
L’umanità raggiunge l’Overshoot day già il 24 luglio: per il resto del 2025 consumerà più risorse di quelle che il Pianeta può rigenerare.
Con il progetto “Salviamo il pulcino maschio” verranno allevati e non soppressi alla nascita circa 750mila pulcini maschi fino alla fine dell’anno.
La vita per un pulcino maschio è terribilmente breve. Si stima infatti che ogni anno nel mondo vengano uccisi 3,2 miliardi di pulcini maschi subito dopo la nascita, oltre 40 milioni solo in Italia. I pulcini che nascono negli allevamenti di galline ovaiole vengono scartati dalle femmine e uccisi entro il primo giorno di vita, tramite enormi tritacarne, piastre elettrificate o gasati con l’anidride carbonica, poiché non hanno alcun valore commerciale.
I maschi non sono naturalmente in grado di produrre uova e non sono utili nemmeno per l’allevamento di polli destinati alla produzione di carne poiché crescono poco e troppo lentamente (sono stati creati due generi di pollame, polli da carne e galline ovaiole, con differenti genomi, progettati per diversi utilizzi). Per cercare di ridurre la sofferenza di questi animali e prolungarne la vita, Coop ha lanciato il progetto Salviamo il pulcino maschio.
L’iniziativa fa parte della campagna Alleviamo la salute, lanciata due anni fa con l’obiettivo di migliorare le condizioni di allevamento degli animali per eliminare o ridurre l’uso degli antibiotici e contrastare dunque il fenomeno dell’antibiotico-resistenza che rappresenta una minaccia concreta per la salute dell’umanità.
Il progetto Salviamo il pulcino maschio si propone di garantire una vita più lunga, da ora alla fine dell’anno, a circa 750mila pulcini maschi altrimenti destinati a una soppressione immediata. Per farlo Coop ha comunicato ai propri fornitori di uova che acquisterà pulcini destinati a divenire galline ovaiole per la produzione di uova a marchio solo se i pulcini maschi della stessa covata saranno allevati fino all’età adulta.
Grazie a questa iniziativa le uova in guscio a marchio Coop possono definirsi la prima filiera “cruelty free” in Italia. Questo progetto conferma l’impegno di Coop nel ridurre le sofferenze degli animali negli allevamenti. Dal 2017 il marchio di supermercati ha eliminato completamente l’uso di antibiotici negli allevamenti di polli Origine e fior fiore e di galline ovaiole (ad oggi la campagna ha coinvolto più di due milioni di galline con una produzione di oltre 200 milioni di uova antibiotic free), mentre negli allevamenti di suini e bovini adulti e di pesci l’uso di antibiotici è stato ridotto.
In Italia oltre il 70 per cento degli antibiotici venduti è per uso animale e il nostro Paese è il terzo stato europeo che ne fa il maggior ricorso negli allevamenti. Per ridurre l’uso di antibiotici negli allevamenti e tutelare la salute dei consumatori è necessario migliorare le condizioni degli animali. “Per noi di Coop, garantire il benessere animale significa quindi coniugare i valori etici, promuovendo condizioni di allevamento rispettose e sicure, con l’attenzione concreta alla salute di tutti. E per fare questo vogliamo continuare a essere in prima fila per mantenere alto il livello di salvaguardia”.
Siamo anche su WhatsApp. Segui il canale ufficiale LifeGate per restare aggiornata, aggiornato sulle ultime notizie e sulle nostre attività.
Quest'opera è distribuita con Licenza Creative Commons Attribuzione - Non commerciale - Non opere derivate 4.0 Internazionale.
L’umanità raggiunge l’Overshoot day già il 24 luglio: per il resto del 2025 consumerà più risorse di quelle che il Pianeta può rigenerare.
Storica sentenza della Corte costituzionale: la mamma non biologica di una coppia di donne ha stessi diritti e responsabilità in ambito lavorativo.
Parigi, Copenaghen e tante altre: le città europee vogliono far tornare balneabili i propri fiumi con la rete Swimmable cities. E ci pensa anche Roma.
Il Tribunale superiore di Galizia ha obbligato le autorità statali e regionali a riparare i danni degli allevamenti intensivi della regione di A Limia.
Francesca Albanese è accusata dall’amministrazione Trump di condurre una campagna economica e politica contro Usa e Israele.
L’obiettivo è quello di colmare lacune regolatorie su tecnologie considerate strategiche per decarbonizzare l’industria, ma non mancano le criticità.
Nel luglio 1976 Seveso fu epicentro del peggior disastro ambientale mai avvenuto in Italia. Oggi un’autostrada fa riemergere ricordi e paure
Già 13 Regioni hanno emesso ordinanze anti-caldo basate sulla piattaforma Worklimate: “siesta” dalle 12.30 alle 16. E i musei diventano rifugi climatici.
A Vicenza il maxiprocesso per contaminazione da Pfas si è concluso con 140 anni di reclusione per 11 dirigenti dell’azienda Miteni, per disastro ambientale, avvelenamento delle acque e reati fallimentari. Una sentenza storica, dopo 4 anni di procedimento.