![Perché in Francia si protesta contro le mega riserve idriche](https://cdn.lifegate.it/iD-kfhNaPX9ZhZvbEC_FYn2bdKU=/470x315/smart/https://www.lifegate.it/app/uploads/2024/07/manifestanti-megabassines.jpg, https://cdn.lifegate.it/DMqQoizw50ZJaUeOvWyGBbgehlY=/940x630/smart/https://www.lifegate.it/app/uploads/2024/07/manifestanti-megabassines.jpg 2x)
I megabassines sono enormi riserve d’acqua pensati per l’agricoltura nei mesi di siccità. Nonostante le ottime promesse, sono oggetto di proteste per il loro impatto ambientale.
Oslo sta attraversando una profonda transizione ecologica verso l’azzeramento delle emissioni di CO2. Per questo è la Capitale verde d’Europa 2019.
Oslo è stata scelta come Capitale verde d’Europa per il 2019. Battendo le altre pretendenti al titolo: la belga Gand, la finlandese Lahti, la portoghese Lisbona e l’estone Tallinn. Biodiversità, trasporti pubblici, coesione sociale, salute pubblica: la giuria ha voluto premiare l’approccio “olistico” della capitale della Norvegia. Ma la città – che conta più di 650mila abitanti – si è senz’altro smarcata dalla concorrenza grazie agli obiettivi particolarmente ambiziosi in termini di riduzione delle emissioni di CO2e altri gas a effetto serra.
L’amministrazione comunale, che dal 2015 è guidata da una coalizione rosso-verde (sinistra ed ecologisti), punta infatti a ridurre del 50 per cento le proprie emissioni di CO2 entro il 2020, rispetto ai livelli del 1990. E ad arrivare ad un meno 95 per cento nel 2030.
Leggi anche: Nimega, la città più antica dei Paesi Bassi è la Capitale verde d’Europa 2018
Per farlo, verranno adottate misure draconiane, che puntano non solo a cambiare le abitudini della popolazione ma anche la loro mentalità. Lan Marie Nguyen Berg, assessore all’Ambiente e ai Trasporti del comune di Oslo, intervistato dal quotidiano Le Monde ha spiegato che “il 70 per cento della popolazione mondiale vive in città. Per questo i comuni devo rappresentare degli organismi leader nelle politiche di limitazione del riscaldamento climatico”.
Annunciato nell’autunno 2015 e presentato ufficialmente nel gennaio 2016 in occasione di una conferenza intitolata “Oslo senza auto: utopia o realtà?”, il progetto prevede la ristrutturazione di 730mila metri quadrati di spazi urbani. Incluse abitazioni, negozi, uffici, monumenti storici, fermate e stazioni di trasporti pubblici. Un lavoro gigantesco portato avanti assieme a squadre di architetti, urbanisti, costruttori ed esperti di mobilità.
Il piano prevede la pedonalizzazione di quasi tutto il centro storico, eliminando di fatto tutti i parcheggi e posti auto. Al loro posto si è deciso di estendere i marciapiedi, creare nuovi spazi pubblici a disposizione della popolazione e nuove piste ciclabili. Queste ultime dovrebbero infatti aumentare di 60 chilometri entro il 2019. E le corsie per le automobili saranno via via ristrette per fare spazio alle due ruote. Inoltre, l’amministrazione comunale ha investito nel rilancio del sistema di bike sharing Oslo Bysykkel, mettendo a disposizione nuove bici più leggere.
What a glorious day to launch our Twitter account: Today is the 1 year anniversary for Oslo winning the @EU_GreenCapital 2019 award! #EGCA2019 #GreenCapital2019https://t.co/jJSpShFgta pic.twitter.com/1JxDjNcOBG
— Oslo European Green Capital 2019 (@GreenOslo2019) June 2, 2018
All’agenzia che gestisce il trasporto pubblico, la Ruter, è stato poi chiesto di pianificare un programma in grado di arrivare – a termine – ad assorbire la quasi totalità degli spostamenti cittadini. Per farlo, saranno aperte nuove linee di autobus e di tram. Mentre la stazione ferroviaria sarà dotata di un “terminal” che dovrà indirizzare facilmente i viaggiatori verso le loro destinazioni urbane.
Siamo anche su WhatsApp. Segui il canale ufficiale LifeGate per restare aggiornata, aggiornato sulle ultime notizie e sulle nostre attività.
Quest'opera è distribuita con Licenza Creative Commons Attribuzione - Non commerciale - Non opere derivate 4.0 Internazionale.
I megabassines sono enormi riserve d’acqua pensati per l’agricoltura nei mesi di siccità. Nonostante le ottime promesse, sono oggetto di proteste per il loro impatto ambientale.
Il 26 febbraio 2023 a causa del mare mosso 94 migranti annegarono a 300 metri dalla costa calabrese: non ci furono soccorsi nonostante gli allarmi.
Una rivoluzione verde quella che sta coinvolgendo i centri di molte città europee. Puntando su trasporto pubblico, ciclabile e sullo sharing.
L’attivista 73enne impegnato nella lotta alla caccia alle balene è stato ammanettato a Nuuk su un mandato d’arresto emesso dalla Guardia costiera giapponese. Rischia l’estradizione.
A una settimana dal rogo nell’impianto di raccolta rifiuti, spenti gli ultimi focolai. Per ArpaCal non ci sono pericoli ma mancano le analisi del suolo.
In città le temperature sono più alte che altrove: è il fenomeno dell’isola urbana di calore. La cementificazione del territorio impedisce a piante e suolo di regolare la temperatura dell’aria. Dal soil sealing al calore antropogenico, le cause sono tutte legate alle attività umane.
Interessata un’area di 5mila metri quadrati, il Comune invita i cittadini a tenere chiuse le finestre e a indossare le mascherine ffp2.
Una catena umana per fermare i disboscamenti per far spazio alla grande opera: i comitati di cittadini si muovono per salvaguardare il territorio.
Il rapporto di Legambiente fotografa un Paese dove le mafie prosperano grazie ai reati ambientali, da abusivismo a rifiuti. Il Sud il più colpito.