
L’Agenzia europea per l’ambiente ha valutato le perdite in termini economici e di vite legate agli eventi estremi tra il 1980 e il 2023.
Anche la capitale francese Parigi, che ha ospitato la conferenza che ha dato vita all’Accordo di Parigi, ha dichiarato l’emergenza climatica e ambientale.
Il 9 luglio la città di Parigi ha dichiarato l’emergenza climatica. La decisione è stata presa dopo un voto in Consiglio, a dimostrazione della volontà politica di agire per mettere un freno alla crisi climatica in atto. Parigi si aggiunge quindi ai numerosi comuni in tutto il mondo che già lo hanno fatto, come gli ultimi Bergamo, e New York e Sydney, e ai Parlamenti di Regno Unito e Irlanda, i primi due paesi al mondo a farlo.
“Parigi dichiara l’emergenza climatica. Siamo vivendo un momento storico”, ha affermato la sindaca della città Anne Hidalgo. “La rivoluzione delle coscienze sta avvenendo e nessuno oggi nega questa emergenza. Ora è tempo dell’azione”.
Paris déclare l’urgence climatique. Nous sommes à un moment historique. La révolution des consciences a lieu, aujourd’hui, personne ne nie plus l’urgence. Vient le temps de l’action concrète. #Ecologie #Environnement #StopPollution https://t.co/uoIYJyYJI2
— Anne Hidalgo (@Anne_Hidalgo) 9 July 2019
La dichiarazione di emergenza è “necessaria per mantenere gli obiettivi dell’Accordo di Parigi“, ha commentato Célia Blauel, vicesindaca della città di Parigi e incaricata all’Ambiente del comune. L’Accordo di Parigi, infatti, è stato adottato nel 2015 grazie alla conferenza sul clima Cop 21 proprio nella città, e chiedeva a tutti i suoi firmatari di impegnarsi a mantenere l’aumento della temperatura media globale ben al di sotto dei 2 gradi.
Durante il consiglio della città di Parigi, inoltre, sono state votate due nuove misure ambientali. La prima, come spiegato da Blauel, è per la creazione di un’Accademia del clima, che ha l’obiettivo di “offrire ai giovani e ai volontari per il clima un luogo partecipativo ed educativo, libero, e consentire, attraverso la formazione ed educazione del pubblico, lo sviluppo di progetti ambientali”. Dall’altro, la creazione dell’Ipcc Paris, un panel che riunirà esperti che “occuperanno un posto costante nell’implementazione delle politiche climatiche”.
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