![I cambiamenti climatici rendono più fragili le foreste: spetta a noi tutelarle](https://cdn.lifegate.it/Uo8O3bcCWmXU02BcE2tjGePvH2w=/470x315/smart/https://www.lifegate.it/app/uploads/2024/07/foreste-fao.jpg, https://cdn.lifegate.it/qqdIw0SCwubwy7bixl7Zzz9dx0A=/940x630/smart/https://www.lifegate.it/app/uploads/2024/07/foreste-fao.jpg 2x)
L’innovazione può dare un futuro sostenibile ai polmoni verdi del nostro pianeta: lo sottolinea l’edizione 2024 del report Fao sullo stato delle foreste.
41 delfini dal naso a bottiglia (tursiopi) sono stati uccisi il 20 gennaio nella baia di Taiji, in Giappone, secondo quanto riportato dall’organizzazione Sea Shepherd. Sarebbe la mattanza di delfini più numerosa a cui gli attivisti abbiano mai assistito. La notizia della mattanza arriva a pochi giorni di distanza dal tweet dell’ambasciatrice americana a Tokyo
41 delfini dal naso a bottiglia (tursiopi) sono stati uccisi il 20 gennaio nella baia di Taiji, in Giappone, secondo quanto riportato dall’organizzazione Sea Shepherd. Sarebbe la mattanza di delfini più numerosa a cui gli attivisti abbiano mai assistito.
La notizia della mattanza arriva a pochi giorni di distanza dal tweet dell’ambasciatrice americana a Tokyo Caroline Kennedy che si era detta “profondamente preoccupata per la disumanità in cui vengono uccisi i delfini con la pesca guidata”.
Deeply concerned by inhumaneness of drive hunt dolphin killing. USG opposes drive hunt fisheries.
— キャロライン・ケネディ駐日米国大使 (@CarolineKennedy) 18 Gennaio 2014
Nell’ultima settimana 93 delfini sono stati intrappolati nella baia di Taiji, una città della prefettura occidentale di Wakayama. Circa 250 dall’inizio dell’anno. Di questi 52 verranno venduti vivi ad acquari o clienti privati.
Taiji era diventata nota a livello internazionale grazie a The cove – La baia dove muoiono i delfini che nel 2009 ha vinto il premio Oscar come miglior documentario.
Yoshinobu Nisaka, governatore di Wakayama, ha risposto al tweet di Kennedy affermando che “viviamo sulla pelle di mucche e maiali. Non è il caso di dire che sola la caccia ai delfini sia disuamana”.
Secondo gli attivisti di Cove Guardian – la campagna di Sea Shepherd dedicata alla difesa dei delfini – saranno decine i delfini che, seppur risparmiati dai pescatori, non sopravvivranno a lungo in mare aperto a causa delle ferite.
Per chiedere di fermare questa strage è possibile firmare la petizione Fermiamo la strage dei #delfini lanciata da Alfonso Pecoraro Scanio su change.org.
Aggiornamento: la petizione ha raggiunto 40mila firme e l’ambasciatore italiano a Tokyo Domenico Giorgi ha risposto positivamente alla richiesta “confermando la posizione di contrarietà dell’Italia all’orrenda mattanza dei delfini ed impegnandosi ad agire presso le autorità giapponesi. Anche il ministero degli Esteri ha emesso una nota in cui comunica che l’ambasciatore ha manifestato direttamente al ministro giapponese per l’Agricoltura, le Foreste e la Pesca, Yoshimasa Hayashi, la contrarietà italiana verso quanto avviene nella baia di Taiji”.
Siamo anche su WhatsApp. Segui il canale ufficiale LifeGate per restare aggiornata, aggiornato sulle ultime notizie e sulle nostre attività.
Quest'opera è distribuita con Licenza Creative Commons Attribuzione - Non commerciale - Non opere derivate 4.0 Internazionale.
L’innovazione può dare un futuro sostenibile ai polmoni verdi del nostro pianeta: lo sottolinea l’edizione 2024 del report Fao sullo stato delle foreste.
Il Piemonte è la regione italiana che vanta il maggior numero di comuni rurali Spighe verdi con un’attenzione spiccata alla sostenibilità.
I megabassines sono enormi riserve d’acqua pensati per l’agricoltura nei mesi di siccità. Nonostante le ottime promesse, sono oggetto di proteste per il loro impatto ambientale.
Il 26 febbraio 2023 a causa del mare mosso 94 migranti annegarono a 300 metri dalla costa calabrese: non ci furono soccorsi nonostante gli allarmi.
L’attivista 73enne impegnato nella lotta alla caccia alle balene è stato ammanettato a Nuuk su un mandato d’arresto emesso dalla Guardia costiera giapponese. Rischia l’estradizione.
A una settimana dal rogo nell’impianto di raccolta rifiuti, spenti gli ultimi focolai. Per ArpaCal non ci sono pericoli ma mancano le analisi del suolo.
In città le temperature sono più alte che altrove: è il fenomeno dell’isola urbana di calore. La cementificazione del territorio impedisce a piante e suolo di regolare la temperatura dell’aria. Dal soil sealing al calore antropogenico, le cause sono tutte legate alle attività umane.
Interessata un’area di 5mila metri quadrati, il Comune invita i cittadini a tenere chiuse le finestre e a indossare le mascherine ffp2.
Una catena umana per fermare i disboscamenti per far spazio alla grande opera: i comitati di cittadini si muovono per salvaguardare il territorio.