Il dolce peso dello Champagne

Le case produttrici di Champagne si stanno preparando a un piccolo grande cambiamento: bottiglie più leggere di 65 grammi. Dopo un periodo di prova durato sette anni, infatti, tutte le case produttrici hanno deciso di seguire l’esempio di marchi come Pommery e Heidsieck. La novità verrà introdotta a partire dalla vendemmia di quest’anno e, se

Le case produttrici di Champagne si stanno preparando a un piccolo
grande cambiamento: bottiglie più leggere di 65 grammi. Dopo
un periodo di prova durato sette anni, infatti, tutte le case
produttrici hanno deciso di seguire l’esempio di marchi come
Pommery e Heidsieck. La novità verrà introdotta a
partire dalla vendemmia di quest’anno e, se si considerano i tempi
di imbottigliamento e fermentazione, la spedizione delle nuove
bottiglie in tutto il mondo avverrà fra circa tre anni. Le
motivazioni di questa scelta vanno ricercate sia nell’urgenza di
far quadrare i bilanci, usciti malconci dalla crisi finanziaria,
sia nella volontà di rispondere alle mutate
sensibilità ambientali dei clienti. Secondo Daniel Lorson,
portavoce del Civc (il Comitato interprofessionale del vino di
Champagne), infatti, questo “alleggerimento” darà la
possibilità alle case produttrici di trasportare più
bottiglie e consumare meno carburante.

Le nuove bottiglie risponderanno a molte esigenze. Per evitare
che le aziende si trovassero di fronte alla necessità di
cambiare macchinari e dimensioni delle casse, l’aspetto è
rimasto quasi identico: il fondo non è cambiato mentre il
vetro è diventato più sottile pur mantenendo la
capacità di sopportare la pressione di 6 kg per centimetro
quadrato. Non cambierà nemmeno la quantità di 75 cl a
bottiglia grazie ad una forma più slanciata.

 

Secondo i calcoli della Civc, la nuova bottiglia da 835 grammi
contribuirà a ridurre del 25 per cento le emissioni di
anidride carbonica nell’atmosfera rispetto alle attuali 200 mila
tonnellate annue. Per fare un esempio concreto, sarà come
togliere 4 mila utilitarie dalle strade di tutto il mondo.

 

L’effetto positivo di questo cambiamento ha già portato
i suoi frutti. Dopo le pessime annate del 2008 e del 2009,
quest’anno le “maison” hanno deciso di rompere la tradizione che
prevede di aspettare fino a poche ore prima della vendemmia per far
partire gli ordini e hanno già chiesto di raccogliere
grappoli d’uva per riempire 300 milioni di nuove bottiglie.

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