Best practice

Lamborghini punta alle emissioni zero. Intanto pianta un bosco di querce

Per l’Anno Internazionale delle Foreste, Lamborghini Automobili contribuisce con la piantumazione di 10000 querce. 7 ettari di foresta che assorbiranno 6000 tonnellate di CO2.

Ha da poco presentato al Salone
di Ginevra la Aventador LP 700-4, un missile a 12
cilindri da 700 cavalli, che fa da 0 a 100 in soli 2,9
secondi
. Una conferma e un sogno per gli appassionati di
auto sportive.

Ma Lamborghini non è solo cavalli e velocità. Dal 2010 ha
infatti avviato una chiara politica volta alla protezione e
alla sostenibilità ambientale
con azioni ed
iniziative che porteranno lo stabilimento ad essere neutrale in
termini di emissioni di CO2 entro il
2015
.

Dopo l’inaugurazione di un impianto
fotovoltaico
che ha consentito di abbattere il
30% delle emissioni di CO2 dello stabilimento,
oggi l’azienda di Sant’Agata Bolognese ha inaugurato il
Parco Lamborghini: uno studio sperimentale sulla
biodiversità, realizzato in collaborazione con il Comune di
Sant’Agata Bolognese e le Università di Bologna, Bolzano e
Monaco di Baviera.


Una zona umida adiacente al Parco Lamborghini

“Questo progetto – ha dichiarato Stephan Winkelmann, Presidente e
CEO della casa automobilistica – si inserisce in una serie di
programmi avviati da Lamborghini in tema di sostenibilità
ambientale. Questo impegno sul territorio va naturalmente di pari
passo con lo sviluppo del prodotto, per il quale confermiamo
l’obiettivo di riduzione del 35% di emissioni entro il
2015
“.

Il progetto ha visto così la piantumazione di oltre 10.000 giovani piante di
quercia
(Quercus robur) in un’area di circa 7 ettari
nel comune di Sant’Agata Bolognese, volto all’analisi delle
relazioni biologiche tra le piante, il clima e la CO2.

Un particolare dell’area con le giovani
piante

Due grandi cerchi di oltre 100 metri di diametro,
ciascuno costituito da 14 anelli concentrici di raggio, creeranno
lo spazio ideale per lo studio del comportamento degli alberi in
situazioni di diversa densità, su di una porzione di terreno
relativamente modesta. Il monitoraggio dell’impianto negli anni
permetterà di capire come mantenere la biodiversità
e quali sono le relazioni tra la capacità di un bosco di
catturare la CO2 in funzione del clima.

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