
Si chiama Caroline Dennett e ha annunciato di aver interrotto il suo rapporto di lavoro con Shell perché la compagnia ignora i rischi ambientali.
Al confine con il Nepal, nello stato di Uttar Pradesh, è stata istituita una riserva per proteggere le tigri dall’estinzione.
In tutto il mondo i grandi felini rischiano di scomparire così come si muovono e cacciano, in silenzio. Le tigri sono passate dalle 50mila di mezzo secolo fa alle 3.200 attuali. In India un tempo la tigre regnava incontrastata finché non trovò sulla sua strada i fucili che la costrinsero a nascondersi nella giungla sempre più fitta e inaccessibile. In India, secondo i dati del censimento pubblicati nel 2010, gli esemplari superstiti sono 1.706. Per le tigri, però, c’è una buona notizia.
Il governo indiano ha ufficializzato l’istituzione della quarantatreesima area protetta per le tigri che sorgerà nello stato di Uttar Pradesh, al confine con il Nepal. La riserva occupa una superficie di circa 726 chilometri quadrati e ospita fra i 22 e i 26 felini.
La riserva, oltre a proteggere le tigri, aumenta la sicurezza della popolazione locale. L’area, che include una densa foresta e si estende nei distretti di Pilibhit, Lakhimpur Kheri e Bahraich, è infatti famosa per gli attacchi delle tigri, con un bilancio di almeno dieci persone uccise negli ultimi quattro anni. L’uomo si è gradualmente spinto sempre più nei territori di caccia delle tigri riducendo il loro habitat ed entrando in competizione per le prede.
Grazie all’istituzione della riserva l’Authority nazionale per la conservazione della tigre (Ntca) potrà ottenere fondi per costruire infrastrutture, spostare in altro luogo le persone che vivono in essa e ristabilire l’equilibrio naturale della zona. Il governo porta così avanti il progetto nato nel 1973 per difendere questi grandi mammiferi dall’estinzione, il Project tiger, che prevedeva l’istituzione di 42 riserve.
Quest'opera è distribuita con Licenza Creative Commons Attribuzione - Non commerciale - Non opere derivate 4.0 Internazionale.
Si chiama Caroline Dennett e ha annunciato di aver interrotto il suo rapporto di lavoro con Shell perché la compagnia ignora i rischi ambientali.
9 milioni di persone muoiono ogni anno a causa dell’inquinamento atmosferico e ambientale. Fra le dieci nazioni più colpite c’è anche un paese europeo.
Torna l’Osservatorio Torino sostenibile, la ricerca condotta da LifeGate per “misurare” la sostenibilità del capoluogo piemontese.
Baghdad e altre città dell’Iraq sono avvolte in un alone arancione per le tempeste di sabbia, fenomeni sempre più estesi a causa dei cambiamenti climatici.
La natura è una vittima silenziosa della guerra. A più di due mesi dall’inizio del conflitto in Ucraina l’ambiente conta le sue ferite.
Siamo a maggio 2022 e fa già troppo caldo. L’ondata di calore arriva dal nord Africa e non risparmia nemmeno il nord dell’Europa. Record in Spagna.
L’anno scorso sono state rimosse oltre 200 dighe in Europa per ripristinare le rotte migratorie dei pesci, tutelando biodiversità e resilienza climatica.
Le fonti di energia alternativa abbinano a una tecnologia affidabile, dei ridotti costi di gestione e manutenzione, oltre a non emettere emissioni di CO2.
Grazie all’associazione Il Miele Buono, Bee my Future di LifeGate sbarca nell’area metropolitana di Roma, nell’oasi Lipu di Castel di Guido.