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Uno spazio dedicato all’innovazione e alla sostenibilità, un gas rigenerato e una rete di installatori green: ecco le novità dal mondo Daikin, per favorire l’economia circolare.
Parola d’ordine: circolarità! Non solo nell’economia e nella progettazione e gestione dei prodotti, ma anche nei rapporti tra le persone: con i clienti, i dipendenti, gli installatori. In sostanza, è stata questa la parola chiave della conferenza che si è svolta ieri, 4 giugno, alla sede milanese di Daikin Italia, per la presentazione delle tre principali novità del gruppo, ovvero il Daikin solution campus, la linea di prodotti con gas rigenerato e il progetto Installatori green, realizzato in collaborazione col consorzio Remedia che si occupa della gestione di Raee.
All’evento, hanno partecipato Takayuki Kamekawa, Presidente e Amministratore delegato di Daikin Italia, Elena Sensi, Direttore marketing Daikin Italia, Ansgar Thiemann, Business development manager Daikin Italia e Danilo Bonato, Direttore generale Remedia.
Dopo un breve intervento del Presidente Kamekawa, che ha ricordato come l’azienda sia impegnata ormai da anni sul fronte della sostenibilità, avendo anche stabilito di diventare “carbon neutral” entro il 2050, è intervenuta Elena Sensi, che ha presentato il Campus. Si tratta di uno spazio ricavato nella sede di Daikin Italia dedicato alla formazione, al confronto tra azienda e stakeholder, dipendenti e pubblico, e soprattutto all’innovazione – dei prodotti e dei processi – e alle idee, senza le quali non può esistere vera circolarità.
“L’idea di realizzare uno spazio condiviso è nata più di un anno fa, nel momento in cui ci siamo trasferiti in questa sede. L’obiettivo era creare un luogo che fosse più aperto alla collaborazione, in cui sviluppare anche un cambiamento culturale”, ha affermato la direttrice del marketing. “Il campus comprende anche gli uffici, che sono stati creati per stimolare la collaborazione e la condivisione di esperienze. Il logo stesso del Solution campus è circolare, perché vogliamo sottolineare la condivisione di valore ed esperienza. Solo condividendo si cresce insieme. Tutti gli eventi che ospiteremo avranno questo tema, di esperienze condivise e di valori quali la sostenibilità e l’innovazione per raggiungere una reale circolarità dell’economia. Anche per questo abbiamo inaugurato lo spazio con un evento dedicato all’economia circolare”, ha aggiunto Sensi.
Due le aree principali del Campus, entrambe con nomi giapponesi. Kizuna, il cui significato è relazione, è l’area dedicata a condivisione, formazione e confronto; il Dojo, termine che in giapponese significa palestra, è invece l’area all’allenamento della conoscenza e dunque ai workshop e alle idee. Il tutto in una struttura all’avanguardia per ciò che concerne l’efficienza energetica, il comfort, la sostenibilità ambientale, e il design.
E’ toccato a Ansgar Thiemann l’argomento più tecnico, è cioè la presentazione del nuovo gas rigenerato R410A, recuperato dal gas R410 dei vecchi condizionatori domestici dismessi, rilavorato e di qualità – certificata – pari al gas vergine. Si tratta di un vero e concreto esempio di economia circolare, che ha portato Daikin a sviluppare non solo la tecnologia di rigenerazione, ma anche nuovi prodotti adatti a utilizzare in maniera ancora più efficiente questo gas.
Il gas rigenerato R410A è anche uno dei protagnisti del progetto Installatori green, lanciato da poco e realizzato da Daikin insieme a Remedia e raccontato dal presidente del consorzio, Danilo Bonato.
30 installatori Daikin sparsi tra Lombardia ed Emilia Romagna sono stati formati sia dal punto di vista normativo che operativo per recuperare i vecchi condizionatori domestici e avviarli al recupero e alla rigenerazione del gas R410. Attraverso la sensibilizzazione dell’installatore, che si aggiudica così un “bollino di qualità”, si punta a sensibilizzare anche i clienti finali, che potranno così incrementare la domanda di prodotto rigenerato. Il progetto pilota durerà 9 mesi e punta al recupero iniziale di circa 500 apparecchi.
Il Presidente di Remedia spiega che “Non si tratterà di una certificazione in senso stretto, non c’è di mezzo un ente certificatore, ma di una qualificazione. Noi con una checklist andremo a verificare dei requisiti che qualificano la capacità dell’installatore di rispettare determinate procedure e determinate regole. Faremo un lavoro di selezione e di garanzia rispetto alla capacità dell’installatore di seguire quel processo fondamentale per poter ottenere poi il gas rigenerato”.
In un’ottica di vera circolarità e di scambio di esperienze, Daikin ha deciso di non tenere per sé il progetto, ma di “aprirlo” anche agli altri soggetti del consorzio.
“Di fatto Daikin ha scelto di non targare il progetto come esclusivo ma di avviarlo come promotore, lasciando poi la possibilità al consorzio di offrire questo tipo di modello anche agli altri produttori soci del consorzio, che sono tanti”, ha ricordato Bonato. “Questa visione è lungimirante, perché consente in prospettiva di avere una rete di installatori anche multimarca che possono così non solo occuparsi del ritiro, ma sensibilizzare gli utenti finali. Da un certo punto di vista, la forza del consorzio, che è leader in questo settore più essere un punto di traino. Noi speriamo che questi 30 installatori, con cui è partito il progetto, diventino presto 100, 500, una rete capillare in tutta Italia”.
Condivisione su tutti i livelli, dunque. Anche con gli altri membri del consorzio. Perché è questo il vero scopo della circolarità. Unire le forze – e le menti – per diventare promotori attivi del cambiamento.
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