
Che fine fa il vetro, quando si rompe? Se lo trattiamo bene, è uno dei pochi materiali che non vedrà mai la discarica. Qui vi raccontiamo come e perché. Con l’aiuto di CoReVe.
Poverty and environment network ha condotto uno studio per comprendere la relazione tra l’ambiente e i mezzi di sussistenza. I risultati sono sorprendenti.
Le foreste forniscono una fonte importante di reddito per molte popolazioni del mondo. È però difficile stabilire esattamente quanto le foreste contribuiscano alle economie rurali, capire ad esempio la quantità di reddito prodotta da un’area verde o, al contrario, il danno economico che provoca la deforestazione.
Poverty and environment network (Pen), un progetto di ricerca internazionale lanciato nel 2004 per analizzare le foreste tropicali e la povertà delle comunità rurali, ha provato a fornire le risposte. Uno studio condotto a livello globale da Pen ha contribuito a far luce sul ruolo svolto dalle foreste per migliorare i mezzi di sussistenza delle persone, confermando che le aree boschive forniscono un’importante fonte di reddito, ma fornendo nuove indicazioni su come tali risorse vengono utilizzate.
Per la realizzazione dello studio Pen si è avvalsa della collaborazione del Centro per la Ricerca Forestale Internazionale (Cifor). «I risultati ottenuti indicano che, anche 10mila anni dopo l’inizio della rivoluzione agricola, le popolazioni rurali dei paesi in via di sviluppo continuano a dipendere fortemente dalla natura per la loro sussistenza», ha dichiarato Sven Wunder, economista e direttore di Cifor in Brasile. Il ruolo delle foreste come “reti di sicurezza” contro le calamità, le differenze nell’utilizzo dei prodotti forestali tra uomini e donne, lo studio ha preso in esame diversi fattori, producendo a volte risultati sorprendenti.
Lo studio ha rivelato che le foreste generano circa il 28 per cento del reddito totale delle famiglie che vivono nelle zone boschive, contribuendo quasi quanto l’agricoltura. Dalla ricerca emerge anche che gli agricoltori con redditi più elevati e con un migliore accesso ai mercati sono responsabili di una quota maggiore di disboscamento degli agricoltori più poveri. Questo dato contraddice la credenza comune che siano i contadini più poveri a guidare la deforestazione. Questa scoperta potrebbe implicare che i programmi di sviluppo, volti a migliorare l’accesso ai mercati per le comunità rurali, potrebbero accelerare la deforestazione.
I ricercatori hanno inoltre stabilito che, nonostante l’espansione agricola a discapito dei boschi può aumentare il reddito grazie alle colture, la perdita potenziale di capitale generato dalla foresta potrebbe superare i benefici. Oltre alla perdita di reddito la deforestazione ha anche implicazioni dal punto di vista climatico, la conversione di foreste in terreni agricoli genera infatti il rilascio di emissioni di carbonio. L’indagine condotta da Pen è probabilmente lo studio più completo mai effettuato sul rapporto tra l’ambiente e i mezzi di sussistenza. La ricerca, eseguita da ricercatori e dottorandi si è svolta in 24 paesi in via di sviluppo.
Siamo anche su WhatsApp. Segui il canale ufficiale LifeGate per restare aggiornata, aggiornato sulle ultime notizie e sulle nostre attività.
Quest'opera è distribuita con Licenza Creative Commons Attribuzione - Non commerciale - Non opere derivate 4.0 Internazionale.
Che fine fa il vetro, quando si rompe? Se lo trattiamo bene, è uno dei pochi materiali che non vedrà mai la discarica. Qui vi raccontiamo come e perché. Con l’aiuto di CoReVe.
Nasce il Parco nazionale del Matese, la 25esima area protetta italiana che ospita un’enorme biodiversità tra Campania e Molise.
Il 6 maggio l’Italia ha già consumato tutte le risorse naturali rinnovabili che le spettano per l’intero 2025: è l’Overshoot day del nostro paese.
Il rapporto annuale di Reporter senza frontiere sulla libertà di stampa indica per la prima volta una situazione globale “difficile”. Male l’Italia.
Combattimenti tra animali, caccia al trofeo e allevamento in gabbia: nessuno degli emendamenti che avrebbero contrastato queste pratiche è stato approvato dalla maggioranza di Governo in Parlamento.
Mentre l’Europa prende tempo per stringere i controlli contro il commercio illegale di legno, Albania, Bosnia e Macedonia del Nord provano a cogliere l’opportunità per fare passi avanti.
Un’immersione a oltre 5.000 metri di profondità ha svelato un fondale pieno di plastica e rifiuti: la Calypso deep, nel cuore del Mediterraneo, si conferma uno dei luoghi più inquinati degli abissi marini.
Un libro raccoglie storie ed esperienze dei primi quattro decenni di Fondazione Cesvi. Abbiamo intervistato il suo autore, il Presidente onorario Maurizio Carrara.
Prorogati per il 2025 gli impegni militari per una spesa di quasi 1,5 miliardi, confermato anche il sostegno alla Libia. E quelle armi verso Israele…