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Un anno fa Mark&Spencer aveva lanciato una campagna per ridurre gli imballaggi di numerosi prodotti. La società ha comunicato i risultati raggiunti.
Nel 2016 Marks & Spencer, l’azienda londinese, specializzata nella vendita di abbigliamento e prodotti alimentari, aveva lanciato un’iniziativa chiamata Project thin air, ideata per ridisegnare l’imballaggio di quasi centocinquanta prodotti alimentari, tra a più popolari commercializzati dal marchio, come patatine, crostini e popcorn. L’obiettivo era quello di ridurre il packaging, utilizzando dunque meno plastica e riducendo il formato del pacchetto, senza però modificare la quantità di cibo all’interno. Dopo un anno Marks & Spencer ha annunciato i primi risultati ottenuti, ecco come è andata.
Le buste che contengono le patatine fritte sono state ridotte del 20 per cento, mentre quelle dei popcorn addirittura del 37 per cento. Questo è stato possibile riducendo la tasca d’aria che si forma in cima alla busta e utilizzando un film estensibile più sottile ma altrettanto resistente.
Le modifiche effettuate hanno portato a risparmiare circa 75 tonnellate di imballaggi in un anno, in termini di emissioni inquinanti più o meno l’equivalente di 152 autocarri in meno sulla strada nel 2017. “Stiamo lavorando a questo progetto da oltre un anno e siamo veramente soddisfatti dei risultati – ha dichiarato la responsabile del packaging di M&S, Laura Fernandez. – Consideriamo questi traguardi solo l’inizio e speriamo di ottenere un risparmio altrettanto impressionante anche in altre aree del nostro business”.
La società britannica ha trovato un altro modo per ridurre gli imballaggi dei propri alimenti, lo scorso giugno ha infatti introdotto, per prima nel Regno Unito, gli avocadi con i codici a barre stampati a laser sulle bucce. Le etichette vengono incise con i laser direttamente sui frutti anziché usare i tradizionali adesivi, in questo modo è possibile risparmiare ogni anno dieci tonnellate di carta e cinque tonnellate di colla.
Marks & Spencer si è inoltre impegnata a rendere tutte le proprie confezioni riciclabili entro il 2022, è in fase di sviluppo un polimero della plastica biodegradabile, e a dimezzare i rifiuti alimentari entro il 2025.
La strategia della società inglese, oltre che sostenibile, è in linea con le preferenze dei consumatori che attribuiscono una crescente importanza agli imballaggi ecologici. Secondo un sondaggio realizzato nel 2015 da Tetra Pak, azienda specializzata nel confezionamento di alimenti, più di tre quarti degli acquirenti sostengono infatti che l’imballaggio sostenibile ha un’influenza sulla bevanda che acquistano. Un rapporto realizzato lo scorso marzo dalla società di ricerche di mercato Research and Markets ha invece evidenziato il valore economico di questo settore, che raggiungerà un valore di circa 440,3 miliardi di dollari entro il 2025, con un tasso di crescita annuale di circa il 7,7 per cento.
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