Ons19. Com’è cambiato l’atteggiamento dell’Italia nei confronti della sostenibilità

Il 27 marzo si è tenuta la presentazione del quinto Osservatorio nazionale sullo stile di vita sostenibile. Ferruccio de Bortoli, giornalista, Daniele Manca, vicedirettore del Corriere della Sera, e Antonio Calabrò, vicepresidente di Assolombarda, commentano i dati del 2019.

Interviste a cura di Elisabetta Scuri, Chiara Boracchi, Paola Magni

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“La sensibilità nei confronti dell’ecologia prima non c’era, tant’è vero che nella Costituzione la parola ‘ambiente’ non compare: si parla di ‘paesaggio’. Pian piano è cresciuta dal basso, soprattutto con quel civismo di cui l’Italia è ricca”, ha raccontato Ferruccio de Bortoli, giornalista da 40 anni.

Lo dimostrano i dati del quinto Osservatorio nazionale sullo stile di vita sostenibile: se nel 2015 meno della metà della popolazione s’interessava alla sostenibilità, nel 2019 la percentuale raggiunge quasi il 70 per cento. Da un lato, le informazioni a disposizione dei cittadini sono sempre più precise dal punto di vista scientifico, ed è cresciuto il senso di urgenza: gli esperti delle Nazioni Unite sui cambiamenti climatici hanno rivelato che abbiamo circa 11 anni di tempo per diminuire le emissioni di CO2, altrimenti la temperatura sulla Terra salirà troppo.

D’altra parte, c’è chi queste informazioni le ha sempre veicolate. Oggi che la sostenibilità è finalmente diventata popolare, se ne parla anche in prima pagina. “Comincia ad essere quotidianamente presente, in maniera trasversale, in qualsiasi redazione: dalla cultura all’economia, dalla politica agli Interni”, ha confermato Daniele Manca, vicedirettore del Corriere della Sera.

Daniele Manca, vicedirettore del Corriere della Sera, alla presentazione dei risultati del quinto Osservatorio nazionale sullo stile di vita sostenibile ons19
Daniele Manca, vicedirettore del Corriere della Sera, alla presentazione dei risultati del quinto Osservatorio nazionale sullo stile di vita sostenibile che si è tenuta presso la sala Dino Buzzati a Milano il 27 marzo 2019 © Luigi Zanni

Le imprese sono “il lievito dell’innovazione” 

Anche le aziende stanno facendo tesoro dell’interesse crescente nei confronti della sostenibilità. “Sono nati dei vincoli normativi che sono stati trasformati in opportunità”, ha assicurato Antonio Calabrò, vicepresidente di Assolombarda. Garantire un impatto sociale ed ambientale positivo significa essere più competitivi e sempre più attraenti agli occhi degli investitori. “L’impresa riformista è un’impresa che sa lavorare sull’inclusione sociale, sul cambiamento dei territori, sulla trasformazione delle relazioni. È un soggetto che bisognerebbe sostenere e continuare a far crescere. Perché le imprese generano profitto – è la loro natura – ma sono anche attori sociali del cambiamento, creano lavoro, distribuiscono il benessere, e sono una sorta di lievito dell’innovazione”, ha concluso Calabrò.

Il nuovo Osservatorio, con un format rinnovato. #ons19

Il 27 marzo si è tenuto il quinto Osservatorio nazionale sullo stile di vita sostenibile, l’indagine annuale sull’atteggiamento degli italiani nei confronti della sostenibilità, effettuata da LifeGate in collaborazione con Eumetra MR su un campione di 800 individui rappresentativo della popolazione maggiorenne. I risultati della ricerca, patrocinata da Commissione europea, ministero dell’Ambiente, Regione Lombardia, Comune di Milano, Assolombarda e Confcommercio, riportano come siano 34 milioni gli italiani interessati o appassionati ai temi di sostenibilità ambientale e sociale. 

La ricerca è stata presentata con un format rinnovato presso la sala Dino Buzzati a Milano, alla presenza del sindaco Beppe Sala: dopo l’analisi dei dati, lo spazio maggiore l’hanno avuto le testimonianze di chi ha accettato la sfida della sostenibilità, da Stefano Boeri, architetto di fama internazionale, a Livia Pomodoro del Milan center for food law and policy e già presidente del Tribunale di Milano; da Ferruccio de Bortoli, noto giornalista italiano, ad Antonio Calabrò, vicepresidente di Assolombarda. Da Oscar di Montigny, esperto in innovability, a Simona Bordone, responsabile dei progetti speciali Domus; fino a Pietro Leemann, primo chef vegetariano stellato. E grazie a Ricola, Gruppo Unipol, Best Western Italia, Vaillant, Lavazza, Volvo Car Italia, BWT Italia ed Eco Store. Commentate i dati dell’Osservatorio con noi, con l’hashtag #ons19. 

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