - Non opere derivate 4.0 Internazionale.
Uno studio condotto in Francia indica una permanenza delle molecole dei pesticidi nei terreni maggiore rispetto a quanto finora immaginato.
L’Overshoot Day 2023 ci dice che esauriremo le risorse della Terra cinque giorni dopo rispetto al 2022, ma solo in minima parte per merito nostro.
Per la Giornata mondiale dell’ambiente del 5 giugno, abbiamo scelto otto tecnologie che combattono l’inquinamento da plastica nei mari e nei fiumi.
I rappresentanti di 175 paesi sono riuniti a Parigi nel tentativo di accordarsi per un trattato sull’intero ciclo di vita della plastica.
Dopo l’Alberta, colpita dagli incendi la provincia della Nuova Scozia, in Canada. Decretato lo stato d’emergenza a Halifax.
Coltivare cibo consumando al minimo le risorse, senza chimica e generando meno CO2: la sfida dell’agricoltura verticale raccontata attraverso sette startup.
Villa Erba sorge a Cernobbio e ospita importanti eventi culturali. Tra efficientamento energetico e attività antispreco, l’intervista al suo presidente.
Il Comune di Conselice, nel ravennate, ha disposto l’evacuazione per i rischi sanitari legati all’acqua stagnante: finora pochi hanno lasciato il paese.
L’orsa Jj4 e l’orso Mj5 non saranno abbattuti almeno fino al 27 giugno. Lo ha decisio il Tar di Trento, accogliendo le istanze dei gruppi animalisti.