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La catena di supermercati Iceland eliminerà la plastica entro il 2023
La catena britannica ha promesso di bandire completamente gli imballaggi in plastica entro i prossimi cinque anni.
La plastica rappresenta una delle principali catastrofi ambientali della nostra epoca. Sarebbe ormai superfluo ricordarlo visto che ne siamo letteralmente sommersi e ogni anno otto milioni di tonnellate di plastica vengono vomitate negli oceani di tutto il pianeta, laghi e fiumi italiani non sono da meno, sempre più soffocati dalle microplastiche. In attesa del 2030, termine fissato dall’Unione europea per arrivare ad avere il 100 per cento di imballaggi riciclabili, diverse imprese, anche per soddisfare la crescente coscienza ambientalista dei consumatori, hanno deciso di eliminare la platica per favorire un packaging sostenibile.
Il caso di Iceland
Tra queste c’è la catena britannica di supermercati Iceland, che ha recentemente promesso di eliminare tutti gli imballaggi di plastica per i suoi prodotti a marchio entro il 2023. Proprio la volontà dei consumatori avrebbe influito sulla scelta di Iceland, in una nota della società si legge infatti che da un’indagine condotta è emerso che l’80 per cento dei cinquemila acquirenti intervistati sosterrebbe la transizione verso imballaggi privi di plastica.
Dalla plastica alla carta
L’adozione di imballaggi biodegradabili rappresenta una svolta per Iceland, la catena è infatti specializzata nella vendita di alimenti surgelati e cambiare imballaggi potrebbe essere un processo meno semplice che per altri settori. Attualmente Iceland utilizza vassoi di plastica, l’obiettivo è rimpiazzarli entro i prossimi cinque anni con omologhi di carta e polpa vegetale. I nuovi imballaggi potranno essere riciclati sia a casa che presso le strutture di riciclaggio disponibili nei negozi Iceland.
We’re becoming the first UK retailer to go #PlasticFree in its own-label product range by 2023. Are you with us? #TooCoolForPlastic pic.twitter.com/L0iDmwVZk0
— Iceland Foods ❄️ (@IcelandFoods) 16 gennaio 2018
Non ci sono più scuse
“Il mondo sta finalmente aprendo gli occhi e riconosce la piaga costituita dalla plastica – ha dichiarato Richard Walker, amministratore delegato di Iceland. – Ogni minuto un camion carico di plastica entra nei nostri oceani e provoca danni incalcolabili agli ecosistemi marini e, di conseguenza, all’umanità, visto che tutti dipendiamo dagli oceani per la nostra sopravvivenza. Spetta a noi rivenditori, principali contributori all’inquinamento da imballaggi in plastica, prendere posizione ferme sull’argomento e contribuire ad un cambiamento significativo. Non c’è più alcuna scusa per utilizzare imballaggi eccessivi che creano inutili sprechi e danneggiano il nostro ambiente”.
Il plauso di Greenpeace
John Sauven, direttore esecutivo di Greenpeace UK, ha definito l’annuncio di Iceland un “ardito impegno” e che “ora spetta ad altri rivenditori e produttori di alimenti rispondere a questa sfida”. “Iceland sta tracciando la strada che tutti i supermercati dovrebbero seguire”, ha commentato Samantha Harding, rappresentante della Campagna per la protezione dell’Inghilterra rurale. L’impegno di Iceland conferma che, se solo volessero, le grandi imprese potrebbero intraprendere azioni decisive per ridurre l’impatto ambientale, senza scontentare i propri clienti.
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