Con Raimondo Orsini, direttore della Fondazione per lo sviluppo sostenibile, abbiamo esplorato i temi chiave degli Stati generali della green economy 2024 il 5 e 6 novembre.
L’industria europea leader mondiale della sostenibilità
L’eco-industria europea è in crescita costante e traina tutto il settore della green economy. Lo ha dichiarato Janez Potočnik, commissario europeo all’Ambiente.
In occasione dell’apertura dell’Industrial GreenTec Fair, la fiera della tecnologia sostenibile che si svolge dal 7 all’11 aprile ad Hannover, Janez Potočnik, commissario europeo all’Ambiente, ha espresso parole positive per l’industria “green” del Vecchio continente.
«L’industria dell’Unione europea ha l’opportunità di svolgere il ruolo di leader mondiale nel campo della sostenibilità e della competitività – afferma Janez Potočnik – le eco-aziende dell’Ue hanno un fatturato di centinaia di miliardi di euro, e rappresentano quasi il 3 per cento del pil complessivo».
Le aziende che operano nel campo dell’ambiente e della sostenibilità, inoltre, sono cresciute anche nel periodo di crisi contribuendo a creare oltre tre milioni di posti di lavoro. «Le nostre industrie e servizi – spiega il commissario europeo all’Ambiente – hanno applicato la loro creatività e la loro innovazione per aiutare a raggiungere gli obiettivi che vengono fissati dalla normativa europea per proteggere il nostro ambiente e la nostra salute».
I principali settori industriali “verdi” sono la gestione dei rifiuti, la fornitura di acqua, la gestione delle acque reflue e il riciclo. Queste sono proprio le aree nelle quali l’Europa è leader mondiale negli standard ambientali. «Le aree che stanno crescendo più rapidamente sono quelle nelle quali abbiamo sviluppato una legislazione più recente – prosegue Janez Potočnik – come le energie rinnovabili, in crescita del 13 per cento all’anno, e i materiali riciclati, in crescita del 18 per cento».
L’Europa può e deve ripartire da questi dati, secondo Potočnik, per consolidare la propria posizione. «Dobbiamo essere orgogliosi della nostra capacità europea e continuare nei nostri sforzi per esportare la nostra tecnologia e il nostro know-how nei Paesi emergenti e in via di sviluppo. E dovremmo anche smettere di vedere i nostri standard più elevati in Europa solo come un costo e un peso – conclude Janez Potočnik – migliorano la qualità della vita e hanno messo le aziende sulla frontiera dei mercati internazionali».
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