
Il crimine contestato al presidente russo riguarda la deportazione illegale della popolazione, soprattuto dei bambini ucraini.
Dopo gli attentati di Parigi, donne e uomini musulmani di tutto il mondo hanno deciso di lanciare l’hashtag #NotInMyName. Ecco perché.
A poche ore dagli attentati di Parigi, i più gravi che si siano mai verificati su territorio francese, donne e uomini musulmani di tutto il mondo hanno deciso di rilanciare l’hashtag #NotInMyName (già usato dopo gli attacchi a Charlie Hebdo) per dissociarsi senza se e senza ma dai fanatici, dagli integralisti, dai terroristi, dallo Stato Islamico che hanno usato indebitamente l’Islam, la religione musulmana per compiere e rivendicare gli attacchi terroristici. In questa gallery alcuni degli scatti raccolti sui social network: “Non in mio nome”.
A poche ore dagli attentati di Parigi, i più gravi mai che si siano mai verificati su territorio francese, donne e…
Posted by LifeGate on Sabato 14 novembre 2015
L’ong umanitaria Emergency ha postato su Facebook le seguenti parole: “Diritti, democrazia e libertà sono l’unico modo di spezzare il cerchio della violenza e del terrore. L’alternativa è la barbarie che abbiamo davanti e alla quale non possiamo arrenderci”.
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Il crimine contestato al presidente russo riguarda la deportazione illegale della popolazione, soprattuto dei bambini ucraini.
Alcune immagini per ripercorrere le tappe fondamentali del viaggio istituzionale del presidente della Repubblica Sergio Mattarella in Kenya.
Dal 2015 i terroristi dell’Isis hanno colpito in Europa, Usa, Medio Oriente. A terra, in volo, con attacchi suicidi, autobombe e kalashnikov.
Una delle peggiori situazioni umanitarie al mondo. Il terremoto costringe la Siria ad affrontare un’altra crisi e Avsi si occupa di sostegno e cure.
Chiesta la pena di morte per i sei responsabili della morte dell’ambasciatore italiano Luca Attanasio in Congo. Contraria la famiglia.
Il rapporto sulle donne detenute in Italia di Antigone mostra un sistema penitenziario declinato al maschile. Ma presenta proposte concrete per migliorare condizioni e diritti.
Il numero di donne incinte o neomamme che soffrono di malnutrizione è salito del 25%. Per l’Unicef si tratta di “una crisi ignorata”.
In occasione dell’8 marzo, abbiamo chiesto a 8 donne startupper di dare tre consigli alle loro stesse di ieri, di oggi e di domani.
La Giornata internazionale per i diritti della donna è un’occasione per far luce su quanto ancora manca per la parità di genere. 10 frasi per non smettere di lottare.