Con un accordo unico nel suo genere, raggiunto fuori dalle aule dei tribunali, il Canada riconosce agli aborigeni la sovranità delle isole Haida Gwaii.
Accordo di Parigi. Cosa ha fatto LifeGate insieme a voi per il clima e la CO2
La lotta contro il riscaldamento globale è giunto a un punto di svolta. Ma in questi anni LifeGate per il clima ha fatto molto, con Impatto Zero® e Foreste in piedi.
Il 4 novembre è entrato in vigore l’Accordo di Parigi, il più importante trattato internazionale contro i cambiamenti climatici che, per la prima volta, include e coinvolge tutte le potenze mondiali che sono le principali responsabili delle emissioni di CO2 in atmosfera. Dal 7 al 18 novembre si tiene a Marrakech, in Marocco, la Cop 22. La conferenza deve mettere in pratica e stabilire le tappe per raggiungere gli obiettivi nell’Accordo di Parigi.
Cosa prevede l’Accordo di Parigi
L’Accordo di Parigi è entrato in vigore grazie alla ratifica da parte dei paesi che complessivamente producono almeno il 55 per cento delle emissioni mondiali di CO2, responsabile del riscaldamento globale. La soglia è scattata grazie alla ratifica dell’Unione europea, visto che Stati Uniti e Cina (responsabili da soli del 38 per cento delle emissioni) avevano già ratificato l’accordo alla vigilia del G20 di settembre e che l’India lo ha fatto il 2 ottobre.
Bisogna mantenere l’aumento della temperatura sotto i 2 gradi
Il punto chiave del documento di 31 pagine scritto durante la Cop 21 riguarda il contenimento dell’aumento della temperatura media globale: bisogna riuscire, nei prossimi anni, a non superare il tetto dei 2 gradi centigradi. In più, si chiede agli Stati firmatari di impegnarsi concretamente per limitare l’aumento della temperatura a 1,5 gradi entro il 2100. Agire in modo rapido è la questione più urgente dato che, secondo gli studi di tutti gli uffici meteorologici, la Terra ha già raggiunto la temperatura più alta da 115mila anni a questa parte e la concentrazione di CO2 in atmosfera ha già superato la soglia simbolica di 400 ppm (parti per milione)
Per attenuare il riscaldamento globale e i cambiamenti climatici bisogna ridurre le emissioni di CO2 il prima possibile.
Cosa fa LifeGate per ridurre la CO2
Fin dalla sua nascita, nel 2000, LifeGate si è rivolta a tutti, persone e aziende, per promuovere la sostenibilità nello stile di vita e nelle scelte imprenditoriali.
Ha creato progetti concreti e strumenti efficaci per ridurre l’impatto ecologico, adottare le energie rinnovabili, proteggere le foreste esistenti e aumentarne l’estensione. Gli alberi hanno la capacità di assorbire CO2: a seconda della latitudine e dell’età, ognuno ne assorbe decine di kg all’anno, con cifre ben più favorevoli in zone equatoriali, dove crescita, rigogliosità e densità delle piante è esponenzialmente maggiore rispetto, per esempio, al Parco del Ticino.
Impatto Zero® con le aziende: –321mila tonnellate di CO2
Il primo progetto in Italia per il calcolo, la riduzione e la compensazione delle emissioni di CO2 è stato Impatto Zero®. Dal 2002 le aziende che hanno intrapreso percorsi di sostenibilità con LifeGate hanno confermato il successo dell’idea. Concretamente, grazie alle 7.000 aziende che hanno condiviso questo impegno, Impatto Zero® oggi si estende su 70 milioni di metri quadrati di foresta creata o tutelata, in Italia, Costa Rica, Madagascar, Panama, Nuova Zelanda e Bolivia, con 500 milioni di prodotti marchiati Impatto Zero®. 321mila tonnellate di CO2 compensate.
Foreste in Piedi e le persone: 5.600.000 mq di Amazzonia tutelati
Foreste in piedi, il progetto di LifeGate, Icei e Avive, tutela ogni anno dal 2012 5.600.000 metri quadrati di verde in Brasile.
One Like One Forest è uno degli strumenti web e social per contribuire alla crescita dell’iniziativa. Ogni nuovo “Mi piace” sulla pagina Facebook di LifeGate e sulle pagine Facebook di chi aderisce oppure, a seconda degli accordi, ogni visita al sito Internet, contribuisce alla tutela di un metro quadrato di Amazzonia grazie a Foreste in Piedi. Tra tutte le pagine Facebook e i siti aderenti, abbiamo superato 1.250.000 metri quadrati.
Energia rinnovabile LifeGate
La CO2 evitata dal 2005 al 2016 (per il 2016 abbiamo inserito delle previsioni) ammonta a 338.814.598 kg CO2.
La CO2 compensata con Impatto Zero® dal 2009 al 2016 ammonta a 13.046.160 kg CO2. Il progetto energia rinnovabile a Impatto Zero è partito appunto dal 2009.
Se si fosse pensato di raggiungere questi risultati da soli, LifeGate non avrebbe potuto ottenere nemmeno una frazione di queste cifre. Ma insieme, persone e aziende hanno lanciato un messaggio chiaro sulla necessità di adottare uno stile di vita nel rispetto dell’uomo e dell’ambiente. Un messaggio che si è propagato e che si rinforza e si concretizza ogni giorno con efficacia sempre maggiore.
Siamo anche su WhatsApp. Segui il canale ufficiale LifeGate per restare aggiornata, aggiornato sulle ultime notizie e sulle nostre attività.
Quest'opera è distribuita con Licenza Creative Commons Attribuzione - Non commerciale - Non opere derivate 4.0 Internazionale.
Sabato 20 aprile Torino ha celebrato la Giornata della Terra. A raccontare l’evento sono gli studenti di NextJournalist, il progetto LifeGate rivolto ai giornalisti del futuro.
La centrale termoelettrica di Monfalcone sarà smantellata. Ma Legambiente critica il progetto di riconversione: “È in linea con la tradizione fossile”.
L’amministrazione americana sceglie di proteggere l’Alaska dall’espansione dell’industria petrolifera e mineraria.
Fare pressione sui governi affinché si arrivi ad una diminuzione del 60 per cento entro il 2040 è l’imperativo della Giornata della Terra, giunta oggi alla 54esima edizione.
L’uso dei sottoprodotti dell’agricoltura nei mangimi animali può permettere un risparmio ecologico e una via diversa per l’ecosostenibilità ambientale.
Torna il 19 e 20 aprile lo sciopero globale per il clima, che in Italia vede coinvolte 25 città. Giovani in piazza anche per Gaza.
I lavori del ponte sullo stretto di Messina dovrebbero iniziare a dicembre 2024 e concludersi nel 2032. Ma i cittadini si ribellano.
L’Agenzia per la protezione dell’ambiente ha imposto di rimuovere quasi del tutto alcuni Pfas dall’acqua potabile negli Stati Uniti.