Sostenibilità e blue economy aprono nuove prospettive per le professioni del mare: intervista a Massimo Bellavista su Gen Z e green jobs del futuro.
La nuova mattanza di delfini nella baia di Taiji in Giappone
41 delfini dal naso a bottiglia (tursiopi) sono stati uccisi il 20 gennaio nella baia di Taiji, in Giappone, secondo quanto riportato dall’organizzazione Sea Shepherd. Sarebbe la mattanza di delfini più numerosa a cui gli attivisti abbiano mai assistito. La notizia della mattanza arriva a pochi giorni di distanza dal tweet dell’ambasciatrice americana a Tokyo
41 delfini dal naso a bottiglia (tursiopi) sono stati uccisi il 20 gennaio nella baia di Taiji, in Giappone, secondo quanto riportato dall’organizzazione Sea Shepherd. Sarebbe la mattanza di delfini più numerosa a cui gli attivisti abbiano mai assistito.
La notizia della mattanza arriva a pochi giorni di distanza dal tweet dell’ambasciatrice americana a Tokyo Caroline Kennedy che si era detta “profondamente preoccupata per la disumanità in cui vengono uccisi i delfini con la pesca guidata”.
Deeply concerned by inhumaneness of drive hunt dolphin killing. USG opposes drive hunt fisheries.
— キャロライン・ケネディ駐日米国大使 (@CarolineKennedy) 18 Gennaio 2014
Nell’ultima settimana 93 delfini sono stati intrappolati nella baia di Taiji, una città della prefettura occidentale di Wakayama. Circa 250 dall’inizio dell’anno. Di questi 52 verranno venduti vivi ad acquari o clienti privati.
Taiji era diventata nota a livello internazionale grazie a The cove – La baia dove muoiono i delfini che nel 2009 ha vinto il premio Oscar come miglior documentario.
Yoshinobu Nisaka, governatore di Wakayama, ha risposto al tweet di Kennedy affermando che “viviamo sulla pelle di mucche e maiali. Non è il caso di dire che sola la caccia ai delfini sia disuamana”.
Secondo gli attivisti di Cove Guardian – la campagna di Sea Shepherd dedicata alla difesa dei delfini – saranno decine i delfini che, seppur risparmiati dai pescatori, non sopravvivranno a lungo in mare aperto a causa delle ferite.
Per chiedere di fermare questa strage è possibile firmare la petizione Fermiamo la strage dei #delfini lanciata da Alfonso Pecoraro Scanio su change.org.
Aggiornamento: la petizione ha raggiunto 40mila firme e l’ambasciatore italiano a Tokyo Domenico Giorgi ha risposto positivamente alla richiesta “confermando la posizione di contrarietà dell’Italia all’orrenda mattanza dei delfini ed impegnandosi ad agire presso le autorità giapponesi. Anche il ministero degli Esteri ha emesso una nota in cui comunica che l’ambasciatore ha manifestato direttamente al ministro giapponese per l’Agricoltura, le Foreste e la Pesca, Yoshimasa Hayashi, la contrarietà italiana verso quanto avviene nella baia di Taiji”.
Siamo anche su WhatsApp. Segui il canale ufficiale LifeGate per restare aggiornata, aggiornato sulle ultime notizie e sulle nostre attività.
Quest'opera è distribuita con Licenza Creative Commons Attribuzione - Non commerciale - Non opere derivate 4.0 Internazionale.
Finanza etica e sostenibile catalizzano il cambiamento nella blue economy, creando nuove opportunità economiche e ambientali.
“Le imprese sanno come andare verso investimenti green, ma hanno bisogno di politiche chiare”, spiega Irene Priolo, presidente dell’Emilia-Romagna.
L’albero potrebbe avere fino a mille anni, ma è stato scoperto solo dal 2009, dopo la segnalazione di una band della zona, che ora gli dedicherà un brano.
Allarme per l’anomalia climatica sulla cima della montagna più famosa e venerata del Sol Levante dopo un’estate e un ottobre caldissimi.
AI e tecnologie predittive per la blue economy e la sostenibilità marina: scopri tutte le innovazioni a Ecomondo 2024.
Il west highland white terrier è un piccolo cane dal grande carattere. Selezionato in Scozia è diventato ben presto famoso in Europa e Usa
In vista della sfida tra Kamala Harris e Donald Trump alle elezioni presidenziali Usa, ripercorriamo i grandi temi aperti in materia di clima.
Il rapporto Ecosistema urbano 2024 mostra alcuni progressi nelle città italiane, ma troppo lenti. E c’è troppo divario tra nord e sud.