Dacia Spring, l’elettrica “low cost” del gruppo Renault che ha conquistato l’Europa: semplice, leggera, compatta (e premiata per la sua efficienza).
La mobilità elettrificata protagonista al Giro d’Italia con la sfida #wehybridrace
Frutto della partnership con Toyota, la sfida sui chilometri percorsi in modalità elettrica sulla Yaris Hybrid è una delle novità della corsa rosa.
Da Enna fino alle pendici dell’Etna, un viaggio di 150 chilometri percorso per il 66 per cento in modalità elettrica. È Levante la prima vincitrice della gara più ibrida di sempre, promossa da Toyota lungo le strade del Giro d’Italia: la cantautrice siciliana ha tenuto a battesimo, insieme all’atleta paralimpica Bebe Vio, la #wehybridrace, che a ogni tappa della corsa rosa vedrà due ospiti sfidarsi a bordo di due Yaris Hybrid per stabilire chi riuscirà a percorrere più chilometri a zero emissioni.
Nel secondo confronto – da Castrovillari a Matera – il nuotatore Gabriele Detti ha avuto la meglio sul paraciclista Andrea Pusateri. Fra aneddoti e curiosità sui luoghi attraversati dal Giro, la gara ha permesso di scoprire i vantaggi del programma WeHybrid per la guida in elettrico; tutto è stato monitorato tramite l’hybrid coach, una funzione dell’app MyT che è in grado di far visualizzare alla fine del viaggio la percentuale di tempo e spazio percorso senza inquinare.
Il Giro d’Italia sposa la mobilità elettrificata
Anche quest’anno Toyota Hybrid è l’auto ufficiale della corsa rosa e lo sarà per le prossime due edizioni. Massime prestazioni, alta efficienza energetica ed emissioni estremamente ridotte sono le caratteristiche dell’innovativa tecnologia full hybrid electric di quarta generazione, con la quale sono equipaggiate le 43 auto a disposizione del Giro d’Italia: 34 Rav 4 e 6 Corolla Touring Sports. A queste si aggiungono altre due tipologie vetture: la nuova Yaris Hybrid protagonista della #wehybridrace, che sarà esposta alla partenza e all’arrivo di tutte le tappe, e la Mirai, la berlina a idrogeno che sarà protagonista in tre tappe crono.
I dati rilevati durante la corsa dello scorso anno su oltre 160mila chilometri, hanno mostrato come le vetture abbiano viaggiato in modalità “zero emissioni” per oltre il 50 per cento del tempo; in fondo è proprio l’attenzione all’impatto ambientale e alla mobilità sostenibile a unire la casa automobilistica giapponese, con le sue motorizzazioni ibride, al Giro, con le sue biciclette. “Questa partnership – ha spiegato Mauro Caruccio, amministratore delegato di Toyota Motor Italia – ha una duplice valenza: da un lato testimonia la nostra vicinanza ai valori propri del mondo dello sport come la passione, la sfida, la perseveranza nel superare ogni ostacolo; dall’altro si coniuga con l’ambizione del gruppo Toyota di contribuire a ridurre, attraverso l’impiego della propria tecnologia full hybrid electric, l’impatto ambientale promuovendo innovative soluzioni di mobilità sostenibile: guardando al Giro d’Italia la bicicletta incarna il mezzo di mobilità sostenibile per eccellenza”.
La prossima tappa della #wehybridrace il 24 ottobre
Fino al 2022 le Toyota saranno le auto ufficiali non solo della corsa rosa, ma anche di tutte le altre classiche di ciclismo organizzate da Rcs Sport, oltre che del Giro-E. Il 24 ottobre, nella prossima tappa della #wehybridrace, Ilaria Naef e Vanessa Ferrari si sfideranno lungo i 198 chilometri che conducono da Alba al Sestriere. Tra le altre iniziative pensate per l’edizione 2020 spicca “Il Giro che vorrei”, il progetto che permetterà agli appassionati di rivivere storie, curiosità e tappe più significative della gara, attraverso la voce del giornalista sportivo Giovanni Bruno.
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