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Spezia molto aromatica, la noce moscata si presta a preparazioni dolci e salate. A piccole dosi è benefica per la salute e agisce anche come afodisiaco.
Il termine noce moscata identifica la spezia derivante dalla Myristica fragrans, una pianta tropicale, sempreverde, originaria dell’Indonesia. I semi essiccati e sgusciati sono reperibili in commercio tal quali, sebbene non manchino prodotti in polvere già pronti all’uso. Si tratta, nel complesso, di un ingrediente apprezzato per il suo aroma, ma anche di una fonte interessante di componenti bioattivi. Non trascurabili, tuttavia, gli effetti avversi correlati all’assunzione eccessiva.
L’impiego della noce moscata come spezia da condimento prevede aggiunte molto piccole, con impatti minimi in termini di apporto nutrizionale. Un cucchiaino di questa spezia, pari a circa 2 g, presenta un contenuto trascurabile di macronutrienti (0,2 g di proteine, 0,6 g di lipidi e 0,5 di carboidrati), per un valore energetico di nove chilocalorie. Tra i micronutrienti presenti in tracce spiccano magnesio, manganese e rame, ma anche tiamina, vitamina B6 e acido folico.
Il seme contiene, all’incirca, il dieci per cento di oli essenziali, composti per lo più da idrocarburi terpenici (es.: sabinene, limonene), derivati terpenici (es.: linalolo, geraniolo) e fenilpropani. A quest’ultima classe, tra l’altro, appartengono i componenti miristicina ed elemicina, che risultano tossici se assunti in quantità eccessive. La produzione erboristica rende disponibili gli oli essenziali di noce moscata, ricavati dai semi mediante distillazione. Questi prodotti si prestano alla diffusione ambientale, da soli o combinati con altre essenze, ma anche all’impiego cosmetico (in aggiunta a creme, lozioni da massaggio o prodotti per la detersione del corpo) e all’aromatizzazione degli alimenti. In ogni caso, è buona norma affidarsi agli esperti conoscitori degli oli essenziali, evitando rischiosi eccessi.
Alcuni componenti della noce moscata, quali beta-cariofillene ed eugenolo, vantano uno spiccato potenziale antiossidante, rendendosi funzionali contro lo stress ossidativo. Altre sostanze, classificate come lignani e studiate con esperimenti in vitro, hanno invece mostrato un’azione immuno-modulante. Alcune indagini di laboratorio attribuiscono alla spezia anche proprietà antimicrobiche, ponendo in evidenza specifici componenti, come l’acido miristico, il carvacrolo e alcuni lignani. L’attività è stata rilevata contro diverse specie batteriche (es.: B. cereus, S. aureus, E. coli, P. aeruginosa) e fungine (es.: Candida albicans); alcuni autori suggeriscono proprietà antinfiammatorie agli oli ricavati dalla spezia. L’eugenolo, nello specifico, ha mostrato un’attività soppressiva su alcuni mediatori dell’infiammazione. Osservazioni in vivo hanno evidenziato, per gli oli di noce moscata, effetti attenuanti sul dolore. La composizione fitochimica di questa spezia ha rivelato proprietà cardioprotettive significative. Tale proprietà, che risulta promettente in termini terapeutici, viene attribuita a varie sostanze, quali eugenolo e quercetina.
La noce moscata sembra rendersi funzionale anche al benessere dell’intestino, vantando proprietà antidiarroiche e carminative. Tra le proprietà più note, spicca quella afrodisiaca. In tempi recenti, tale aspetto è stato esplorato e documentato mediante studi in vivo. Degno di nota anche il potenziale antidiabetico, in termini di miglioramento della sensibilità insulinica e del metabolismo del glucosio. Non mancano poi interessanti potenzialità antitumorali, evidenziate grazie a esperimenti in vitro. Le sostanze studiate in tal senso includono oli essenziali, flavonoidi e componenti fenolici.
In ragione del suo contenuto di miristicina ed elemicina, la noce moscata può risultare tossica se consumata a dosi elevate, associandosi a nausea, agitazione e persino ad allucinazioni. La miristicina, nello specifico, presenta delle analogie strutturali con una sostanza ulteriore, il safrolo, classificato come precursore dell’ecstasy. Ad oggi, i casi di intossicazione restano comunque rari, e la spezia viene considerata sicura se consumata in piccole quantità. L’utilizzo come condimento, in ogni caso, richiede parsimonia in gravidanza, allattamento e durante le terapie con psicofarmaci. L’impiego degli oli essenziali prevede l’attenta lettura delle istruzioni in dotazione, oltre che un auspicabile supporto professionale.
L’utilizzo della spezia prevede quantità molto basse, inferiori ai 2 g al giorno. Una dose di questo tipo si rende compatibile con una buona resa aromatica, mentre non si associa, solitamente, a effetti avversi degni di nota.
La noce moscata è una spezia profumata, dotata di un aroma deciso, lievemente dolce e legnoso. I suoi tratti organolettici vengono sfruttati per impreziosire piatti di vario tipo, a partire dai primi con besciamella e dalle paste ripiene fatte in casa. Questa spezia è ottima per insaporire vellutate di verdure o purè di patate, ma anche per conferire un tocco aromatico ai secondi di carne o pesce.
Il sapore dolciastro di questa spezia può adattarsi, evitando gli eccessi, anche alla preparazione di confetture, biscotti e dolci di vario tipo.
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