L’amministrazione Usa ha sospeso le domande per l’immigrazione delle persone provenienti da 19 paesi. Nel frattempo vanno avanti le retate nelle città.
Danneggiata la rete idrica della città di Mosul, in Iraq. L’Onu: almeno mezzo milione di abitanti senza acqua potabile. Rischio epidemie.
Circa mezzo milione di abitanti della città di Mosul, in Iraq, non ha più accesso all’acqua potabile. La rete di distribuzione della città, da oltre sei settimane teatro di un’aspra battaglia tra l’esercito filo-governativo e i combattenti dell’Isis, è stata infatti danneggiata. A denunciarlo è la coordinatrice delle operazioni umanitarie dell’Onu, Lise Grande, che ha spiegato: “La mancanza di acqua avrà delle conseguenze catastrofiche per gli uomini, le donne e i bambini rimasti in città”.
Per ora, infatti, immaginare una riparazione delle condotte idriche appare difficile, dal momento che la porzione fuori uso si trova in uno dei quartieri ancora controllati dalle milizie dello Stato Islamico. Mohamed Khalil, residente nel quartiere di Al-Khadraa, di recente liberato dalle forze armate dell’Iraq, ha confermato all’agenzia Afp che la situazione è ormai catastrofica: “Da giorni non abbiamo più acqua né elettricità. Beviamo quella dei pozzi, ma non è sufficiente”. “Senza acqua non possiamo neppure lavarci, viviamo nella sporcizia”, gli ha fatto eco Iman Baker, madre di tre figli, anche lei residente nella porzione orientale di Mosul.
“Se la situazione non sarà ristabilita entro pochi giorni, i civili saranno costretti a consumare acqua insalubre. Rischiamo soprattutto per i bambini epidemie di diarrea e un aumento dei casi di malnutrizione”, ha aggiunto l’Unicef in un comunicato pubblicato sul proprio sito internet. I medici dell’ospedale di Gogjali, situato nella periferia est della metropoli, riferiscono di aver già cominciato a registrare i primi casi di problemi intestinali.
Nel frattempo, l’International Rescue Committee si sta mobilitando per la distribuzione di pastiglie purificanti per limitare i danni: “Ma muoversi nelle strade di Mosul non è affatto facile. Raggiungere la popolazione è molto pericoloso per via delle continue esplosioni e per la presenza massiccia di cecchini”, ha spiegato l’associazione.
In città, infatti, i combattimenti non cessano. Dall’inizio dell’offensiva contro l’Isis più di 70mila persone sono fuggite dalla città, ma oltre un milione non ha voluto, o potuto farlo.
Siamo anche su WhatsApp. Segui il canale ufficiale LifeGate per restare aggiornata, aggiornato sulle ultime notizie e sulle nostre attività.
![]()
Quest'opera è distribuita con Licenza Creative Commons Attribuzione - Non commerciale - Non opere derivate 4.0 Internazionale.
L’amministrazione Usa ha sospeso le domande per l’immigrazione delle persone provenienti da 19 paesi. Nel frattempo vanno avanti le retate nelle città.
Un rapporto indica che la capitale dell’Indonesia Giacarta accoglie ormai 42 milioni di persone: più di Dacca, seconda, e di Tokyo.
Dopo la prima bozza di piano profondamente sbilanciata a favore della Russia, ora c’è una nuova bozza di accordo che piace all’Ucraina.
La sentenza è arrivata sul caso di due cittadini polacchi sposati in Germania. La Polonia si era rifiutata di riconoscere il loro matrimonio.
Nella notte è uscita una nuova bozza che fa crollare le speranze. 30 paesi scrivono alla presidenza che è inaccettabile.
Il piano di pace per l’Ucraina ricorda molto quello per la Striscia di Gaza. Kiev dovrebbe cedere diversi suoi territori alla Russia e ridimensionare l’esercito.
La risoluzione dell’Onu su Gaza prevede l’invio di truppe internazionali e il disarmo di Hamas. Ma la strada è subito in salita.
Un rapporto della ong israeliana PHRI denuncia la strage di palestinesi nelle strutture detentive israeliane. I morti ufficiali sono 98 ma si contano centinaia di dispersi.
La procura di Istanbul ha formulato le accuse nei confronti dell’ex sindaco Ekrem Imamoglu. I capi d’accusa per l’oppositore di Erdoğan sono 142 per oltre 2.500 anni di carcere.
