
Le forze armate pesano globabilmente per il 5,5 per cento delle emissioni, e il riarmo Nato può provocare un disastro anche dal punto di vista ambientale.
È stata l’idea di un avvocato indiano, Afroz Shah che insieme ad un concittadino, Harbanash Mathur, ha organizzato uno dei più grandi eventi di pulizia di una spiaggia dai rifiuti. È successo a Versova Beach, 2,5 chilometri di spiaggia a Mumbai, ormai trasformata in discarica. Qui centinaia di volontari, si parla di circa 1500
È stata l’idea di un avvocato indiano, Afroz Shah che insieme ad un concittadino, Harbanash Mathur, ha organizzato uno dei più grandi eventi di pulizia di una spiaggia dai rifiuti. È successo a Versova Beach, 2,5 chilometri di spiaggia a Mumbai, ormai trasformata in discarica.
Qui centinaia di volontari, si parla di circa 1500 persone, si sono letteralmente rimboccati le maniche e raccolto ben 4mila tonnellate di rifiuti tra plastica, vetro, lattine e molto altro. Alcune fonti raccontano che in alcuni punti i rifiuti arrivavano alle spalle. I due hanno lavorato senza sosta per un anno, bussando porta a porta e mettendo insieme una squadra di cittadini indiani capaci di ripulire una delle spiagge più importanti della città.
Un esempio luminoso di impegno civile, che ha portato il giovane avvocato a vincere il premio “Campione della Terra”, rilasciato ogni anno dall’Unep (Organizzazione delle Nazioni Unite per la protezione ambientale). “Spero che questo sia solo l’inizio per le comunità costiere dell’India e del resto del mondo”, ha dichiarato il giovane avvocato.
“Dobbiamo vincere la guerra contro la trasformazione del mare in discarica e dobbiamo farlo sporcandoci le mani. Noi esseri umani dobbiamo riaccendere il nostro legame con l’oceano e non c’è bisogno di aspettare che qualcun altro ci aiuti a farlo”.
Week 64 .Christmas celeberated with cleaning of the beach .3 tractor load of plastic picked from the beach .Wonderful and merry christmas. pic.twitter.com/WEyksZ1XJO
— Afroz Shah (@AfrozShah1) 25 dicembre 2016
Ogni anno sono più di 300 milioni le tonnellate di plastica prodotte nel mondo. Molte di queste finiscono col diventare rifiuti e comunque non vengono adeguatamente raccolte e differenziata. Molti polimeri di plastica sono infatti riciclabili e possono tornare ad essere flaconi, bottiglie, capi di abbigliamento. Di tutti i rifiuti prodotti, più di 13 milioni di tonnellate ogni anno finiscono in mare, causando i tanto noti problemi alla fauna, alle economie legate alla pesca, alla salute di tutta la catena alimentare.
Si calcolano perdite economiche per 12 milioni di euro l’anno. Non solo, la plastica poi spesso si trasforma in microcapsule resistentissime al tempo e agli agenti atmosferici e capaci di penetrare all’interno dei organismi viventi, fino ad arrivare sulle nostre tavole. L’esempio di Mumbai può essere solo l’inizio, per ripulire le nostre acque e le nostre coste da migliaia di tonnellate di rifiuti che stanno lentamente soffocando i nostri oceani.
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