Sulle Dolomiti sono apparsi degli adesivi che invitano a riflettere sugli impatti dell’overtourism. Dopo Spagna e Grecia, il dibattito arriva anche in Italia.
Nespresso. Raccolte 775 tonnellate di capsule. Diventeranno compost e alluminio
A tre anni dall’avvio del progetto si sono raccolti i primi risultati. Talmente buoni che l’accordo con tutti i soggeti coinvolti continuerà per altri tre.
Sono ormai 44 i punti di raccolta che partecipano al progetto Ecolaboration, distribuiti in 23 città italiane: da Torino, a Modena; da Milano a Catania, passando per Firenze. Un sistema capillare, un progetto partito nel 2011, che permette ai clienti di Nespresso di garantire la raccolta e il recupero di materiali e risorse che altrimenti sarebbero perduti in discarica. Da una parte l’alluminio delle capsule, riciclabile al 100 per cento. Dall’altro la raccolta dei residui di caffè trasformati in compost per le coltivazioni di riso. Riso che viene riacquistato dalla società e donato al Baco Alimentare. Insomma il ciclo che si chiude.
Il progetto Ecolaboration, in Italia, ha visto la raccolta di 775 tonnellate di capsule usate, conferite dai cittadini e avviate a riciclo. Recupero e ritiro che avviene grazie all’accordo siglato fra Nespresso, Cial (Consorzio italiano alluminio), Federambiente e il Cic (Consorzio italiano compostatori). Il Cial si occupa di avviare al riciclo e in fonderia l’alluminio, mentre l’avvio a compostaggio del caffè residuo è gestito con il supporto del Cic.
“Ecolaboration rappresenta oggi un modello di cooperazione unico nel suo genere in Italia, grazie al quale Nespresso si impegna a limitare l’impatto ambientale del consumo di caffè in capsule in ogni fase del processo”, ha spiegato Fabio Degli Esposti, direttore generale di Nespresso Italia. “Per i prossimi anni ci siamo posti obiettivi ambiziosi, nell’ottica di estendere in maniera ancor più efficace e capillare la possibilità per i consumatori italiani di aderire all’iniziativa; per questo siamo entusiasti di proseguire l’importante lavoro svolto ad oggi con il supporto di Cial, Federambiente e Cic, certi che questo progetto contribuirà in maniera sempre più rilevante al riciclo di alluminio nel nostro Paese”.
Infatti durante la tre giorni di Ecomondo, l’accordo di collaborazione è stato rinnovato, alla presenza del sottosegretario di Stato all’Ambiente Barbara Degani: “Responsabilità del produttore, flessibilità ed efficienza del sistema associativo e consortile nazionale per il recupero di materia ed energia, sono gli elementi chiave alla base del protocollo d’intesa tra Nespresso, Cial Federambiente e Cic. Si tratta di un accordo molto importante che individua soluzioni efficaci e innovative per la gestione dedicata di un rifiuto particolare come quello delle capsule, favorendo la raccolta, il trattamento e il riciclo di alluminio e caffè e coniugando al meglio lo sviluppo di nuovi mercati e nuove forme di consumo con quelle di un’economia sostenibile”.
Immagine di copertina via alfredhoesliag.ch
Siamo anche su WhatsApp. Segui il canale ufficiale LifeGate per restare aggiornata, aggiornato sulle ultime notizie e sulle nostre attività.
Quest'opera è distribuita con Licenza Creative Commons Attribuzione - Non commerciale - Non opere derivate 4.0 Internazionale.
Anche nel 2023 il centro e il sud America sono state le zone del mondo più pericolose per i difensori dell’ambiente, conferma la ong Global witness.
I tre Paesi del Pacifico, assediati dall’innalzamento degli oceani, hanno presentato proposta formale alla Corte penale internazionale.
Si parla per ora di 230 vittime, di cui 128 uccise da frane e inondazioni improvvise. Centinaia di migliaia di persone evacuate e danni alle fabbriche
Il 22 aprile 2021 è entrato in vigore l’accordo di Escazú, per la tutela delle persone che si battono per l’ambiente in America Latina.
Dopo il sì della Corte costituzionale, anche in Colombia può entrare in vigore l’accordo di Escazú per la tutela degli attivisti ambientali.
Il rapporto di Legambiente conferma lo stato critico del mare italiano, tra abusi edilizi, sversamenti, pesca illegale e cattiva gestione dei rifiuti.
Dom Phillips e Bruno Pereira, giornalista e avvocato che indagavano i traffici nell’Amazzonia brasiliana, sono stati uccisi il 5 giugno 2022. Dopo due anni, le indagini subiscono un duro colpo.
L’alluvione a San Felice a Cancello, in Campania, conferma la fragilità del nostro territorio. Ma le misure di prevenzione stentano ad arrivare.