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Gonfiori e ritenzione richiedono un buon drenaggio tutto l’anno, ma in estate stimolare troppo la diuresi può far perdere molti sali minerali preziosi. Per evitare il rischio affidiamoci alla lespedeza
La lespedeza, papilionacea originaria del Nordamerica, cresce copiosa anche in Asia occidentale e meridionale. Questa pianta vanta un centinaio circa di specie i cui fiori variano dal bianco al lilla e proprio per la sua abbondante fioritura meriterebbe di essere presente nei giardini con maggiore frequenza.
Ma la specie che vanta proprietà curative è la lespedeza capitata, considerata da molto tempo un toccasana nelle patologie croniche dei reni. I primi utilizzi risalgono agli anni Cinquanta, quando con la somministrazione dell’estratto si è notato un miglioramento della funzionalità renale nelle persone affette da malattie come la nefrite. Negli anni si è valutato quanto sia difficile andare ad agire sull’evoluzione della nefrite cronica in nefrosclerosi, ma l’assunzione costante di lespedeza può quantomeno ritardarne lo sviluppo.
I nativi americani per lungo tempo hanno utilizzato le foglie della pianta per la preparazione di un tè bevuto come antidoto per i veleni e l’infusione dei gambi in caso di dolori alle articolazioni.
Il numero delle piante diuretiche è molto grande e la ricerca, che prosegue continuamente, scopre periodicamente nuovi principi attivi. Tuttavia ogni pianta possiede caratteristiche diverse, come diversa è la potenza diuretica e lo scopo per il quale si decide di stimolare la diuresi. Da sempre vengono proposte tisane diuretiche per contrastare la ritenzione nel modo più naturale possibile e sono proprio le diverse peculiarità di ogni pianta che le rendono efficaci.
La lespedeza contiene diversi principi attivi che la rendono una pianta molto interessante in fitoterapia. È ricca in flavonoidi, la lespedina e la kampferitrina sono i principali, che oltre all’azione antiossidante hanno mostrato la spiccata attività diuretica che la caratterizza. Inoltre, differentemente da altre piante che stimolano la diuresi la lespedeza mostra un’attività drenante che dura molto più a lungo senza alterare l’equilibrio dei sali minerali nell’organismo.
Sembra inoltre che la lespedina eserciti una buona azione ipocolesterolemizzante e ipoazotemica, cioè in grado di diminuire la concentrazione di azoto nell’organismo derivante dall’acido urico, dagli aminoacidi, dalla creatina e dall’urea. Queste sostanze sono i prodotti di scarto provenienti dalla degradazione delle proteine che vengono convogliate al rene ed eliminate attraverso l’urina.
La rutina, altro principio attivo contenuto nella lespedeza, svolge un ruolo importante sulla funzionalità dell’apparato venoso. Questo flavonoide oltre ad agire come antiossidante migliora il tono venoso, riduce la fragilità dei capillari aumentandone la resistenza e ha un’azione diuretica in caso di ritenzione dei liquidi, soprattutto degli arti inferiori.
In fitoterapia la lespedeza viene consigliata in tutti i casi di gonfiore generale, ristagno di liquidi negli arti inferiori e cellulite. Non a caso per le sue importanti qualità viene inserita in molti composti mirati al drenaggio con i quali ha una valida azione sinergica.
È interessante per tutte le persone che hanno problemi renali e negli stati infiammatori importanti di qualsiasi origine. È indicata per le persone diabetiche che con maggior facilità e frequenza possono incorrere nella nefropatia cronica.
La pianta è interessante anche per gli sportivi che tendono ad aumentare l’assunzione di cibi proteici o ai quali in molti casi viene consigliata un’integrazione iperproteica, da cui deriva il rischio di iperazotemia. In questa categoria di sportivi il lavoro a carico del rene è davvero importante a causa degli scarti azotati che sono costretti a eliminare.
Per la sua azione detossicante può essere assunta da tutte le persone che vogliono promuovere i processi di detossificazione organica, magari dopo un periodo di grandi abbuffate o di trasgressione alimentare con il consumo di cibi che non fanno parte delle proprie abitudini alimentari.
La lespedeza viene spesso associata a piante drenanti, ognuna con una propria specificità che insieme danno vita a un lavoro di squadra veramente efficace, e a prodotti che favoriscono in un’unica soluzione la diminuzione della ritenzione idrica, incrementano l’eliminazione degli scarti metabolici e migliorano la funzionalità del microcircolo.
Quasi sempre questi prodotti vengono consigliati in caso di cellulite ostinata o se stiamo tentando di ridurre il nostro peso corporeo. Associati a un regime alimentare corretto danno risultati veramente importanti.
Devono evitare di assumere questa pianta le persone con insufficienza renale dichiarata o insufficienza cardiaca. Oltre che in questi casi non esistono particolari controindicazioni o effetti collaterali tranne per coloro ai quali è stata riscontrata ipersensibilità al rimedio.
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