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Entro il 2019 oltre seicento moschee saranno dotate di lampade a led, pannelli solari termici e impianti fotovoltaici, per ridurre l’impatto sul pianeta.
In tempi recenti l’islam ha preso posizione su diverse importanti questioni ambientali, dimostrando di ritenere prioritaria la tutela del “fragile equilibrio (mīzān) della Terra”. Il 17 e 18 agosto 2015 si è svolto a Istanbul un simposio, che ha visto impegnati più di sessanta rappresentanti del mondo islamico, conclusosi con la redazione della “Dichiarazione islamica sul cambiamento climatico”, documento che invita 1,6 miliardi di musulmani ad intervenire contro i cambiamenti climatici. Le autorità islamiche indonesiane e malesi hanno inoltre emesso una fatwa contro chi caccia e commercia la fauna selvatica protetta. In quest’ottica ambientalista si pone l’iniziativa del Marocco, che entro marzo del 2019 realizzerà seicento moschee a basso impatto ambientale.
Seicento moschee verranno costruite entro tre anni rispettando precisi parametri energetici, mentre circa cento moschee, entro la fine del 2016, saranno rinnovate, con l’installazione di lampade a led, pannelli solari termici e impianti fotovoltaici. “Vogliamo sensibilizzare l’opinione pubblica e le moschee sono importanti centri della vita sociale in Marocco – ha spiegato Jan-Christophe Kuntze, a capo del progetto. – Si tratta di un luogo dove scambiare opinioni su tutti i tipi di questioni, tra cui, si spera, anche le fonti rinnovabili e l’efficienza energetica”.
Il Ministero degli affari islamici marocchino si farà carico del 70 per cento delle spese necessarie per lanciare il progetto di conversione energetica delle moschee, grazie ad una partnership con il governo tedesco che offre un prezioso supporto tecnogico. Le “moschee sostenibili” saranno realizzate in diverse città del Marocco, quali Rabat, Fez, Marrakech e Casablanca.
Il progetto conferma l’attenzione del Paese verso la delicata questione climatica ed energetica mondiale. Il Marocco ha infatti avviato lo scorso febbraio la centrale solare più grande del mondo, l’impianto (che dovrebbe essere terminato entro il 2018) fornirà elettricità ad oltre un milione di abitazioni. Nel marzo del 2016 è invece entrata in funzione la più grande centrale eolica del continente africano. “È molto importante per i paesi musulmani tornare alle proprie tradizioni e ricordare alla gente che noi esseri umani siamo minuscoli dinnanzi all’importanza della Terra – ha dichiarato Hakima el-Haite, ministro dell’Ambiente del Marocco. – Abbiamo bisogno di proteggerla, e di salvare l’umanità in questo processo”.
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