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La piccola azienda di Philadelphia, dal 2010 ad oggi, ha raccolto oltre 10 tonnellate di rifiuti da spiagge e corsi d’acqua.
United by Blue è un’azienda fondata nel 2010 che si sta distinguendo nel settore dell’abbigliamento outdoor per le azioni concrete in favore dell’ambiente. La società investe parte del ricavato della vendita dei suoi articoli nell’eliminazione dei rifiuti in plastica che minacciano l’ambiente oceanico e la vita degli animali marini.
Per ogni prodotto venduto, United by Blue organizza iniziative per rimuovere mezzo chilogrammo di rifiuti da mari e corsi d’acqua. L’azienda ha creato un vero e proprio movimento, il Blue Movement, progetto dedicato alla scoperta e alla tutela degli oceani che può contare sulla collaborazione di migliaia di volontari.
Lo scorso settembre centinaia di persone si sono riunite a Wilmington, città dello stato americano di Delaware, per raccogliere la spazzatura e pulire la spiaggia. Quando nel 2010 Brian Linton ha fondato United by Blue, ha deciso di contribuire alla conservazione e alla tutela dell’ambiente, ma non con donazioni in denaro, bensì con la forza lavoro della società. L’idea era quella di raccogliere mezzo chilogrammo di spazzatura per ogni prodotto venduto, in soli cinque anni l’azienda statunitense ha raccolto oltre dieci tonnellate di rifiuti da spiagge e corsi d’acqua.
United by Blue si inserisce dunque a pieno titolo nel filone delle aziende responsabili che cercano di restituire qualcosa all’ambiente. Capostipite di questa maniera sostenibile di fare business è Patagonia, celebre la campagna “Non comprate questa giacca”, con cui l’azienda californiana nel 2011 invitava i propri clienti a riparare e riciclare i loro vestiti anziché acquistarne di nuovi. United by Blue mira a realizzare capi di abbigliamento e prodotti responsabili, utilizzando tessuti naturali e materiali riciclati. “Per l’intera linea di prodotti utilizziamo solo una manciata di fibre – ha spiegato Brian Linton – come cotone biologico, lana e poliestere riciclato”.
La sfida da vincere per l’azienda di Philadelphia è quella della plastica. Due anni fa United by Blue aveva cercato di eliminare la plastica, avvolgendo i propri vestiti in sacchi di carta, ma questa scelta aveva avuto una cattiva ricaduta sugli affari, ha dunque virato sulla raccolta di rifiuti.
“Siamo impegnati ad eliminare la spazzatura dall’oceano, purtroppo a molte fabbriche piace mettere la plastica intorno a nulla”, ha dichiarato Linton. Dal 2010 United by Blue ha spinto più di 4.500 volontari a pulire spiagge e coste in 24 stati americani e in Canada.
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