
Il 2 giugno si celebra la Giornata mondiale delle torbiere. Un’occasione per parlare di questi ecosistemi poco conosciuti e silenziosi, ma fondamentali per il clima, l’acqua, la biodiversità e la memoria del nostro Pianeta.
Sono stati più di 100 gli incendi in Cile nell’ultima settimana. In queste ore sono almeno 64 quelli ancora attivi. 500 vigili del fuoco e 1200 militari stanno tentando di arginare i roghi, che hanno colpito il paese sudamericano nell’ultima settimana. La presidente Michelle Bachelet ha dichiarato lo stato d’emergenza. Aggiornamento 30 gennaio: il ministero
Sono stati più di 100 gli incendi in Cile nell’ultima settimana. In queste ore sono almeno 64 quelli ancora attivi. 500 vigili del fuoco e 1200 militari stanno tentando di arginare i roghi, che hanno colpito il paese sudamericano nell’ultima settimana. La presidente Michelle Bachelet ha dichiarato lo stato d’emergenza. Aggiornamento 30 gennaio: il ministero degli Interni fa sapere che sono 50 i roghi controllati, 61 attivi e 8 quelli domati.
“I vigili del fuoco stanno facendo tutto quello che è umanamente possibile”, ha detto Bachelet alla Bbc. “Ma il Cile non ha più le forze di controllare le fiamme”. Finora sono almeno tre i vigili del fuoco deceduti, mentre sono almeno 120mila gli ettari di foresta andati in fumo e 230mila ettari interessati dalle fiamme. 4 mila le persone impiegate e 46 veivoli, tra cander ed elicotteri.
“Il Cile sta vivendo il peggior disastro naturale della sua storia”, ha dichiarato la presidente descrivendo gli incendi che stanno devastando il paese, in particolare nell’area a sud della capitale Santiago e in molte aree agricole. Il Cile, come altre nazioni sudamericane, sta vivendo uno dei periodi più caldi e siccitosi degli ultimi decenni.
#AHORA Autoridades continúan coordinando acciones en Comité Nacional de Operaciones de Emergencia por incendios forestales. pic.twitter.com/Kjh6PX2Sbc
— onemichile (@onemichile) 25 gennaio 2017
Pare che alcuni di questi incendi siano di origine dolosa e che le forze di polizia abbiano già effettuato i primi arresti. Molte famiglie hanno dovuto abbandonare le proprie abitazioni, mentre si registrano numerose aziende agricole e allevamenti distrutti dalle fiamme. Come Susana Molina, 82 anni, produttrice di vino, che ha visto distrutti tutti i filari di vite, riporta Reuters. O come Sergio Amigo Quevedo che ha perso quasi 6 ettari di vigneti vecchi di 120 anni. “È difficile credere che quelle viti, che son state curato con tanto amore e sacrificio, siano perdute per sempre, insieme a parte del patrimonio vitivinico del Cile”, ha detto il produttore, come scrive il Washington Post.
Secondo il ministero dell’Interno che sta monitorando la situazione, “le informazioni presso l’Ufficio Meteorologico del Cile indicano che le alte temperature continueranno secondo le previsioni rilasciate, raggiungendo un livello record a Santiago di 37.4 °C”, aumentando le difficoltà nel controllo degli incendi.
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