
Per rafforzare l’economia, si punta ad attrarre visitatori. Ma la crescita del turismo lento e sostenibile è l’unica via possibile per sviluppare il settore dei viaggi senza distruggere luoghi in buona parte ancora vergini.
Sono stati diffusi in questi giorni i risultati della ricerca Ecosistema Urbano portata avanti da Legambiente da ormai 22 anni in collaborazione con l’istituto di ricerche Ambiente Italia e Il Sole 24 Ore. L’indagine prende in esame i 104 capoluoghi di provincia italiani rispetto a qualità dell’aria, gestione delle acque e dei rifiuti, energia, mobilità e trasporto pubblico. Dai
Sono stati diffusi in questi giorni i risultati della ricerca Ecosistema Urbano portata avanti da Legambiente da ormai 22 anni in collaborazione con l’istituto di ricerche Ambiente Italia e Il Sole 24 Ore.
L’indagine prende in esame i 104 capoluoghi di provincia italiani rispetto a qualità dell’aria, gestione delle acque e dei rifiuti, energia, mobilità e trasporto pubblico. Dai risultati appare netto il divario tra nord e sud della penisola, il paese è spaccato in due su questo, come su tanti altri temi fondamentali. Le cinque città premiate sono Verbania, Trento, Belluno, Bolzano, Macerata. Nel complesso i protagonisti delle performance migliori sono i piccoli capoluoghi tutti al di sotto degli 80mila abitanti (Verbania, Belluno, Macerata, Oristano, Sondrio, Mantova, Pordenone) oppure le solite Trento e Bolzano, centri di medie dimensioni (con abitanti compresi tra 80mila e 200mila), e soltanto una grande città: Venezia.
La testa della classifica premia il nord del paese, le belle eccezioni sono due città del centro Italia, entrambi piccoli centri, la marchigiana Macerata e la sarda Oristano. Le peggiori invece (le ultime cinque) sono tutte città del meridione, tre grandi e due piccole: la calabrese Vibo Valentia (101) e le siciliane Catania (100), Palermo (102), Agrigento (103) e Messina (104).
Per Legambiente le città italiane sono ingessate, statiche e pigre. Le aree urbane arrancano e faticano a rinnovarsi in chiave sostenibile e a essere culle di una rigenerazione urbana capace di migliorare la qualità dei singoli e della comunità. I passi avanti fatti fino a ora sono, infatti, troppo pochi: se da una parte nelle città italiane si registrano lievi eco-performance soprattutto sul fronte della raccolta differenziata, delle energie rinnovabili e si assiste a un lieve calo degli sforamenti nelle concentrazioni di NO2, di PM10 e di ozono grazie anche a condizioni metereologiche favorevoli alla dispersione degli inquinanti; dall’altra parte manca, invece, il coraggio e la voglia di puntare sulla mobilità nuova per uscire dalla morsa di traffico e smog e sugli eco-quartieri per rigenerare le periferie e rilanciare il patrimonio edilizio.
Il dossier “Ecosistema Urbano, XXII edizione” è consultabile integralmente a questo link. Nel frattempo alcuni dati che ci hanno colpito:
Parlando delle nostre città, e di ciò che accade non rispettando l’ambiente e il territorio, va detto che il convegno di presentazione dei dati di questo importante rapporto previsto a Benevento, è stato posticipato a causa dei gravi disagi creati dal maltempo, che hanno in parte paralizzato la città.
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