
A New York ci sono 110mila migranti, ma la situazione è critica in molte città statunitensi per l’arrivo di migranti dal continente americano e non solo.
A distanza di sette anni dal rapimento da parte di Boko haram, alcune delle ragazze rimaste in vita sono riuscite a fuggire.
Aggiornamento 1 febbraio 2021 – Arriva oggi una bella notizia dalla Cnn. Il padre di una delle ragazze rapite ha raccontato all’emittente americana che alcune delle 112 studentesse che dal 2014 erano ancora nelle mani di Boko haram sono riuscite a fuggire. Non ci sono al momento conferme ufficiali da parte del governo, ma le ragazze fuggite sarebbero attualmente sotto la protezione dell’esercito nigeriano.
A quattro anni di distanza dal rapimento di 276 studentesse, operato dal gruppo terrorista islamico Boko haram a Chibok, in Nigeria, dalla nazione africana giungono notizie agghiaccianti. Mentre i parenti degli ostaggi, sostenuti da migliaia di persone, si sono riuniti sabato scorso nel villaggio per reclamare “la verità”, un giornalista nigeriano che ha partecipato ai negoziati con gli jihadisti ha affermato che – delle 112 ragazze ancora prigioniere – soltanto in poche sarebbero ancora in vita.
Attraverso un lungo messaggio affidato al social network Twitter, il reporter Ahmad Salkida ha scritto inizialmente che le sopravvissute al rapimento sarebbero “soltanto quindici”. Specificando che in molte sarebbero morte “a causa dei proiettili e dei bombardamenti delle forze di sicurezza che tentavano di soccorrerle”. A qualche ora di distanza, tuttavia, il giornalista ha spiegato che “sulla base di nuove informazioni è possibile affermare che, assieme alle quindici che si sapevano in vita, ci ne sono altrettante sopravvissute”. Trenta in tutto, dunque. Le autorità nigeriane si sono mostrate prudenti a riguardo: un portavoce della presidenza ha affermato che l’intenzione del governo è di “non rinunciare alla liberazione delle ragazze di Chibok che restano” e che, per ora, “non ci sono prove che le informazioni di Salkida siano corrette”.
I will be tweeting BH response to my 4th anniversary tweets on #Chibokgirls abduction later in the day, after I have finished the usual checks. Watch this space for details
— Ahmad Salkida (@ContactSalkida) 17 aprile 2018
Le informazioni diffuse da Salkida sembrerebbero in ogni caso in linea con quelle arrivate nel mese di agosto del 2016, quando Boko haram aveva diffuso un video nel quale venivano mostrate circa cinquanta prigioniere. Nel filmato, un uomo armato e mascherato affermava che “molte sono morte a seguito di un bombardamento aereo”.
Le studentesse furono rapite il 14 aprile 2014, mentre erano all’interno della loro scuola. Poco dopo, in 57 riuscirono a scappare. In seguito, altre 107 sono fuggite o sono state rilasciate grazie ai negoziati con Boko haram. Contattato dall’agenzia Afp, Ayuba Alamson Chibok, uno dei capi-comunità della cittadina nigeriana ha spiegato: “Dopo la liberazione di 82 ragazze nel maggio del 2017, ho parlato con alcune di loro e mi hanno confermato che in molte avevano perso la vita a causa dei raid sul campo nel quale erano state nascoste”.
https://www.youtube.com/watch?v=vuYvNnvw3qU”
Per questo l’uomo ha chiesto a Boko haram di fornire “prove che le studentesse siano ancora in vita” e al governo di “agire in fretta”. Sempre l’agenzia Afp ha riferito anche le parole di due fonti militari, protette da anonimato, secondo le quali “è sicuro” che nel corso delle operazioni contro il gruppo terrorista alcune ragazze siano state uccise. I raid che hanno preso di mira le postazioni dell’organizzazione islamista sono stati effettuati almeno a tre riprese, tra il febbraio del 2015 e lo stesso mese di quest’anno. In tali occasioni, le studentesse sarebbero state utilizzate come scudi umani.
Infine, un’ulteriore, pessima notizia fornita dai militari è relativa al fatto che molte delle liceali ancora in vita sarebbero ormai sposate ai leader degli insorti, il che rischia di complicare ulteriormente i negoziati per la loro liberazione. Un altro rapimento https://www.lifegate.it/persone/news/boko-haram-nigeria-studentesse è stato effettuato nel febbraio del 2018: i miliziani di Boko haram, pesantemente armati, hanno attaccato una scuola femminile nel villaggio di Dapchi. Un mese dopo, è giunta la notizia che delle 110 studentesse rapite, 76 sono state liberate. Tuttavia, non si conosce ancora la sorte di 34 ragazze.
Quest'opera è distribuita con Licenza Creative Commons Attribuzione - Non commerciale - Non opere derivate 4.0 Internazionale.
A New York ci sono 110mila migranti, ma la situazione è critica in molte città statunitensi per l’arrivo di migranti dal continente americano e non solo.
Si è riacceso il conflitto tra Azerbaigian e Armenia sul Nagorno Karabakh. C’è l’accordo per la tregua, ma non si sa cosa spetterà alla popolazione armena.
75mila persone hanno sfilato a New York contro i combustibili fossili. Si tratta delle più grande manifestazione per il clima degli ultimi cinque anni.
In Iran è stata presentata una nuova legge repressiva contro le donne. Proprio quando ricorre l’anniversario della morte di Mahsa Amini.
Prove generali in Russia in vista delle presidenziali del 2024. Chiamata alle urne anche nelle quattro regioni ucraine annesse da Mosca. Usa e Unione europea non riconosceranno l’esito delle votazioni nei territori occupati.
Il numero delle vittime causate dal terremoto in Marocco continua a salire. Le zone rurali, difficili da raggiungere, sono tra le più colpite.
La tempesta Daniel ha colpito soprattutto la città di Derna, in Libia, dove la rottura di alcune dighe ha provocato gravissime inondazioni.
Dopo un doppio corteo contro il governo che ha paralizzato un’autostrada, la polizia dei Paesi Bassi ha fermato migliaia di attivisti ambientali.
Oltre duemila vittime nel terremoto in Marocco: danni gravissimi soprattutto a Marrakech, si scava ancora in cerca di superstiti. Come fare per aiutare.