Il settore automotive sta vivendo una trasformazione epocale. Passare all’elettrico non basta, serve ripensare l’intera filiera, le competenze e le tecnologie. A dirlo i dati della ricerca condotta dal Politecnico di Milano per Geely Italia.
Si chiama NeMo FVG (New Mobility in Friuli Venezia Giulia) il nuovo progetto che prenderà il via in Regione e che punta a sostituire 800 veicoli alimentati a benzina o diesel delle flotte aziendali degli Enti pubblici del Friuli Venezia Giulia e sostituirli con 560 vetture elettriche. Finanziato dal programma Horizon 2020, con 900mila euro
Si chiama NeMo FVG (New Mobility in Friuli Venezia Giulia) il nuovo progetto che prenderà il via in Regione e che punta a sostituire 800 veicoli alimentati a benzina o diesel delle flotte aziendali degli Enti pubblici del Friuli Venezia Giulia e sostituirli con 560 vetture elettriche. Finanziato dal programma Horizon 2020, con 900mila euro di fondi comunitari, NeMo prevede, da qui al 2019, l’attivazione di altri 14 milioni di euro di investimenti in partnership pubblico-privata da utilizzare per l’installazione di colonnine di ricarica e la sostituzione di vecchi veicoli.
“Il progetto ha una durata di 4 anni. Il primo anno sarà dedicato allo studio delle esigenze e allo studio tecnico-economico. Entro il secondo anno sarà pronto il capitolato di gara. Gli ultimi due anni saranno dedicati alla procedura di gara, lasciando un ampio margine di tempo per gestire eventuali ricorsi” spiega Fabio Morea, tecnologo dell’Area Science Park, centro di ricerca e partner del progetto. “Al termine dei 4 anni la gara dovrà essere aggiudicata e il servizio dovrà essere pienamente operativo”.
La dismissione dei vecchi veicoli a combustione interna permetterà di ridurre le emissioni di CO2 legate al traffico veicolare di almeno “1300 tonnelate l’anno”, e al contempo una riduzione delle emissioni di particolato e di NO x in ambito urbano.
Non solo. In questo modo sarà la stessa amministrazione pubblica regionale a fare da apripista ad un’iniziativa legata alla mobilità sostenibile, ponendosi da esempio per i cittadini e le altre PA. “Il progetto prevede il coinvolgimento di molte amministrazioni pubbliche a livello regionale ed una campagna di divulgazione dedicata ad altre amministrazioni, sia in Italia che in altri Paesi europei”, conferma Morea. “Il progetto è stato finanziato dalla Commissione europea proprio perché è replicabile: risponde ad un’esigenza comune a tutte le PA europee fornendo una soluzione innovativa replicabile”.
Il valore di questo progetto non si misurerà solo in riduzione dell’inquinamento atmosferico infatti, ma farà da ponte per altre iniziative, che si pensa possano essere replicate, nei modi stabiliti e testati da NeMo. Per quanto riguarda la parte tecnica, Morea sottoliena come “i veicoli e le stazioni di ricarica verranno forniti da un operatore privato che sarà scelto tramite gara pubblica. Infatti il progetto porterà alla redazione di un dettagliato capitolato di gara con tutte le specifiche tecniche del servizio richiesto. La dismissione dei veicoli è uno dei servizi richiesti all’operatore privato. Possiamo immaginare che verranno dismessi solo veicoli molto vecchi, se possibile saranno venduti come veicoli usati, altrimenti saranno rottamati con le normali procedure”. Il progetto verrà presentato come best practice all’Expo di Astana in Kazakistan.
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