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Indonesia, i giganti della carta April e Asia Pulp and Paper cercano di restituire qualcosa alle foreste
April investirà 100 milioni di dollari per proteggere le aree torbiere dell’Indonesia, mentre Asia Pulp and Paper sostiene le comunità locali.
Dopo gli incendi che hanno devastato per settimane l’Indonesia arriva una buona notizia per le foreste del paese. Aprill Group e Asia Pulp and Paper (App), due dei più grandi produttori mondiali di cellulosa e carta, nonché tra i principali responsabili della deforestazione nel Sudest asiatico, si sono impegnati ad effettuare una massiccia riforestazione e a sostenere le comunità locali.
April ha annunciato un ulteriore incremento del Riau Ecosystem Restoration (Rer), programma istituito nel 2013 da gruppi del settore privato e pubblico per proteggere e ripristinare le aree torbiere dell’Indonesia, in particolare nella penisola di Kampar. La multinazionale francese ha dichiarato che investirà 100 milioni di dollari nei prossimi dieci anni e raddoppierà le dimensioni dell’area protetta, che attualmente si estende su 70mila ettari di foresta, arrivando a 150mila ettari.
Asia Pulp and Paper si è invece impegnata a sostenere, attraverso una serie di programmi agroforestali comunitari, lo sviluppo economico di 500 villaggi che sorgono nei pressi delle zone di approvvigionamento della società. I programmi hanno lo scopo di ridurre il rischio di incendi e aiutare le comunità a sviluppare mezzi di sussistenza alternativi, come la coltivazione di frutta e verdura.
“Uno dei temi chiave della Cop 21 è quello di garantire che lo sviluppo economico vada di pari passo con la tutela dell’ambiente – ha dichiarato Aida Greenbury, direttore della sostenibilità di App. – Siamo convinti che questi nuovi programmi agroforestali aiuteranno le comunità a raggiungere uno sviluppo economico, proteggendo le foreste indonesiane”.
App ha inoltre istituito un nuovo organismo indipendente, la Fondazione Belantara, nato per facilitare il finanziamento da parte del settore pubblico e privato ai progetti di conservazione delle foreste locali. L’ente si occuperà del coordinamento, della supervisione e dell’assegnazione dei fondi alle ong e alle comunità locali per realizzare i progetti.
La Fondazione si concentrerà inizialmente su dieci aree considerate interesse prioritario, che comprendono le zone umide, le foreste di mangrovie, le torbiere, le paludi d’acqua dolce, le foreste pluviali di pianura e le foreste della brughiera.
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