Un rapporto indica che la capitale dell’Indonesia Giacarta accoglie ormai 42 milioni di persone: più di Dacca, seconda, e di Tokyo.
L’aviazione della Nigeria ha bombardato per errore un campo profughi nel nord del paese. Il presidente Buhari: “Errore operativo imperdonabile”.
Aggiornamento 20 gennaio – In un comununicato pubblicato questa mattina, Medici senza frontiere ha fatto sapere che il bilancio dell’attacco effettuato per errore su un campo profughi in Nigeria è ben più pesante di quanto immaginato inizialmente: i morti sono almeno 90, per la maggior parte donne e bambini.
Almeno 52 persone sono state uccise, e altre 120 ferite, nella mattinata di martedì 17 gennaio in un campo profughi nello stato del Borno, in Nigeria. A provocare la carneficina è stato un attacco dell’aeronautica della nazione africana, che ha bombardato per errore il centro, situato a Rann, nel nord del paese.
https://www.youtube.com/watch?v=Ez7Anonis_g
A ricostruire l’accaduto è stata per prima l’organizzazione non governativa Medici senza frontiere. Il Comitato internazionale della Croce Rossa ha inoltre fatto sapere che tra le vittime figurano anche sei suoi dipendenti: “Facevano parte dell’equipe che si occupava di fornire cibo ai 25mila profughi presenti a Ranna”, ha spiegato l’organizzazione umanitaria.
Nel suo comunicato, Msf ha denunciato un attacco “scioccante e inaccettabile”, contro “persone vulnerabili che sono già dovute fuggire dalla violenza”. La sicurezza dei civili, ha aggiunto l’associazione, “deve essere rispettata. Chiediamo a tutte le parti in conflitto di facilitare immediatamente l’evacuazione dei feriti che hanno bisogno di cure urgenti”.
We are profoundly saddened with the news of casualties among the Red Cross staff and volunteers in Ran.
— Nigerian Red Cross (@nrcs_ng) 17 gennaio 2017
Da parte sua, l’esercito della Nigeria ha confermato di aver colpito per errore il campo profughi. Nel corso di una conferenza stampa, il generale Lucky Irabor ha ammesso che “le forze armate avevano ricevuto un’informazione secondo la quale alcuni terroristi affiliati al gruppo Boko Haram si erano riuniti nella regione. Abbiamo ottenuto le coordinate e ordinato all’aviazione di intervenire. Il raid è stato effettuato, ma purtroppo anche alcuni civili sono stati colpiti”. Parlando all’agenzia Afp, un abitante della zona ha spiegato che Boko Haram “ha spostato la propria base logistica dalla foresta di Sambisa verso Kala. Un aereo militare deve aver confuso Rann con Kala”.
Il presidente della Nigeria Muhammadu Buhari e ha dichiarato in un comunicato di aver appreso della strage “con profonda tristezza”, parlando di “imperdonabile errore operativo”. Il dirigente ha anche chiesto alla popolazione di mantenere la calma. Ma per gli abitanti delle regioni settentrionali la situazione è da tempo insostenibile: lo stesso esercito nigeriano nello scorso mese di dicembre ha fatto sapere che la guerra contro gli integralisti islamici ha provocato già almeno 20mila morti, e più di 2,6 milioni di profughi.
Siamo anche su WhatsApp. Segui il canale ufficiale LifeGate per restare aggiornata, aggiornato sulle ultime notizie e sulle nostre attività.
![]()
Quest'opera è distribuita con Licenza Creative Commons Attribuzione - Non commerciale - Non opere derivate 4.0 Internazionale.
Un rapporto indica che la capitale dell’Indonesia Giacarta accoglie ormai 42 milioni di persone: più di Dacca, seconda, e di Tokyo.
Dopo la prima bozza di piano profondamente sbilanciata a favore della Russia, ora c’è una nuova bozza di accordo che piace all’Ucraina.
La sentenza è arrivata sul caso di due cittadini polacchi sposati in Germania. La Polonia si era rifiutata di riconoscere il loro matrimonio.
Nella notte è uscita una nuova bozza che fa crollare le speranze. 30 paesi scrivono alla presidenza che è inaccettabile.
Il piano di pace per l’Ucraina ricorda molto quello per la Striscia di Gaza. Kiev dovrebbe cedere diversi suoi territori alla Russia e ridimensionare l’esercito.
La risoluzione dell’Onu su Gaza prevede l’invio di truppe internazionali e il disarmo di Hamas. Ma la strada è subito in salita.
Un rapporto della ong israeliana PHRI denuncia la strage di palestinesi nelle strutture detentive israeliane. I morti ufficiali sono 98 ma si contano centinaia di dispersi.
La procura di Istanbul ha formulato le accuse nei confronti dell’ex sindaco Ekrem Imamoglu. I capi d’accusa per l’oppositore di Erdoğan sono 142 per oltre 2.500 anni di carcere.
Nel primo mese di cessate il fuoco a Gaza l’esercito israeliano ha condotto bombardamenti per 25 giorni, uccidendo almeno 242 palestinesi.
