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Sprechi di energia e acqua, bonifiche, ecobonus, plastica monouso: le scelte ambientali contenute nella legge di bilancio approvata dal Parlamento.
Di reddito di cittadinanza, pensioni e percentuali deficit-pil sappiamo ormai quasi tutto, ma cos’altro contiene la legge di bilancio che, dopo mille discussioni, è stata finalmente approvata dal Parlamento? Per quanto riguarda le tematiche ambientali, per esempio, gli interventi sono molti, e su quattro punti in particolare si sono concentrati gli sforzi del governo: un provvedimento più burocratico (l’assunzione di 420 giovani esperti ambientali al ministero dell’Ambiente); gli altri più pratici, come nuovi fondi per le politiche plastic-free, le bonifiche dei cosiddetti siti orfani (inquinati, ma senza che sia stato individuato un responsabile) e lo stop agli sprechi di energia e acqua negli edifici pubblici.
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La “manovra finanziaria” metterà a disposizione del già esistente fondo Kyoto per l’efficientamento energetico delle scuole e delle università (ma per il ministro dell’Ambiente Sergio Costa “finora scarsamente utilizzato”), soldi anche per gli ospedali e gli impianti sportivi pubblici. Inoltre il fondo sarà spendibile per l’efficientamento idrico: oltre a consumare meno energia gli edifici pubblici, nelle intenzioni del provvedimento, risparmieranno anche sull’acqua. Il piano nazionale di interventi nel settore idrico (introdotto dalla legge di bilancio 2018) viene rimpinguato per 1 miliardo di euro (100 milioni per ciascun anno del periodo 2019-2028, di cui 60 milioni annui per la gestione dei bacini idrici).
Ha fatto molto discutere lo stop al finanziamento previsto per la regione Campania di 30 milioni all’anno fino al 2025 per l’affitto del termovalorizzatore di Acerra: l’impianto rimarrà in funzione, ma i fondi verranno destinati all’incremento del Fondo bonifiche istituito dalla legge di stabilità nel 2016 e serviranno a realizzare interventi ambientali proprio nel territorio della Campania, nonché al finanziamento di un programma nazionale di bonifica e ripristino ambientale.
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La normativa introduce anche incentivi per la riduzione e la corretta gestione dei rifiuti, soprattutto con riferimento a quelli di plastica. Viene infatti previsto un credito d’imposta del 36 per cento delle spese sostenute dalle imprese per l’acquisto di prodotti riciclati ottenuti da materiali provenienti dalla raccolta differenziata degli imballaggi in plastica. Così come per l’acquisto di imballaggi biodegradabili e compostabili o derivati dalla raccolta differenziata della carta e dell’alluminio, per un massimo di un milione di euro annui per gli anni 2020 e 2021. Vengono inoltre invitati i produttori ad adottare, su base volontaria e in via sperimentale fino al 31 dicembre 2023, una serie di iniziative per la riduzione dei prodotti in plastica monouso.
Nella legge di bilancio ci sono i fondi per il credito d’imposta alle aziende che riducono gli #imballaggi. Non ha senso pagare di più per un imballaggio inutile destinato al cestino subito dopo l’acquisto. La riduzione dei #rifiuti è il primo passo per un loro ciclo corretto. pic.twitter.com/z0BFWNGnJR
— Sergio Costa (@SergioCosta_min) 22 novembre 2018
Non è tutto, però, perché oltre a questi interventi la legge di bilancio conferma anche per il 2019 il cosiddetto ecobonus, la detrazione fiscale del 65 per cento per le spese relative ad interventi di riqualificazione energetica degli edifici e per l’acquisto e la posa in opera di micro-cogeneratori in sostituzione di impianti esistenti (fino a 100 mila euro a persona). Viene inoltre estesa al 2019 la detrazione del 50 per cento per le spese sostenute per l’acquisto e la posa in opera di impianti di climatizzazione invernale dotati di generatori di calore alimentati da biomasse combustibili e per l’acquisto di mobili e di elettrodomestici di classe non inferiore ad A+ per edifici in ristrutturazione. Si prevede, inoltre, la proroga della detrazione del 36 per cento dall’Irpef delle spese sostenute (nel limite massimo di 5mila euro) per interventi di sistemazione a verde di aree scoperte di immobili privati.
Un altro ecobonus riguarderà l’acquisto di nuove automobili ad alimentazione elettrica o ibride: il risparmio, fino a 6mila euro, sarà inversamente proporzionale alla quantità di emissioni nocive prodotta dalla vettura. Al contrario, sull’acquisto di Suv e auto di lusso alimentate a benzina o diesel graverà una nuova tassa, che andrà da mille a 2.500 euro anche qui in base alle emissioni.
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Contro le situazioni di dissesto e rischio idrogeologico del territorio nazionale la manovra stanzia un totale di 8,1 miliardi di euro da qui al 2033 per la realizzazione di opere pubbliche per la messa in sicurezza degli edifici e del territorio, istituisce un fondo da ripartire destinato principalmente al rilancio degli investimenti degli enti territoriali e fino a 400 milioni di euro ulteriori per favorire gli investimenti per la messa in sicurezza di scuole, strade, edifici pubblici e patrimonio comunale.
Il #clima è già cambiato. Il 2018 è stato l’anno più caldo per l’Italia dal 1800, con una temperatura di +1,53°C rispetto alla media. E le conseguenze purtroppo sono catastrofiche. Ecco la cronaca di una emergenza annunciata: quella climatica ► https://t.co/MkfqcGsI5D pic.twitter.com/HyhxN4YiLz
— Legambiente Onlus (@Legambiente) 28 dicembre 2018
Infine, la manovra interviene sulle fonti energetiche, stanziando un totale di 145 milioni di euro per potenziare e accelerare il programma di riqualificazione energetica degli immobili della pubblica amministrazione. In agricoltura, invece, gli impianti di biogas fino a 300 kW, realizzati da imprenditori agricoli, anche in forma consortile, alimentati con sottoprodotti provenienti da attività di allevamento e della gestione del verde, continueranno ad accedere agli incentivi previsti per l’energia elettrica prodotta da fonti rinnovabili diverse dal fotovoltaico.
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